1. Prologo

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Sono sempre stata una ragazza facile: se c'era qualcosa che volevo l'avrei ottenuta e nessuno mi avrebbe ostacolata perché è meglio tenersi alla larga da una poco di buono, giusto?

A volte penso a come sarebbe stata diversa la mia vita se avessi seguito il consiglio di mia madre: impegnarsi a scuola, dare sempre del proprio meglio nella vita quotidiana, laurearsi, diventare una donna in carriera, essere rispettata da tutti; questo era il sogno di mia madre, ma che lei stessa non poté mai esaudire a causa del mio arrivo: lei aveva solo 17 anni e i suoi genitori non potevano permettersi un'altra bocca da sfamare... Decise di abbandonare gli studi per mantenermi e io non posso lamentarmi di nulla.

Quanto mi sarebbe piaciuto renderla felice, ma fin da piccola non sono mai stata abile nello studio.
Non mi piaceva andare a scuola perché venivo costantemente presa in giro a causa della situazione economica della mia famiglia.

«Ashley è pronto!» La voce di mia mamma mi riscuote dai miei pensieri e mi affretto a scendere in sala da pranzo. Seduto al tavolo trovo Grisha, il compagno di mia madre da più di tre anni, mi chiedo quando si deciderà a chiedere di sposarla: loro due sono una bella coppia e sono certa che si amino moltissimo.
Quando mia madre decise di frequentarlo in famiglia si aggiunse anche Eren, il mio "fratellastro" più grande di due anni. Grisha ed io andiamo più che d'accordo e penso che mi sarebbe piaciuto averlo avuto come padre, è solo merito suo se adesso stiamo molto bene economicamente perché lui è un medico molto rispettato e adesso anche mia madre lavora nel settore sanitario.

Per questo weekend ho deciso di tornare dalla mia famiglia, anche se sono certa che purtroppo non ci sarà Eren perché è impegnato nella scuola e da poco anche in un lavoro.
Io e lui abbiamo un ottimo rapporto e ci sentiamo spesso in videochiamata, è proprio un ragazzo brillante.

Io, invece, nonostante non avessi la minima intenzione di proseguire la scuola mia madre insistette per farmi frequentare un college abbastanza lontano da casa, come se mia madre volesse dimenticare la delusione che gli ho fornito in tutti questi anni. Non so se la pensa veramente così, ma le lascio il beneficio del dubbio.

La verità è che vado molto più d'accordo con Grisha che con mia madre, dopo che abbiamo discusso sulla scuola il nostro rapporto non è più come prima e nessuna delle due ha intenzione di migliorarlo, evidentemente.

I miei voti sono sufficienti da permettermi di continuare il college anche se fatico a stare attenta alle lezioni perché non mi interessano più di tanto, ma questo mia madre non lo ha ancora compreso.

A tavola regna un silenzio tombale e io non posso che esserne grata, se si aprisse bocca il discorso finirebbe sul lavoro o sulla scuola e non ho le forze di bisticciare sulla mia media scolastica.

Finito di cenare sparecchio la tavola e carico la lavastoviglie, almeno sulle faccende di casa nessuno ha nulla da ridire e io non voglio essere una palla al piede.

Torno in camera mia con l'intento di guardare un film quando Sasha mi chiama al telefono:
«Ciao amica mia! Com'è andata il viaggio? Stai bene? Come stanno i tuoi?»
Sasha è, oltre ad essere la mia migliore amica, la mia coinquilina, insieme abbiamo affittato un appartamentino vicino al college.
La conosco da circa un annetto e nonostante le voglia comunque molto bene posso affermare che porta sempre guai.
Non penso che le importi veramente di come stiano i miei, ma le rispondo comunque con un classico "bene".

Dal primo anno sono entrata a fare parte di un gruppo piuttosto affiatato composto da Sasha e da altri amici che frequentano il nostro stesso college. Mi hanno presa in simpatia perché in fin dei conti siamo tutti dei ragazzi un po' "teppisti" che hanno deluso i propri genitori e bla bla bla... Dà lì siamo diventati quasi inseparabili.
Grazie a loro mi sono sentita accolta e meno sola, anche se vorrei precisare che a volte sono un pochino stronzetti, però lo penso in modo affettuoso.

«C'è qualcosa che vuoi dirmi Sasha?»

Lei non tarda a rispondere:
«Ti ricordi che quel figo di Floch per cui hai una folle cotta aveva parlato di una mega festa a casa sua con piscina e con fiumi di alcol?»

Annuisco impercettibilmente capendo già dove voglia arrivare.
«Penso che dovremmo andarci a tutti i costi, sarà uno sballo!»

Incuriosita le chiedo:
«Quando si terrà?»
Il suo tono si fa un po' più cupo.
«So che tu sei dai tuoi per tutto il weekend e mi dispiace molto, ma...»

«Ma?»
La incito a proseguire
«...È sabato sera»

La cosa non mi stupisce più di tanto: «Sasha, vorrei venire, credimi, ma non penso che i miei mi lasceranno andare ora che mi hanno in pugno...»

Le rivolgo con tono sconfitto, ma lei mi assicura:
«Verrò a prenderti io e ci inventeremo insieme una scusa... Potresti dire che studieremo insieme e poi ti preparerai da me...»

Faccio finta di rifletterci un po' su e poi cedo: «potremmo provare».

Dall'altro capo del telefono sento Sasha che esulta in tono trionfante «Hai ancora un giorno per andare a comprare qualcosa di succinto e dannatamente sexy per Floch!» Sogghigno
«Chi ti dice che non ce l'abbia già?»
Scoppiamo in una fragorosa risata che mi mette di buon umore.

«Grazie Sasha» passano 20 secondi prima che qualcuno prenda in mano la conversazione.
«Di cosa Ash?»

So che potrò sembrare patetica o ridicola, ma non l'ho mai ringraziata di non avermi mai lasciata sola, non sopporto la solitudine e mi affretto a rispondere prima che ritorni un silenzio imbarazzante
«Di tutto, per essermi stata vicina sin dal primo anno»

«Sai che ti voglio bene, anzi noi tutti ti vogliamo bene, ormai fai parte del gruppo».

Finalmente mi sento a casa e in pace con me stessa.

Continuiamo a fantasticare sulla festa di domani sera come se fossimo delle 15enni in crisi ormonale e un po' lo siamo.
Quando si fa tardi ci auguriamo la buonanotte prima di riattaccare.

Più tardi cado nelle braccia di Morfeo e sogno dell'amicizia che ho con Sasha, sembra quasi una sorella per me.

Domani sarà un grande giorno.

~

Ciao cari lettori, questa è la mia prima storia che realizzo su Wattpad. (Non è elettrizzante?!)

Scommetto che siete qui perché vi piace Attack on Titan... O forse semplicemente per i ragazzi super boni di AOT...
(Se è la seconda significa che siete degli esseri viventi con ormoni funzionanti ed è del tutto normale)

Io vi lascio cmq il beneficio del dubbio😏😏😏😏😏😏😏😏😏😏😏😏😏

Nonostante io adori veramente, ma veramente TANTO Levi, Eren, Jean ecc... ho deciso di partire con una Armin love story... Per ora non si è ancora fatto vivo, ma attendete!😉
Spero veramente tanto che la storia possa piacervi!❤️

Sara Ackerman

More than you can believe -Armin Arlert x oc Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora