Guardavo il panorama notturno scorrere velocementefuori dal finestrino.
Uriel era seduto accanto a me e sentivo il suo desiderio strisciarmi sulla pelle come un rivolod'acqua calda.
Lo ignorai, il dolore sordo che sentivo dentro il petto quasi mi impediva di respirare, ma non avreidato la soddisfazione a nessuno di loro di vedermi piangere, così mi costringevo a interessarmi a tutto per non permettere alla mente di vagare.
Ero un'esperta nel soffocareil dolore, odiavo sentirmi debole e ancora di più odiavoche gli altri pensassero che lo fossi, così sorridevo e rispondevo cortesemente a ogni domanda. In realtà volevosolamente rannicchiarmi da qualche parte per piangere ededicarmi al mio progetto di fuga.
Ero stata una stupida a pensare di potermi fidare diUriel e dei sentimenti che sbandierava nei miei confronti.
L'incantesimo di Isolde doveva essere più potente di quello che pensassi, perché quando era solo con me sembravaveramente che esistessi solo io, ma quando aveva vistoquella ragazza, evidentemente una sua ex fiamma, il suocomportamento era cambiato e aveva persino lasciato chelei lo baciasse.
Era palese che fosse costretto a provarequello che provava, perché se fosse stato libero avrebbescelto una ragazza ben diversa da me.
Quella Chantal erapraticamente una modella, altissima, slanciata e così magra da poter indossare qualunque vestito senza problemi.
L'opposto di me, insomma.
Ma io non avrei permesso né a lui né a me stessa di vivere infelici per il resto delle nostre vite solo perché Isoldeaveva deciso che sarebbe stato così.
Lo avrei lasciato libero di stare con chi desiderava, lo avrei evitato quanto piùpotevo, in modo che l'incantesimo non lo costringesse innessun modo e se avesse voluto stare con Chantal era giusto che potesse scegliere.
Quanto a me... io avrei represso qualsiasi tipo di sentimento stavo iniziando a provare e me ne sarei andata via ilprima possibile.
Forse, appena si fosse conclusa la lottaper la Reggenza, sarei stata abbastanza forte da fuggire enon lasciarmi rintracciare da Isolde e dalla sua magia. Feci un rapido calcolo dei giorni che mi separavano dalla luna piena e dalla lotta e mi accorsi che erano veramentepochi.
Sospirai, non dovevo tenere duro ancora per moltoe poi sarei stata libera, lontana dagli intrighi e dai segreti,lontana da Uriel.
«Tutto bene?», mi chiese lui guardandomi attentamente.
«Sì, certo. Spero solo di fare una buona impressione atutti quanti», dissi sorridendo e concentrando la mia attenzione su un bottone della sua camicia.
«Non potrebbero resisterti nemmeno volendo», mi rispose chinandosi per darmi un bacio sulla testa come erasolito fare.
Mi chinai per controllare il cinturino di una delle scarpe e lo schivai, il cuore mi diede uno strattone doloroso elottai per controllare la mia espressione.
«Siamo quasi arrivati», mormorò Manuel che era seduto al posto del guidatore e aveva un'espressione cheavrebbe spaventato il diavolo in persona.
«Non essere preoccupato per me, andrà tutto bene», mormorai sporgendomi verso di lui e posando il mentosulla spalliera del suo sedile.
Carmen, seduta accanto a lui, gli accarezzò un braccioe mi sorrise.
Era evidente che condivideva i timori del suocompagno.
Rallentammo e scendemmo dalla macchina; eravamoin una specie di piazza al centro di un agglomerato di casette con giardino che si aprivano a ventaglio, affacciandosi su un grande lago artificiale. Tutto era addobbato afesta: luminarie, candele, fiaccole e festoni colorati eranoappesi ovunque e il suono di decine di tamburi faceva vibrare l'aria satura di aspettativa.
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Feline
FantasyVol I In Germania, nascosta fra le fronde delle foreste più fitte, riparata dai corsi d'acqua più insidiosi, e soprattutto protetta dalla magia, la Tenuta è la comunità segreta che l'anziana Isolde ha costituito anni fa. Qui, organizzati in clan, al...