I Rinnegati

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Aprii gli occhi e la prima cosa che mi colpì fu la nausea, accompagnata da un'emicrania devastante che mi stava facendo esplodere le tempie. 

Mi guardai intorno e trovai la fonte del disturbo che mi aveva sottratta al sonno. 

Carmen mi stava gentilmente scuotendo per una spalla,mentre mi diceva qualcosa che non riuscivo ad afferrare. 

«Ti sono venuti a prendere, ti stanno aspettando al piano di sotto», ripeté più lentamente quando capì lo stato diintontimento nel quale mi trovavo. 

«Chi?», riuscii a sputare fuori, lottando contro la bocca secca e la voglia di vomitare anche l'anima. 

«I Kiboko, hanno il compito di portarti dai signoriBaffo per una lezione di storia dei mutaforma. C'è statoun bel po' di scompiglio stamattina, mentre dormivi». 

Mi alzai e mi trascinai fino al bagno, dove bevvi tuttal'acqua che riuscii a mettere nello stomaco e mi lavai lafaccia. 

Carmen si affacciò alla porta e mi osservò mentrecercavo di riprendere un aspetto umano, poi mi aprì l'acqua della doccia e mi ci spinse dentro, scomparendo perandare a prendermi delle pillole contro l'emicrania. 

Quando tornò ero seduta sul letto, avvolta in un enorme asciugamano bianco. 

Mi fece prendere le pillole e sisedette accanto a me. 

«Spara, cos'è successo?», chiesi mentre mi massaggiavo le tempie. 

«Nadra e Lutalo si sono presentati qui stamattina conun numero spropositato di guardie al seguito e hannochiesto di parlare con la Reggente. Hanno mostrato il tuomarchio e hanno preteso di prenderti in custodia fino algiorno della lotta. Ovviamente questo ha scatenato le iredella Reggente, e ci sono stati attimi di tensione in cui hotemuto sarebbe scoppiata la violenza. Alla fine si sono accordati affinché tu venga istruita anche da loro, in modoche siano sicuri che la tua sia una reggenza saggia ed equilibrata. Adesso sono nell'ingresso ad aspettarti, non farliattendere, non sarebbe saggio per la pace di questa casa». 

Carmen era molto turbata. 

Dalla sua espressione carica d'ansia capii che la miaposizione stava diventando sempre più pericolosa e cheIsolde iniziava a essere stanca di me e delle mie azioni fuori controllo. Mi alzai e mi vestii, legai i capelli e corsi lungo il corridoio, giù per le scale. 

Nadra e Lutalo mi aspettavano in piedi al centro dellastanza. 

Accanto a loro, Manuel, Uriel e Uldarich facevanoda cordone ad almeno una decina di Kiboko, silenziosi eimpassibili.Vedere tutti i presenti con un'espressione così truce,mi mise una certa inquietudine addosso. 

«Scusatemi se vi ho fatti aspettare, ieri ho esagerato»,dissi non appena li ebbi raggiunti. 

«Non preoccuparti, non sono ancora le dieci del mattino, ma abbiamo pensato che prima fossimo andati via,prima la tua istruzione sarebbe potuta cominciare», mi rispose Lutalo. 

Vidi Uldarich gonfiare il petto e piazzare i pugni suifianchi. 

«L'istruzione che sta ricevendo da me è più che adeguata per prepararla al compito che la attende al fianco di mio figlio», la sua voce indignata tuonò per l'androne, mané Nadra, né Lutalo sembrarono notare che avesse parlato. 

«Ti sono molto grata Uldarich, e i tuoi insegnamentisono eccellenti. Ho ancora bisogno di te, stai tranquillo»,mi voltai verso di lui e cercai di sorridergli. 

Nel frattempo venivo letteralmente spinta via dalle mienuove guardie e condotta verso un fuoristrada che si trovava al centro di una carovana di macchine tutte uguali,parcheggiate lungo il vialetto di accesso. 

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