2 La promessa

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"Ci sono cose troppo improbabili per pensarci troppo su."
CASSANDRA CLARE

-POV LYRA-
Spesso il mondo gioca a nascondino nascondendoti i pezzi del puzzle, spesso te li ruba e tu sei costretto a immaginare l'immagine finale mentre tutto intorno ruota.
Mi sono sempre sentita una pedina in mezzo alle torri e ai cavalli, il contorno di qualcosa di più grande di me.
Rimango fissa sul mio tavolo arricciandomi le ciocche rosse ereditate dai miei genitori che saranno sempre gli alfieri di quegli scacchi.
Ho un obbiettivo e poco da perdere.
Mia madre e mio padre non fanno un lavoro tradizionale. Gestiscono uno studio investigativo che collabora con l'FBI e questo spesso comporta alla loro assenza.
Non mi hanno mai chiesto niente per aiutarli, ma adesso è diverso. Non posso deluderli. Sono i miei genitori.
Ho un obbiettivo e pochi mezzi per scoprire la verità.
Ho studiato tutte le carte che mia madre mi ha dato un mese fa. Le sue dita affusolate reggevano dei fascicoli rilegati. Erano foto in bianco e nero, ma i colori della persona che cerco sono uguali a quelli della foto. Gli occhi sono neri come l'inchiostro e i capelli sono un intreccio di buio e incubi.
Ad ottobre è partito con i suoi fratelli per l'America, ha abbandonato la sua città natale per trasferirsi a Los Angeles. Lì ha vissuto fino a un mese fa. A Los Angeles la sua vita non è stata per niente tranquilla. La polizia ha seguito lui e i suoi fratelli fino all'arresto del Gestator.
Davis non è un semplice cognome come tanti altri. Il suo cognome racconta una storia durata anni. Sua madre è morta a fine settembre mentre il padre vive tra le sbarre da quando lui ha quattro anni. Attualmente è senza un tutore legale ma un agente della polizia, Thomas Blackford, si è proposto per adottare l'intera famiglia Davis.
I fratelli Davis sono sempre stati cinque, come le lettere che ne compongono il cognome. Cinque gemelli, cinque vite diverse e cinque racconti diversi. Ma in questa vita e in questa storia mancano i tasselli che il destino si è divertito a nascondere. Uno di quei tasselli è Davide Davis ucciso con un colpo di pistola il primo gennaio. Un figlicidio. Cole Davis porta con sé una serie di omicidi alle spalle, ma quello che più aggrava la situazione morale è indubbiamente la morte prematura di suo figlio.
Dopo la morte di Davide, i quattro fratelli si sono allontanati. Ognuno vive in una città diversa in una condizione di inquietante silenzio.
La loro è una famiglia caotica così come il loro passato e i loro segreti.
Il mio compito è uno: raccogliere informazioni.
<Questo pollo fa schifo> dice Hazel posando il coltello sul tavolo della mensa e rifiutandosi di mangiare il cibo della mensa. Iris seduta affianco a Hazel alza gli occhi al cielo.

<Se sai che il pollo e il riso della scuola fanno schifo, perché ti ostini a mangiarli?> chiede Iris addentando il suo panino. Hazel segue il suo gesto e contempla il pezzo di pane tra le mani dell'amica.

<La speranza è l'ultima a morire, no?> risponde lei come se fosse scontato. Iris scuote la testa e divide il panino a metà come accade tutte le volte che Hazel prende il pollo e il riso.
Siamo sempre state noi tre. Una più diversa dell'altra.
Hazel Norton ha i capelli lisci di un nero così intenso da fare invidia anche alla notte. Il verde dei suoi occhi è limpido come poche cose in questo mondo e la sua sincerità è quella che più la caratterizza. È testarda e orgogliosa e spesso si chiude a riccio se ferita, ma è una delle persone più buone che abbia mai incontrato. La madre è francese e spesso lei passa le vacanze a Parigi. Il suo charme francese, o almeno così lo chiamiamo io e Iris, la fa apparire elegante e sicura di sé nei singoli movimenti.
Iris White è la rappresentazione vivente dell'arte. Iris è delicata, timida e introversa. Non è una che dà confidenza a tutti ma il suo modo per far comprendere al mondo come si sente lo riversa nell'arte. Non c'è sfumatura che lei non abbia toccato. Iris ha occhi di un azzurro così chiaro da sembrare vitrei. La pelle candida è costellata sul naso e sulle guance da tenui lentiggini mentre i capelli sono di un biondo così chiaro da sembrare bianchi. È come una delle tante teli bianche che lei adora dipingere. Una tela spoglia che riempie il suo mondo di mille colori.
Tutte e tre ci siamo conosciute alla materna e da allora siamo sempre capitate alle stesse lezioni. Forse è un caso o forse è il segno del destino, ma quello che è certo, è che sono le mie migliori amiche.

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