3. Poppy

1.6K 27 0
                                    


Poppy pov

Come ogni lunedì mattina, vengo svegliata dalla suoneria del mio cellulare solo che questa volta la suoneria è diversa e non sono nel mio letto.

Lentamente apro gli occhi esaminando la stanza, che come tutta la casa è elegante e sui toni del bianco e nero.

Vengo risvegliata dai miei pensieri, quando alla mia sinistra sento dei mormorii soffusi per poi essere stretta ad un corpo caldo e muscoloso.

Cosa?

Confusa mi volto, trovandomi a pochi millimetri dalle labbra di Scott, con capelli scombinati dal sonno e senza maglietta con solo un paio di boxer neri.

Terrorizzata mi giro verso destra trovandoci il viso addormentato di Emily, con ancora il braccio attorno all mia vita e quello di Scott che copre quelle di entrambe stringendoci a lui.

Sto impazzendo, devo andarmene di qui.

Lentamente senza cercare di svegliarli riesco a liberarmi dalle loro braccia.

Una volta arrivata ai piedi del letto, mi volto verso di loro per controllare che dormano ancora e li trovo l'uno nelle braccia dell'altro, sentendo un peso nello stomaco, scaccio i cattivi pensieri ed esco dalla camera.

Passo a prendere il cellulare e torno a casa mia per preparami per il lavoro.

Indosso i miei soliti abiti da ufficio, oggi optando per un vestito a stiletto nero che mi arriva alle ginocchia con un cinturino in vita, abbinandoci le mie Louboutin nere lucide.

Raccolgo i capelli in una coda di cavallo elegante e metto un paio di orecchini a pendente. Applico il mascara, un ombretto marrancino ed un rossetto nude mate.

Prendo la mia borsa da ufficio, spruzzo il mio amato profumo al cocco ed esco di casa incamminandomi verso l'ascensore.

Mentre aspetto che arrivi, controllo le e-mail e i messaggi fino a quando non mi sento afferrare la coda e portare la testa all'indietro verso l'alto.

"Non ti ha mai detto nessuno che si saluta quando si va via?" mi domanda Scott all'orecchio sfiorandomi il lobo con le labbra, facendomi venire la pelle d'oca e stringere forte le gambe.

"Sei proprio una maleducata" tira ancora di più i capelli mettendo in bella vista il mio collo, il quale afferra con l'altra mano e lo stringe piano ma con una presa decisa.

"Proprio una piccola maleducata" mi insulta ancora accarezzandomi la gola col pollice.

Quando le porte si aprono, lui mi sorpassa sfiorandomi appena il fianco, entra in ascensore, si volta verso di me e con un ghigno soddisfatto in volto preme il pulsante per poi stirarsi il completo nero che indossa.

Nel mentre io lo guardo a bocca aperta e ferma sul posto non riuscendo nemmeno ad immagazzinare quello che è appena accaduto.

Sto impazzendo.

Sto impazzendo

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.
TheirDove le storie prendono vita. Scoprilo ora