Non lo ricordavo così bello San Valentino

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15/02/1892

Caro diario,

non posso fare a meno di riflettere sulle notevoli trasformazioni che hanno arricchito le vite dei miei cari e la mia negli ultimi dodici mesi.

Esattamente un anno fa, le nostre anime erano intrecciate in una complicata matassa di afflizioni amorose, e non solo.
Una condizione che sembrava allora senza speranza e piena di malinconia. Quasi mi sorprende quanto sia mutato il quadro delle nostre vite!

Chissà se in futuro, queste parole saranno un ricordo caro di un tempo in cui l'amore ha superato ogni ostacolo e quante di queste coppie resisteranno alla prova del tempo.

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Anche se erano appena le 17:00, la luce del tramonto filtrava morbida attraverso le finestre ad arco della nostra camera, tingendo di oro le tappezzerie in velluto rosso.

Mentre Natty annodava con cura i suoi ricci neri in una treccia elaborata, io mi specchiavo accanto a lei, aggiustando il fiocco della mia camicetta.

«Oggi non l'ho vista per niente. Tutto bene?» dissi, lanciando uno sguardo verso il letto vuoto della nostra compagna di stanza, Nellie.

Natty fissò il suo riflesso nello specchio e rispose senza distogliere lo sguardo: «È uscita all'alba per allenarsi.»

L'abitudine di Nellie di anteporre l'allenamento di Quidditch a quasi tutto il resto era una costante fonte di ammirazione. Mentre cercavo di accostare il giusto soprabito ai miei vestiti, notai lo sguardo di Natty spostarsi verso la mia scrivania, dove troneggiava un imponente tomo dalla copertina blu con rifiniture oro.

«E quello cos'è?» chiese, indicandolo con un gesto del mento.

Lo guardai, ricordando il momento in cui l'avevo visto fluttuare tra gli scaffali polverosi del reparto di Teoria della Magia della biblioteca. «L'ho visto levitare lì, quasi chiamandomi - risposi - È come se qualcosa mi avesse attirato, come se avessi già incrociato quelle pagine da qualche parte... credo durante una di quelle lezioni del professor Ruf che ho seguito a malapena»

Natty annuì, poi il suo viso si illuminò di curiosità: «A proposito del professor Ruf, hai sentito l'ultima novità? - Chiese, girandosi verso di me - Dopo quella lezione tumultuosa, pare che il preside abbia finalmente trovato un nuovo insegnante per la classe di Teoria della Magia. Ma nessuno sa ancora chi sia, neppure Cressida!»

La notizia suscitò in me un tumulto interiore. Finché il professor Ruf era stato nominato come supplente, era come se fosse una soluzione momentanea, come se dovesse coprire il suo collega, il quale era solito assentarsi spesso per incontri Ministeriali o altre faccende.

Teoria della Magia era la materia del professor Fig.

Il fatto che, a breve, sarebbe arrivato il suo sostituto definitivo rendeva tutto così maledettamente reale.

«Camicetta e gonna? Pensavo andassi ad un appuntamento galante, non a lezione!» mi schernì Natty, con un ultimo sguardo allo specchio.

«A Sebastian piace così!» risposi, fingendo di aggiustare la gonna con un sorriso furbo sul viso, facendo spalancare la bocca alla mia amica e, insieme, uscimmo dalla nostra camera. Era ora di incontrare Garreth e Sebastian sotto il cielo stellato di San Valentino.

Giardino di Hogwarts

I nostri passi risuonavano lievemente sulla ghiaia illuminata dalla luce soffusa delle lanterne magiche, che cominciavano ad accendersi al tramonto del sole.

Stavamo ridacchiando per qualche scherzo appena condiviso, quando il mio cuore si serrò in un battito imprevisto. Oneiro si girò verso di noi con occhi scintillanti d'imbarazzo mentre incontravano i miei. Costance, con le sue guance leggermente arrossate e un abito che accentuava la sua figura, rideva con una mano leggermente appoggiata sul braccio del suo accompagnatore Corvonero.

Hogwarts Legacy | Diario del 6° anno 1891 - 1892 IN REVISIONEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora