Hogwarts Legacy | Diario del 6° anno 1891 - 1892 IN REVISIONE

°La riunione

20 novembre 1891

Caro diario,

È sera mentre scrivo queste pagine, mi trovo nella stanza delle necessità, precisamente nel salone centrale che, fino a poco fa, ospitava tutto il mio gruppo di alleati. Quando dico tutti, intendo proprio tutti: Nellie, Natty, Garreth, Infaustus, Amit, Poppy, Anne, Sebastian, la professoressa Weasley, il professor Ronen, il professor Sharp, la professoressa Hecat e la professoressa Onai.

Eravamo radunati intorno all'enorme tavolo ovale di legno massello posto al cuore della sala. I professori, seduti composti uno accanto all'altro, mostravano un atteggiamento rilassato. Il professor Sharp, con schiena rigida e dritta, era leggermente inclinato alla sua sinistra e stava bisbigliando qualcosa ad un divertito professor Ronen che annuiva con la testa alle sue parole; la professoressa Onai sorrideva lusingata alla collega Hecat che, sorridendo a sua volta, le stava battendo gentilmente una mano sulla sua, come se stesse complimentandosi per qualcosa.

In contrasto con quest'immagine c'eravamo noi: gli studenti. Seduti rigidi ai nostri posti in trepida attesa di capire perché fossimo stati radunati insieme ai professori.

Amit sembrava un tronco di legno, nervoso, con gli occhi fissi sui docenti; Infaustus picchiettava le dita sul tavolo dettando il ritmo del nostro stato d'animo.
«Non ti ci mettere anche tu.» mi bisbigliò Nellie all'orecchio, bloccandomi con una mano le mie che ero intenta a contorcermi sul tavolo.

La professoressa Weasley si schiarì la voce e, ottenuta l'attenzione di tutti i presenti, prese la parola: «Ritengo che, memore l'esperienza dell'anno passato, tenere segreti tra di noi non sia la scelta più saggia. Se siamo qui presenti è perché in altre occasioni la lealtà e la preparazione dei qui presenti si è rivelata tale di meritare fiducia su quello che sto per rivelare.»
Aprì il diario di Isidora che teneva davanti a lei e portando gli occhiali sul naso iniziò a spiegare: «Da quello che siamo riusciti a decifrare io e la professoressa Onai, il tanto agognato contenuto di queste pagine indica che un'enorme fonte di pura Magia Antica è ancora presente e intatta in una zona vicino la cittadina di Irondale.»

«Ma loro cosa se ne potrebbero fare? È una magia che solo chi già la possiede può padroneggiare, chi ne è sprovvisto non può nemmeno percepirla!» Anne, che non è da meno al fratello in quanto sfrontatezza interruppe la spiegazione della professoressa, la quale non si scompose, ma rispose pacatamente alla domanda, come se non aspettasse altro: «Perchè, da quanto sostenuto in questo diario, se in una notte di luna piena ci si dirige nel Giardino della Pietra di Luna, questa persona sarà investita da tale potere e a possederlo, anche se non ne era predisposto dalla nascita. O almeno, è quello che un occhio poco attento potrebbe decifrarne a una prima lettura.»

«Un'alternativa allettante, in alternativa al deposito che si trova sotto ad Hogwarts, il quale quelli dell'Halley Comet non sono riusciti ancora a scoprire, e chi ci è entrato... non ne è uscito vivo.» Annuì Sebastian.

Il professor Ronen si schiarì la voce e, come è solito fare anche a lezione, saltò in piedi per continuare la spiegazione: «Vedete, dopo l'attacco di Ranrok, io ed altri docenti abbiamo studiato il deposito di magia antica che giace protetto sotto Hogwarts, ed è un tipo insidioso di magia. Non è altro che la somma dei rimasugli di magia che Isidora accumulava espellendo il dolore dalle persone. Per essere utilizzato da chi non è portato a gestire tale magia, ci si deve servire di metallo goblin, proprio quello che Ranrok utilizzava su di sé, ma ciò non basta. Quel potere corrompe le persone, come ha corrotto Isidora - che ne ha abusato - e come ha finito a corrompere il già deviato senso di giustizia di Ranrok.» Poi, si girò verso di me e sollevando le spalle e con voce squillante tuonò: «Che diamine, potrebbe corrompere anche te, signorina! Anche se hai superato tante prove e allenamenti in passato, non credere che quella roba ti risparmi».