capitolo 11

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Voglio addormentarmi, ma è impossibile. Penso solamente al mio tumore e se riuscirò a resistere. Ci riuscirò, ne sono sicura.. ma se dovessi morire lo stesso? Ho paura.

«Si, certo» Una voce maschile rimbomba nella stanza.. è quella di Mirko.
Mi giro di lato e faccio finta di dormire.

«Prepara le tue cose, devono essere pronte per domenica» Questa invece è un'altra voce maschile.. sarà un fottuto dottore. E poi.. come 'prepara le tue cose', in che senso?

«Domenica? Scherza? Non posso» urla a bassa voce il ragazzo riccioluto.

«È così. Fine» conclude il medico prima di uscire dalla stanza. Domani mattina dovrò chiarire tutto quanto con lui.

****

«Tesoro!» la voce squillante e antipatica di mia Madre mi sveglia. Cazzo, saranno le otto.. cosa mi sveglia a fare così presto, non lo so.

«Devo dirti una cosa importante!» la sua voce è ancora più squillante.
La cosa di Mirko! È vero.

«Mamma, prima devo fare una cosa più importante» salto giù dal letto e mi giro verso il letto di Mirko. Non c'è. Fantastico, direi.

«Signorina Hood! Dove stai andando? Torna immediatamente qui!» urla mia madre dopo avermi visto correre fuori dalla stanza.

Bene, ora devo solo trovare Mirko.
Il problema è che non so come farò.

«Mi scusi, ha percaso visto Mirko Trovato?» mi reco dalla dottoressa più vicina. Mi fa segno di no, e appena mi giro dall'altra parte.. un ragazzo, che guarda caso è Mirko, sbatte contro di me.

Non riesco a mantenermi in equilibrio, così lascio un urletto e cado, cercando di aggrapparmi a Mirko. Ma Mirko non regge, e cade sopra di me.

Bene. Situazione molto bella.
«Uhm..» sa' dire solo questo?

Restiamo così per un po', a fissarci l'uno nell'altra. Mirko si alza lentamente chiedendomi scusa. Lui? Che mi chiede scusa? Non saprò mai cosa si è bevuto per chiedermi scusa.

Mi alzo da terra e lo trascino con me.
«Hai qualcosa da dirmi?» incrocio le braccia davanti al petto.
«Assolutamente no!» urla. Perchè urla? Che c'è da urlare?
«Tanto lo so» sbuffo. Sinceramente non lo so, però..
«Okay, okay. Dovrò 'traslocare» dice «in un altro ospedale» mi guarda.

Cosa sono? Triste? Probabilmente. Non vedrò più Mirko. Mi guarda un'ultima volta e poi lascia la stanza, e mi lascia sola. Sola.

«Ah, eccoti finalmente!» sento per la milionesima volta mia madre.
«Ti stavo cercando!» urla, che novità.

«Ti devo dire una cosa importante, Rebecca» se mi ha chiamato col mio nome intero, vuol dire che è una cosa più che importante.

«Dimmi» mi poggio sulla scrivania dietro di me.
«Mi sposerò» batte le mani ripetutamente davanti al petto e urleggia come una ragazzina.

Aspetta. Cosa. Cosa ha detto? Si sposa?
Lascio che una risata invada la stanza, e rido talmente forte che mi piego sulle ginocchia e mi copro la pancia con le mani.

«Sono seria» risponde alle mie risate. Dio, la sua faccia è seria. No.. no, non voglio avere un padre o come cavolo si chiamano.

«Come si chiama lui?» sa' già chi intendo.
«Ignazio» risponde, sempre seria. Che nome di merda.
«Hai già avuto relazioni con questo?» chiedo.
«Si, siamo stati insieme mezzo anno» Mi sa che si sposa davvero allora.

Ignazio.. l'ho già sentito questo nome.

i wanna be your life || Mirko TrovatoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora