°Non è un gioco per ragazzi

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7 Novembre 1891

Caro Diario,

mi sento come se stessi vivendo un bellissimo sogno e allo stesso tempo un terribile incubo. Quando sono con Sebastian mi sento leggerissima, ma quando le nostre strade is separano e ognuno torna ad affrontare la propria quotidianità, fatta di sfide e ostacoli, ecco che sento come una pesantezza tornare ad opprimere il mio petto.

È passata esattamente una settimana dal nostro ultimo incontro segreto, abbiamo così tanto da dirci! Sembra un'eternità che non ci vediamo, eppure ci incontriamo per i corridoi o in alcune lezioni tutti i giorni.

Stanza delle necessità - studio privato

«Eccoti qua!» esclamò Sebastian, seduto sul divano con le gambe accavallate. Aveva gli occhi puntati su di me mentre chiudeva il libro che teneva in mano, provocando un suono secco. Mi accolse con il suo sorriso più radiante. In risposta, il mio volto si illuminò di gioia e corsi verso di lui, desiderosa di riabbracciarlo dopo una settimana di separazione.

 «Che bello poterti parlare, abbracciare...»

«...Baciare» finì la frase ricambiando il mio abbraccio e poggiando le sue labbra sulle mie come a volerne assaggiare delicatamente il sapore, trasformandolo ben presto in un bacio carico di desiderio e amore, un bacio che sembra cancellare ogni paura e pericolo che abbiamo affrontato in questi sette giorni lontani.

«Sebastian...» ansimai, quando le nostre bocche si allontanarono un attimo per riprendere respiro.

«Uhm?» Fece scivolare le sue labbra sul mio collo per poi continuare a scendere, sbottonò il primo bottone della mia camicia e stampò un altro bacio sulla mia pelle, con l'intento di continuare la discesa. Per Merlino, ogni suo tocco è come una piccola scarica elettrica!

«Seb-... A-aspetta! Dovremmo parlare di cose importanti prima...»

Sebastian sollevò la testa per guardarmi e accertarsi che fosse veramente quello che volevo. I suoi occhi erano fissi sui miei, con lo sguardo di chi si sta impegnando a resistere ai suoi istinti, e i nostri corpi erano così vicini che potevo sentire la frequenza accelerata del suo respiro.
Il cuore mi batteva così forte che potevo quasi sentirlo nelle orecchie, mi abbandonai a un bacio passionale e, senza nemmeno accorgercene, i nostri passi ci condussero al piano di sopra dello studio. Sebastian mi sorresse dolcemente e mi accompagnò a stendermi sul futon per poi raggiungermi subito dopo; il peso del suo corpo sul mio era una calda sensazione che mi era mancata e di cui non sapevo aver disperatamente bisogno fino ad un attimo prima.

˜

Mi stavo rivestendo con un leggero imbarazzo, chiudendo bottone dopo bottone della mia camicia, dopo la foga passionale che ci aveva travolto, mentre Sebastian si godeva beato la scena da sotto le coperte.

«Non vedo perchè prendersi la briga di rivestirti»  Sogghignò Sebastian, tenendosi la testa con una mano e con l'altra mi sfiora la schiena, facendomi drizzare sull'attenti.

«Ti ricordo che abbiamo anche altre cose di cui occuparci!» lo guardai con la coda dell'occhio, mentre continuavo ad abbottonare la camicia. 

Odio essere sempre io quella che riporta la disciplina tra i due, ma d'altronde Sebastian è così! Anche il suo migliore amico, Infaustus, deve spesso impegnarsi per riportarlo con i piedi per terra, ma credo anche che sia questa sua caratteristica fanciullesca che ci piace di lui.

Dopo aver mugugnato un po', Sebastian si mise a sedere sul letto e, riacquisendo un tono serio,  mi ragguagliò con quanto accaduto in questa settimana, in particolare con quanto emerso nella riunione dell'H.C. la notte di Halloween:

Hogwarts Legacy | Diario del 6° anno 1891 - 1892 IN REVISIONEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora