11. Scott

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Scott pov

Non sono incazzato di più, tutta colpa di Poppy e di quella sua lingua lunga, non sa mai quando tenerla fra i denti.

Percorriamo tutto il viaggio in auto in silenzio con Emily che mi accarezza la mano, che ho sulla sua gamba per tranquillizzarmi e Poppy che ogni tanto guardo dallo specchietto retrovisore, mangiarsi le unghie nervosa.

Parcheggio il veicolo nel parcheggio sotterraneo del mio palazzo, smontiamo tutti e tre con Emily al mio fianco e Poppy con la testa bassa alla mia sinistra ma a distanza di sicurezza.

"Beep" sentiamo il rumore di una notifica dal telefono di Poppy, che estrae dalla borsa rispondendo velocemente.

"Baby" mi chiama piano mia moglie non volendo farsi sentire da Poppy.

"Non essere troppo duro con lei" mi raccomanda seria.

"E poi so che ti piace da morire quando ti sfida" mi provoca anche lei facendomi alzare gli occhi al cielo.

E come se mi piace cazzo.

Preso l'ascensore arriviamo al nostro piano ed io ho già in mente la mia punizione, una che odierà a morte, l'ignoranza.

Sorpassiamo l'appartamento di Poppy e andiamo direttamente nel nostro.

Metto giù le chivi della macchina e quelle di casa poi mi sfilo la maglietta e i pantaloni rimanendo solo in boxer, dirigendomi al bagno principale per andare a riempire la vasca.

Sento dei mormorii soffusi al di fuori della porta, i quali mi portano ad avvicinarmi ad essa per sentire meglio.

"Chelsea mi ha avvisato che questa sera c'è una cena aziendale, della quale non ero al corrente" Poppy le racconta scocciata.

"Volevo passare la serata con te e mister grumby ma non posso" sbuffa battendo il piede atterra come i bambini.

Stronzetta, non perde mai occasione per insultarmi.

"Poi mi aiuti con l'abito?" le chiede supplicevole.

"Certo, ora spogliati e dammi i capi sporchi che li porto in lavanderia" le ordina di spogliarsi.

"E vai in vasca che ormai sarà sicuramente pronta" le dice di andare a lavarsi.

Mi sposto dalla porta per tornare alla vasca, dove mi immergo dentro lentamente con l'acqua calda che mi rilassa i muscoli doloranti.

Vedo la maniglia abbassarsi e la porta aprirsi, rivelando la mia bellissima e stronzissima Poppy.

Cautamente e a piccoli passi arriva a destinazione per poi entrare e sedersi lontano da me, non sapendo se mi fa piacere averla vicina al momento.

Per non continuare a guardarla, appoggio la testa al bordo della vasca chiudendo gli occhi.

Rimaniamo così per cinque minuti buoni, finche non arriva Emily immergendosi anche lei ma al mio fianco, la afferro per i fianchi sedendola sulla mi gamba destra mentre le accarezzo la pancia e lei appoggia la schiena sul mio patto e la nuca sulla mia spalla.

Questo silenzio mi sta uccidendo ma è la sua punizione.

Facendo finta di addormentarmi, sento l'acqua muoversi ed un corpicino avvicinarsi al mio, mi appoggia la mano sulla gamba accarezzandola leggermente quasi convincendomi di starla immaginando.

Poi percepisco il suo fiato caldo vicino al mio collo e un bacio dolce sopra ad esso.

"Mi dispiace tantissimo" mi accarezza il petto.

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