32. Emily

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Emily pov

"Cosa fai?" vengo distratta dal mio blocco da disegno dalla voce curiosa di mio marito che entra in soggiorno.

"Disegno" rispondo ovvia alzando il volto dal foglio.

"Questo lo vedo, intendo su che cosa stai lavorando?" mi da una sberla sulla natica, ricoperta dai pantaloncini in seta del pigiama per poi sedersi al mio fianco sul tappeto, dove mi ci sono sdraiata di pancia.

"Pensavo di fare un nuovo quadro per la nostra stanza, qualcosa che ricordasse me, te e Poppy" spiego riportando nuovamente l'attenzione sul blocco.

"A proposito di Poppy, mi ha chiesto di salutarti quando mi ha chiamata in mattinata" lo informo ricordandomi cosa mi ha detto.

"Com'era?" chiede con volto preoccupato mentre mi accarezza la schiena da sotto la stoffa della canottiera.

"L'ho sentita strana" confesso con una stretta allo stomaco al ricordo della voce tremante della nostra ragazza.

"Non mi piace per niente saperla lontano e per giunta nelle vicinanze del suo ex e di sua cugina" sbuffa passando la mano libera fra i capelli, frustrato.

Quando mi ha raccontato quello che è successo a Poppy per poco non prendevo il primo aereo disponibile per New Orleans, solo per prendere a sberle la stronza di sua cugina.

Metto giù la matita e mi siedo a gambe incrociate girandomi col busto verso di lui.

"Pensa solo che domani alle due sarà già fra le nostre braccia" cerco di rassicuralo accarezzandogli i dorsi delle mani con i miei pollici.

Intreccia le nostre dita, annuisce e mi lascia un bacio dolce sulla fronte.

"Su andiamo" mi alzo e faccio lo stesso anche con lui.

Lo trascino per tutto il corridoio fino alla nostra stanza, dove poi lo spingo sul letto.

"Emily" ansima il mio nome, quando lentamente mi inginocchio davanti a lui sfiorandogli la patta dei pantaloni con le punte delle dita.

"Shh, pensa solo a rilassarti" sussurro aprendo la zip con movimenti lenti rendendolo impaziente.

Gli abbasso i pantaloni eleganti blu scuro insieme ai boxer neri, rendendolo così nudo dalla vita in giù con l'asta già mezza eretta.

"Emily sbrigati" mi ordina impaziente spingendo i fianchi verso la mia bocca, la quale apro molto volentieri baciandogli la punta per poi estrarre la lingua e darle una bella leccata dal basso verso l'alto stuzzicandolo.

"Se questa non è un bel tornato a casa non so cosa lo sia" mi blocco quando odo la voce di Poppy.

Sorpresa vi volto velocemente verso la porta, trovandola a braccia conserte che ci guarda con un sorriso che le illumina il volto.

"Poppy" sussurro non credendo ai miei occhi.

"Perché sei qui?" domanda Scotto sorpreso quanto me.

"Se la mia presenza non è gradita posso sempre tornare nel mio appartamento" alza le spalle indifferenti con finta permalosità.

"Non è quello che intendo e lo sai bene" il moro si alza dal letto e mi aiuta a fare lo stesso.

"Avevo bisogno di voi" confessa con occhi lucidi per poi catapultarsi fra le nostre braccia.

"È tutto okay, ora sei qui con noi" le sussurro all'orecchio creando movimenti circolari sulla sua schiena con la mia mano sinistra mentre la destra la stringo attorno al busto di Scott cercando di stringerci ancora più vicini.

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