5 Fiorellino

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Ti odierò, se potrò; altrimenti, cederò, mio malgrado, all'amore.
Non son capace di vivere né con te né senza di te e mi sembra di ignorare quel che desidero.
Tu scegli soltanto se vuoi che io ti ami perché anch'io lo desidero, oppure perché vi sono costretto.
OVIDIO

-POV IRIS-
Il mare di New York non è mai stato il massimo. Le onde si increspano sulla riva sincronizzandosi col vento. Adoro il blu, mi mette un senso di tranquillità che negli ultimi giorni mi manca.
Afferro uno dei miei pennelli passando le dita sul legno scheggiato. Dovrei comprarne dei nuovi.
Traccio una linea sottile con la pittura blu.
Osservo il mare mentre la melodia delle onde fa da eco ai ricordi vissuti.
Le linee si estendono fino a che il cielo non prende forma. Sono sempre stata attratta dalla linea che separa l'orizzonte perché separa e unisce allo stesso tempo, due mondi opposti e simili allo stesso tempo. Il cielo sa essere tenace e burrascoso esattamente come il mare ed entrambi sanno essere tranquilli come oggi. Il sole batte riscaldandomi la pelle senza infastidire la vista. Agli animali marini è vietato l'accesso nel cielo e viceversa anche per i volatili. Il cielo e il mare non si sopportano abbastanza per essere uniti. Perciò creano un ponte, una congiunzione tra i due regni capace di legare in eterno i due mondi tanto differenti. Come uno specchio, il mare rifletterà sempre i colori del tramonto nel cielo, il quale lo influenzerà in eterno.

Il vento soffia e nel momento in cui alzo la mano per intingere il pennarello nel colore, il foglio vola. Rotola e si libra in aria come se avesse le ali. Una farfalla con un solo colore si sbraccia mentre raggiunge le nuvole. Mi alzo di scatto per afferrare il foglio, ma viene afferrato da una mano chiara che il tempo ha cambiato. Ricordo quella mano che anni fa ha compiuto lo stesso gesto. La mano era più piccola e le vene erano meno evidenti. Il mio sguardo segue il suo braccio muscoloso e le spalle larghe. La pelle candida si nasconde sotto la morbida felpa nera. Le labbra rosee si aprono leggermente e una nuvoletta dettata dal freddo fuoriesce fugace. Il naso dritto e la mascella ben delineata sono i tratti che più mi ricordo di lui. Eravamo piccoli eppure lui è sempre stato irraggiungibile. Gli occhi azzurri sono un vulcano di ghiaccio su uno sfondo dove il cielo e il mare si sciolgono in un caldo abbraccio. I capelli sono mossi dal vento e le ciocche biondo platino fanno da piccola aureola a un ragazzo che di angelico non ha nulla.

<Hai ancora il vecchio vizio?> domanda Kai Drew Williams con arroganza. Rimango di sasso a osservarlo dopo due anni. I suoi occhi sembrano più freddi e la luce che li animava è stata ghiacciata nell'igloo che si è costruito. La pelle eccessivamente chiara mi fa comprendere che non vedeva il sole da troppo. Il suo corpo è più tonico è slanciato di quello che ricordavo e i suoi capelli sono più lunghi di qualche centimetro, ma sempre lisci e spettinati come li aveva da piccolo.
Non rispondo alla sua richiesta anche perché il cuore batte così forte da chiedermi se lo sente anche a cinque metri di distanza. Mi avvicino per riprendermi il foglio ma lui lo allontana da me allungando il braccio.
<Hai perso la lingua in questi anni?>

Inclino la testa cercando di capire cosa gli passa per la testa, ma per la prima volta da quando lo conosco, non riesco a leggergli lo sguardo. Prima, le sue emozioni erano per me un libro aperto e bastava voltare la pagina con una sola occhiata per scoprire di più. Adesso il libro è strappato e sopra la sua vecchia copertina ce n'e una nuova. <Tu hai perso l'educazione o ti diverti a fare lo stronzo?> rispondo e Kai assottiglia lo sguardo divertito.

Ci siamo conosciuti proprio qui, su questa spiaggia di Manhattan. Eravamo piccoli, forse troppo piccoli per capire davvero. Avevo 13 anni e mia nonna era appena morta. Desideravo il silenzio e la pace che la mia famiglia non riusciva a offrirmi. La nonna amava il mare. Il mare di Manhattan non è il più bello del mondo, ma le ricordava molto le spiagge del Texas dove da piccola faceva il bagno. Il nonno invece è canadese e da lui ho preso solo la calma e i colori chiari così come mio padre.

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