Hogwarts Legacy | Diario del 6° anno 1891 - 1892 IN REVISIONE

°Il piano di Natty

5 dicembre 1891

Caro diario,

dove ero rimasta? Ah, sì!

Ero nel sotterraneo con Sebastian, entrambi d'accordo sull'affrontare di petto Octavia Lestrange e Emmett Malfoy, anche se non lo avremmo fatto proprio a viso aperto...

L'idea di Sebastian era quella di utilizzare le pozioni Polisucco che avevamo distillato durante la lezione, per assumere le sembianze di due persone idolatrate dai Serpeverde. Con tali sembianze, Emmett e Octavia non avrebbero opposto resistenza a rivelarci tutto ciò che avremmo chiesto loro. Ma soprattutto, Sebastian possedeva l'ingrediente finale per la creazione della pozione: filamenti di capelli dei signori Gaunt.

«I genitori di Infaustus?!» chiesi esterrefatta a Sebastian, il quale annuì: «Sì, come saprai, sono figure eminenti all'interno dell'Halley Comet. Credo abbiano proprio fondato l'organizzazione, insieme ad un altro paio di famiglie di elevato lignaggio magico.» Sebastian si mise a sedere sul tavolo e, fissando un punto fisso davanti a sé, iniziò a raccontare: «Ricordo che una sera eravamo a un evento, un'asta di cimeli magici a cui queste famiglie amano partecipare. Lo fanno per potersi accaparrare manufatti inestimabili e beffarsi di chi, non capendo nulla, si lascia rifilare cianfrusaglie senza volere, pagandole il triplo del loro valore.»

«Che divertimento!» commentai sarcastica, prendendo posto vicino a lui sul tavolo. Sebastian scrollò le spalle e rispose: «Il cibo era buono!», sorrise e riprese: «Comunque, c'erano molte persone a questo evento, ed è lì che ho visto interagire Emmett e Octavia con i genitori di Infaustus. Non li ho mai visti così riverenti nemmeno con i loro genitori! "Sì, signor Gaunt - la trovo bene, signora Gaunt!"» disse imitando i due Serpeverde: «Per poco non litigavano tra loro su chi dei due dovesse portare da bere ai due coniugi, pur di ingraziarseli. Che scena patetica ti sei persa!» rise tra i denti, scuotendo la testa al ricordo. Pensare a quella scena fece sorridere anche me. Poi, tornando seria, chiesi: «Credi che i genitori di Infaustus c'entrino qualcosa con tutta questa storia della Magia Antica? Addirittura con il rapimento di tua sorella?», azzardai.
Sebastian rispose dopo una breve pausa di riflessione: «Voglio sperare di no. Con noi sono sempre stati gentili e poi, anche se Infaustus ha dei problemi con loro, sono pur sempre i suoi genitori... Comunque fu quella sera che mi venne l'idea di raccogliere i capelli dai loro soprabiti. Giusto per precauzione!» scosse le spalle e, così dicendo, mi mostrò due fiale che nascondeva nel soprabito da Serpeverde con all'interno dei sottilissimi filamenti, entrambi di un biondo chiarissimo, quasi bianco.

«Sei incredibile!» commentai divertita e ammirata. Questa scena mi fece venire una sorta di dejavù. 

«Hai mai usato una polisucco? Il dolore è terribile all'inizio e ritrovarsi letteralmente nei panni di un'altra persona è... Non saprei nemmeno come descrivertelo!» 
«Sì, lo so, ne ho letto molto a riguardo ma, aspetta! Vuoi dirmi che tu ne hai già fatto uso?! E quando?».
L'espressione di Sebastian era a dir poco sconcertata e rimase con la bocca e gli occhi spalancati aspettando la mia risposta.
«L'anno scorso il professor Fig mi ha fatto bere la pozione polisucco, facendomi prendere le sembianze del preside Black. Anche lui, come te, disse esattamente la stessa frase: "Giusto per precauzione"» risposi divertita.
«Il professor Fig...» sospirò Sebastian ripensando all'uomo che mi ha mostrato questo mondo, facendo di me la strega che sono ora: «Mi sarebbe piaciuto conoscerlo meglio! Sono sicuro che ci sarebbe stato di grande aiuto in questa faccenda!».

Calò il silenzio per qualche secondo.

«E così, ci ritroviamo di nuovo io e te a trasgredire alle regole» smorzai il silenzio, osservando le due boccette di vetro che tenevo tra le mani: «Non pensavo mi sarebbe mancata questa sensazione!»
«Come no?! Così mi offendi!» Scherzò Sebastian portandosi teatralmente una mano al petto: «Te la senti di andare fino in fondo?» mi chiese poi serio e con tutta la premura di cui è capace.