27. Tornado

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*canzone dei Tokio Hotel, Monsoon

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(Ashley)

Dopo un giorno intero sono stata dimessa dall'ospedale, ma ancora non mi sono decisa ad andare a scuola.

Ho deciso di rimanere nella casa dei miei genitori per tornare il più lontano possibile dalla vita normale.

Non mi sento in forma come vorrei, perché avrei voluto reagire in modo diverso di fronte al rifiuto di Armin e al suo messaggio che mi ha distrutto.

Nonostante ciò oggi ho promesso ai miei che avrei fatto uno sforzo in più per tornare alla vita di tutti i giorni ed andare al college.

"Purtroppo" la sveglia non è suonata e non mi prendo il disturbo di svegliarmi, ma posso percepire dei passi pesanti sulle scale.

Sono ancora a letto mezza addormentata e non ho alcuna intenzione di muovermi da qui.

Fanculo alla promessa di impegnarmi ad andare a scuola!

I passi si avvicinano e sono sicura che presto sbucherà la testa di mia madre a ricordarmi quanto io sia inutile.

Qualcuno spalanca la porta, ma non gli degno neanche di uno sguardo.

«Alzati pigrona!»

Cosa? Ma che diavolo...

Il lenzuolo mi viene strappato con violenza di dosso e le finestre vengono subito spalancate.

La luce mi acceca.

«Oddio» replico cercando di alzare le palpebre pesanti.

«Forza! È una bellissima giornata. Tu ed io ce ne andiamo a fare un bel giretto!»

«Sasha?» chiedo aprendo gli occhi.

«Sì, Ashley. Aspettavi qualcun altro, per caso?» mi si rivolge in tono scherzoso.

Scatto subito in piedi: «Dobbiamo andare a scuola!»
Inizio a vestirmi in fretta, ma Sasha mi ferma.

«Noi non andremo al college, oggi»

La guardo confusa.
«Da quando sei così trasgressista?» chiedo e lei mi sorride.

«E te da quando ti importa tanto delle regole?»

Mi prende in giro e poi prosegue: «Oggi si va in centro e prendiamo qualcosa per te»

«Tipo?» domando curiosa, ma lei scuote la testa.
«Lo scoprirai, adesso vestiti e fai colazione, io ti aspetto di sotto».

Non lasciandomi molta scelta seguo le istruzioni della mia amica.
Se sono finita nella sua rete è solo perché non ho ancora un'auto.
Mi riprometto di andare a vederne alcune al più presto.

Scendo le scale verso la cucina dove la mia amica mi passa i miei maledetti cereali che Armin mi aveva preso dallo scaffale la prima volta che ci eravamo incontrati.

«Non mi vanno i cereali, prendo una mela»

Sasha sembra stupita perché sa molto bene che sono i miei preferiti visto che ogni mattina facciamo colazione insieme, ma mi farebbero tornare in mente ad ogni cucchiaiata quel giorno in cui quel bel biondino me li aveva presi dallo scaffale in alto e io non vorrei soffrire ancora.

Dopo essermi preparata ci dirigiamo verso la macchina.
«Pronta ad andare a fare shopping?» mi chiede eccitatissima.

Purtroppo non ho il suo stesso entusiasmo, ma mi sforzo di sorriderle.

Il viaggio è lungo e il silenzio ha la meglio quando non parliamo del suo nuovo rapporto con Connie.

Cerco di concentrarmi per passare una bella giornata con la mia amica.
Nella radio risuona la musica ed io alzo il volume ritrovandomi a cantare tra le note di Moonsoon dei Tokio Hotel.

More than you can believe -Armin Arlert x oc Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora