1. ストリートボーイズ

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1. Ragazzi di strada.

Nella sua testa c'era un bip, o meglio una melodia, che gli faceva perdere quasi la testa. Era un segnale, un avvertimento che non portava nulla di buono.

Le cuffiette, rigorosamente rubate, erano costantemente nelle sue orecchie, anche quando non ascoltava nulla loro erano lì pronte a riprodurre la stessa melodia all'infinito.

"Waltz of the flower" gli bastava premere play e quando la musica cominciava lui iniziava il suo spettacolo insieme ad essa.

E proprio in quel momento la musica stava risuonando fortemente nelle sue orecchie mentre teneva tra le labbra, secche e spaccate dal freddo, una sigaretta appena accesa.

"Figlio di puttana" biascicò stando attento a non far scivolare la sigaretta via dalla sua bocca mentre, con una calma straziante, si avvicinava ad un uomo che, ubriaco, gli si era avvicinato palpando il suo membro per tentare di rubargli il portafoglio con l'altra mano - sempre se poteva ancora chiamarsi tale -.

E quando si mise su di lui a cavalcioni il ritornello iniziò e con esso lui che senza pietà prese a massacrarlo di pugni.

Visto da fuori, in tutta la sua rudezza e marciume sembrava soltanto il tipico "teppista" o il famigerato "ragazzo di strada" che per vivere rubava e picchiava gli innocenti.

"Scusami! b- basta ti prego! ti darò tutto quello che vuoi ma non uccidermi!" Un ghigno comparve sul suo volto sporco e trasandato allungandosi verso l'alto in modo quasi spregevole.

"Maiale. Le tue grida sono come quelle di un fottuto maiale prima di finire al macello" Sibilò con ancora la cicca tra le labbra che pian piano si consumava.

"A causa tua non ho finito di fumare la mia sigaretta, sai quanto mi ci è voluto per trovarne una? mh?" L'altro negò col capo impaurito pregandolo con lo sguardo immerso nel terrore di non fargli del male.

Si sfilò la sigaretta dalle labbra mentre con l'altra mano manteneva l'uomo per il colletto della sua camicia nera.

La avvicinò al suo volto e l'altro urlò quando se la ritrovò ad un passo dall'occhio ma con uno scatto cambiò direzione spingendola sulla mano con cui l'aveva palpato.

Quest'ultimo sgranò gli occhi così tanto che le orbite sembrarono uscirgli via e subito dopo un verso di dolore rimbombò nel vicolo buio e deserto.

"A quelli come te andrebbero tagliate via le mani" Si alzò in piedi mentre il malcapitato si teneva impaurito la mano bruciata dalla cicca.

"Prendo questi, se non ti dispiace" borbottò mostrando un paio di banconote estratte dalla tasca dell'uomo poco prima di alzarsi "insomma, per essere un ladro oltre che maniaco hai davvero tanti soldi... rubati, deduco"

"Ci vediamo all'inferno. Buona vita" Esclamò mentre con la sua solita calma si avviava verso l'uscita di quel vicolo sudicio e puzzolente.

Poteva sembrare solo uno psicopatico visto da fuori, ma la vita era stata ancora più bastarda di quanto lo fosse stato lui.

Nessuno, era mai stato presente, nemmeno per un nano secondo nella sua vita disastrata.

Viveva come poteva ed era costretto a farlo in quel modo o sarebbe morto tanto tempo prima.

Camminò a lungo e senza una meta, forse per ore, o comunque abbastanza tempo da farlo sentire stanco e privo di alcuna forza.

Quindi si fermò in un mini-market e consumò un pasto che gli avrebbe tenuto lo stomaco occupato almeno fino al mattino dopo.

Quando finì di mangiare si incamminò nuovamente, sta volta, verso casa.

"Casa" mormorò ma per quanto si sforzasse non ne ricordava il significato.

Dopo un'altra mezz'oretta abbondante finalmente arrivò a destinazione, un enorme edificio ( o meglio quello che ne rimaneva di esso) occupò la sua visuale e si addentrò al suo interno.

Le pareti distrutte, le finestre a pezzi, il pavimento bucato e il soffitto gocciolante erano diventati quello che lui definiva la sua casa.

Si stese su una vecchio materasso, anch'esso sgualcito e ridotto al peggio del peggio e si coprì con una coperta, recuperata da lui in un negozio dell'usato, per poi girarsi su un lato in posizione fatale.

Aveva mangiato, eppure, continuava a sentire un vuoto lacerargli lo stomaco.

Non dormì affatto, ma rimase coricato fino all'alba per riposare comunque i muscoli.

Si alzò e, nuovamente, senza nessuna meta o destinazione riprese a camminare fin quando non giunse ad uno dei bagni pubblici dove vi si fermò un paio di minuti per darsi una pulita.

Passò dinanzi allo specchio e quando vide la sua immagine la prima cosa che fece fu tirare un pugno contro se stesso rompendo il vetro in mille pezzi e, con esso, lo fece anche la sua anima.

Si appoggiò al lavandino e lentamente il sangue prese a sgorgare dalle sue nocche ora piene di schegge.

Quando rialzò lo sguardo sulla sua figura si rese conto di quanto la vita di strada lo avesse reso irriconoscibile.

I capelli verdi e corti, costantemente disordinati, il viso rude e marcato oltre che sporco e stanco, gli occhi verdi un tempo luminosi ora erano di un verdone spento, appassito, ridotti semplicemente ad un ammasso di occhiaie scure e spaventose.
Le cicatrici che come uno stampo a fuoco macchiavano la sua pelle, una che partiva dalla fronte e che scendeva subito dopo verso l'occhio destro, e la seconda, che partiva da molto più in basso di quanto non sembrasse si distendeva fin dietro l'orecchio.

Ma quelle erano solo le più visibili, le altre invece come un dipinto fatto male dipingevano tutto il suo corpo in una danza disastrosa e vergognosamente sgraziata.

N

onostante questo il corpo, prima asciutto e snello ora era più grande e più muscoloso, resistente e perfetto per la vita che conduceva.

Si diede una ripulita e quando il suo aspetto assunse un'aria "decente" uscì dai bagni sentendo l'urgente bisogno di mettere qualcosa sotto i denti.

E fu proprio mentre che cercava un bar economico in uno di quei quartieri trasandati che un piccolo barlume di speranza prese ad illuminare la sua strada deserta e buia ormai da tanto tempo.

***

Oya, oya, oya

Ci risiamo! un'altra storia del cazzo uscita da ispirazioni del cazzo.

Ma che ci posso fare?

Per non parlare della musica ovvero "waltz of flower" cioè solo ad una psicopatica come me può piacere un'idea del genere!

Hanami_Girl Contenta ora?

Comunque cosa ne pensate? Chi pensante possa essere questa persona sconosciuta la cui storia è altrettanto misteriosa?

Beh essendo il primo capito non posso darvi nessun suggerimento anche perché la sorpresa verrebbe rovinata. Anche se, andando un po' per esclusione si può ben capire, dal momento in cui, nella descrizione ho fornito due caratteristiche che appunto caratterizzano il nostro protagonista.

Detto questo spero come sempre che il capitolo vi sia piaciuto e ci vediamo al prossimo aggiornamento!

Un bacino, la vostra

-Afrodite

Risk For You - A BakuDeku storyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora