4 Ribelle

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"II segreto cara Alice, è quello di circondarsi, da persone che ti facciano sorridere il cuore. Ed è allora, solo allora che troverai il paese delle meraviglie."
IL CAPPELLAIO MATTO

-POV MATTEO-
<Aron> lo saluto attraverso il telefono.

<Matteo> si lamenta con voce impastata di sonno. <sono le quattro di notte. Che cazzo vuoi?>

<Ti sei svegliato di cattivo umore, Walker> mormoro trattenendo una risata. Osservo la mia moto parcheggiata sul ciglio della strada. Megan, Josh e Kai sono entrati a casa e io ho detto loro che li avrei raggiunti dopo una chiamata. Il freddo di New York si irradia nelle vene mentre i ricordi viaggiano sotto un lamento. <Comunque ho informazioni> affermo e questo basta per farlo scattare. Sento le lenzuola che si spostano e un fruscio mentre lui si allontana dal letto. La porta cigola quando lui la chiude alle spalle.

<Dimmi tutto> acconsente. Immagino i suoi occhi grigi lucidi di adrenalina mentre attende che gli confida quello che ho scoperto.

<Avevi ragione. La droga a New York arriva da Los Angeles> sussurro osservando l'accendino che stringo tra le mani. La scritta nera Igni mi lampeggia mentre compare il nome del Gestator. Portatore.
Appena vinci una gara, il premio in palio sono i soldi, ma quelli non mi interessano più di tanto. Molti degli avversari fanno uso di stupefacenti e quando sei in quel mondo riesci perfettamente a indagare indiscretamente.
Gli Scorpions sono temuti. Nel Bronx sono rispettati perché tutti conoscono le loro storie. Le nostre.

<A proposito> mormora sottovoce. <ho scoperto una cosa>

<Quale?> domando mentre la luna è complice dei nostri segreti.

<Ho trovato una cosa strana. Sulle scatole che vengono spedite a New York, il destinatario è sempre Fire Flies, ma non c'è nessun mittente.> spiega. Osservo l'accendino che stringo nel pugno. Un piccolo fuocherello fuoriesce dalla mia mano illuminando la notte e coprendo la luna.
Fire Flies. Lucciole.

<Non è latino come per il Gestator> mormoro. È inglese.
Aron mugugna qualcosa e poi la voce di Ginny si fa vicina.

<Perché sei sveglio?> domanda mia sorella premurosa. La immagino mentre stropiccia gli occhi con indosso uno dei suoi pigiami imbarazzanti. Avrà anche sedici anni, ma non sarà mai abbastanza grande per dei pigiami con la pizza.

<Torna a dormire, ti raggiungo dopo> dice Aron.

<Ognuno in un letto separato spero> sbotto sentendo qualcosa pizzicarmi nello stomaco. Aron ride e la sua risata luminosa si irradia attraverso il telefono. <Sono serio Walker, mani a posto> scandisco bene. Lui smette di ridere ma lo conosco abbastanza da dire che sta sorridendo.
Non c'è persona migliore di Aron per mia sorella. Lui la rispetta e si prende cura di lei anche se quella testarda sarebbe capace di spaccargli la faccia ogni volta che lui si preoccupa. La ama, la ama con tutto sé stesso perché i suoi occhi non sono gli stessi quando la guarda e il sorriso che nasce quando è con lei non ha eguali.

<Con chi parli?> indaga Gin e sento un tuffo al cuore sentendo la sua voce così vicina. Mi manca. La mia famiglia mi manca da morire. Sono le mie persone preferite.

<Tuo fratello> risponde Aron senza esitazione.

<Quale dei due?> chiede. Un groppo in gola mi rende difficile respirare. Adesso siamo solo due, due maschi e due femmine. Provo a ricordarmelo mentre la pelle del braccio prude. Osservo il fuoco dell'accendino come se potesse riscaldarmi il cuore.

<Il più importante> esclamo ad alta voce consapevole che lei possa sentirmi. Dei passi rapidi ticchettano il pavimento e lei afferra il telefono mentre il suo respiro si fa vicino.

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