Il marchio

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Aprii gli occhi al primo cinguettio, fuori era ancorabuio, ma l'alba sarebbe arrivata entro breve.

 Scivolai il piùdelicatamente possibile fuori dal letto e mi concessi qualche istante per guardare i gemelli che dormivano profondamente. 

L'innocenza del sonno rendeva i loro visi così simili da sembrare identici, due parti dello stesso tutto. 

Intorno a loro iniziai a visualizzare le loro aure, fu automatico e naturale, il verde e il nero, il rosso e il dorato e... 

Eccolo di nuovo, quel baluginio sottile che si mostravae si nascondeva, una specie di nastro che avvolgeva le loroteste. 

Avrei voluto capire cosa fosse, ma un richiamo pocogentile mi fece capire che, se non mi fossi mossa subito,l'allenamento sarebbe stato un inferno.Isolde mi aspettava al solito posto, aveva tra le maniuna bellissima sfera di quarzo ialino, i raggi del sole appena sorto la colpivano in obliquo creando mille arcobaleni.Mi avvicinai affascinata, Isolde me la mise tra le mani e iomi persi nei colori che si disunivano e si riunivano in decine di giochi diversi. 

Dopo qualche minuto mi sembrò divedere qualcosa agitarsi nel suo interno, come una piccolamacchia fumosa, grande quanto un'unghia. 

Sollevai losguardo su Isolde che mi osservava divertita, riprese lasfera dalle mie mani e la mise per terra, in una pozza di sole che la fece brillare come se dentro di sé custodisse il segreto degli arcobaleni. 

«Quello è lo spirito che vive nella pietra, è un potentealleato se sai come trattarlo e conquistarti la sua fiducia.Volevo vedere se si sarebbe mostrato a te e lo ha fatto,questo conferma i miei sospetti». 

«Quali? Di che parli?», gli chiesi all'erta; non mi fidavo di lei. 

«La tua energia, il tuo Potere è fortemente collegatoalla terra e alla luce. Se ti impegnerai abbastanza, sarai ingrado di controllare gli elementi e le forze vitali di ciò cheti sta intorno. È un grande Potere e devi andarne fiera, macome tutte le cose, se gestito male, sarà pericoloso per te eper chi ti sta intorno». 

Riflettei su quello che mi stava dicendo. 

«E tu che tipo di Potere hai?», le chiesi. 

«Il mio Potere è più legato all'aria e alle energie sottiliche la attraversano... ma sono cose che capirai più in là.Concentriamoci sul presente. Oggi ci eserciteremo sugliscudi di protezione semplici e sugli scudi di difesa concontrattacco. Ce ne sono diverse forme e mi aspetto chetu ne abbia assimilato le basi entro la fine dell'allenamento». 

Sei ore dopo barcollavo verso la villa con la mente incompleta rivolta. 

Ero impaurita, arrabbiata e con una serie di domande brucianti a cui non sapevo come dare voce. 

L'allenamento era proceduto come al solito, duro esfiancante, fino a quando non avevamo iniziato a sperimentare gli scudi con il contrattacco. Quando avevo colpito Isolde con un'onda di energia mi ero ritrovata scaraventata per terra da una potentissima scarica di difesa, chemi aveva lasciata stordita per un paio di minuti. 

Quandomi ero ripresa avevo cercato di concentrarmi sull'allenamento senza lasciar trapelare alcun tipo di emozione, ma adesso che ero lontana potevo far emergere tutta la confusione che provavo. 

Quella che mi aveva colpita era la stessa scarica di energia che avevo sperimentato nel corpo diCarmen, era lo stesso dannatissimo scudo che proteggevala magia parassita posta su di lei. 

A quanto pareva, Kamaria non era la sola a utilizzarequel genere di trucco. 

Questo poteva significare solo una cosa: la Reggenteaveva più segreti di quelli che avrei mai potuto immaginare e stava succhiando energia da una delle sue collaboratrici più fidate, tanto da non permetterle di avere un bambino. 

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