I love you too

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Il cielo era terso e il sole dorava ogni cosa si trovasse sotto i propri raggi. Dall'appartamento duecentotrentacinque giungeva il chiacchiericcio della televisione e una dolce melodia.

Edward si allungò pigramente a prendere il telecomando, prima di premere il pulsante di spegnimento. Lo schermo si annerì con il suo consueto puf: era un vecchio apparecchio. Dopodiché raggiunse il fidanzato, che seduto poco distante dal tavolo suonava la chitarra.

Diamine, è bravissimo...

Lo abbracciò da dietro, poggiando il capo nell'incavo tra spalla e collo. Lui rimase concentrato, le dita che pizzicavano leggere le corde. Ad osservarle, aveva delle belle mani, Jay: sottili, proporzionate al corpo, dal tocco delicato, il più delle volte usate per schermare il proprio imbarazzo.

- Sei talmente bravo che ti mangerei - gli sussurrò direttamente in un orecchio, roco, e il castano percepì un brivido corrergli lungo la schiena. Edward sapeva benissimo quanto fosse sensibile in quel punto.

- Preferisco di no, - mormorò cautamente Jay - anche perché tra poco devo andare al lavoro.

Il ragazzo dagli occhi verdi s'imbronciò.

- Devi proprio?

- Edward...

Lui sfiorò il suo orecchio con le labbra, espirandovi caldamente all'interno, poi gli baciò una guancia, scendendo lungo il collo. Il castano smise di suonare, una mano ancora poggiata sulla chitarra e l'altra fra i suoi capelli color ebano.

- Edward - ripeté in modo che doveva essere più deciso, anche se risultò essere ben poco convincente siccome gli sfuggì di bocca un 'ah!' quando Edward gli accarezzò una gamba, scivolando maliziosamente verso l'interno.

Gliela artigliò, fulminandolo con lo sguardo.

- Devo andare al lavoro.

- Hmpf...

E si alzò, poggiando con cura lo strumento in un angolo. Il moro lo seguì come un docile cagnolino.

- Almeno posso accompagnarti al lavoro? - chiese, esibendo un'espressione da cucciolo bisognoso di coccole. Jay sospirò, alzando gli occhi al cielo, ma sotto sotto era divertito.

- E va bene...

- Grazie, Jay!

Il moro gli cinse le spalle con un braccio e gli stampò un bacio sulla guancia, facendolo avvampare. Il padrone di casa si perse nelle sue iridi di giada che tanto amava ed Edward, non soddisfatto, lo baciò intensamente sulle labbra.

- Edward...! - protestò il fidanzato, e lui rise.

Vorrei poterti sempre baciare così e vederti arrossire e anche se fingi che non ti piaccia vedo che i tuoi occhi brillano di felicità, e sapere che sei felice è tutto ciò che desidero.

~~~

Jay posò il bicchiere sotto il bancone, iniziando ad asciugarne un altro. Mark gli diede di gomito.

- Ehi - bisbigliò al suo orecchio, sporgendosi verso di lui come se fosse un segreto. - Quello là tutto solo al tavolo è il tuo ragazzo?

E fece un cenno col capo verso Edward, seduto solo soletto a un tavolo poco distante da loro. Il ventunenne avvampò e abbassò il capo.

- Ehm, sì...

Mark esibì un sorriso malizioso.

- È proprio carino - disse, e iniziò ad osservarlo attentamente. - Ehi, ehi, ragazzo di Jay!

Il moro alzò il capo e gli lanciò un'occhiata interrogativa.

Sta parlando... con me?

- Mark, ti prego, lascia p-...

Il giovane aiutante barista si aggrappò al suo braccio, implorante, e lui ghignò ulteriormente.

- Su, vieni qui.

Edward si alzò titubante e li raggiunse.

- Ehm...?

Mark lo guardò da vicino, arricciando le labbra.

- Stammi bene a sentire, ragazzo di Jay. Ce l'hai un nome?

- M-mi chiamo Edward... - farfugliò lui, intimorito.

- Ottimo, Edward. Non so se te l'abbia già detto o no, comunque sappi che questo adorabile orsetto è come un figlio per me, dunque rendilo triste e io ti darò ben altri motivi per esserlo. Chiaro?

Il moro fece energicamente su e giù col capo.

- Certamente, signore! - esclamò, e a Jay venne da ridere e al contempo desiderar di sprofondare in qualche voragine.

- Posso chiederle una cosa?

Mark annuì, sforzandosi di non sorridere.

- Hm?

- Posso baciare il suo aiutante barista?

Egli finse di rifletterci.

- Se lui è d'accordo...

Jay iniziò furiosamente a scuotere il capo in segno di diniego, agitando anche le mani, poi Edward si sporse sul bancone e catturò le labbra tra le sue, lanciandosi in un bacio appassionato, proprio mentre Amélie entrava nel bar.

- J-... oh.

La ragazza arrossì e si portò una mano alla bocca.

Sono la cosa più carina che io abbia mai visto...

Il moro si staccò appena dal fidanzato e sorrise, facendo sfavillare i canini bianchissimi.

- Ti lascio in astinenza per un mese - sussurrò Jay sulle sue labbra, arrossendo violentemente.

Lui rise.

- Ti amo anch'io, dolcezza.

Green Eyes 2 - Follow your heartDove le storie prendono vita. Scoprilo ora