29. Poppy

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Poppy pov

"Chelsea mi passi per favore il reggiseno nero nella mia valigia?" le chiedo gentilmente mentre mi friziono i capelli bagnati con l'asciugamano.

"Tieni" entra in bagno con quello che le ho chiesto fra le mani.

"Grazie tesoro" le lancio bacini facendola ridere divertita.

"Ti senti meglio?" mi avvicino a lei accarezzandole i capelli già messi in piega.

"Mmm" annuisce facendomi un leggero sorriso.

"Chels se non ti senti bene possiamo benissimo restare in hotel" la rassicuro non volendo metterle pressione per nessun motivo, soprattutto se sta male.

"No ma va, è solo mal di stomaco non è niente" cerca di tranquillizzarmi.

"Chelsea dimmi la verità non è che sei incinta?" le domando agitata e preoccupata.

Sgrana gli occhi e indietreggia scuotendo negativamente la testa in completa negazione.

"Hey, hey" mi avvicino con cautela afferrandole la mano.

"È così?" la guardo dritta negli occhi seria.

"No, non credo, non lo so" incomincia a piangere e si butta a terra quando le cedono le gambe.

"Okay, okay" mi abbasso insieme a lei stringendola fra le mie braccia per farla sfogare.

"Andrà tutto bene" continuo a ripeterle dondolandola avanti e indietro.

"Adesso ti metti a letto e io vado subito alla farmacia qui affianco" la istruisco alzandola dal pavimento freddo.

La accompagno in camera e la siedo sul materasso per poi indossare velocemente il pantaloncino di jeans e una t-shirt a maniche corte grigio scuro.

Metto di corsa le scarpe, afferro il cellulare e la borsa, bacio la corvina sulla fronte rassicurandola ed esco dalla stanza.

Percorsa tutta la hall fino all'uscita, mi dirigo a piedi verso la farmacia.

"Salve come posso aiutarla?" la farmacista mi domanda gentile.

"Salve, avrei bisogno di due test di gravidanza" le dico quello di cui ho bisogno.

"Ecco a lei, sono $30" le consegno i soldi dopo aver preso il sacchetto con i prodotti al suo interno.

"Grazie mille e buona giornata" mi saluta e io faccio lo stesso.

Corro subito vero camera nostra.

Estraggo la chiave elettronica e la passo, aprendo la porta.

"Sono qui Chelsea" le vado incontro notando i suoi occhi rossi e gonfi.

"Andiamo" la alzo e la accompagno al bagno.

"Sei pronta?" chiedo passandole il test.

Annuisce solo, prendendolo.

"Vuoi che ti lasci un po' di privacy?" le domando accarezzandole il ginocchio.

"No, ti prego" ricomincia a piangere.

"Chelsea sono qui, sempre" le sorrido dolce asciugandole le lacrime.

"Grazie" mi sorride forzata.

Dopo aver fatto la pipì sul bastoncino, lo lascia a testa in giù affianco al lavandino e si lava le mani.

"Quanto tempo?" mi guarda nervosa attraverso lo specchio.

"Tre - quattro minuti" rispondo alla sua domanda creando cerchi con la mano sulla sua schiena.

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