3. the 𝙀𝙓𝘾𝙄𝙏𝙀𝙈𝙀𝙉𝙏 and the 𝘿𝙄𝙎𝘼𝙋𝙋𝙊𝙄𝙉𝙏𝙈𝙀𝙉𝙏

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>Jungkook<



Taehyung si stava lentamente trasformando nel mio sogno erotico e con tutte le persone con le quali ero stato a causa del lavoro o per il puro piacere di una botta e via, non avevo mai avuto pensieri così sconci e così spinti con nessuno.

Mi aveva scritto di aver avuto un contrattempo al lavoro e che sarebbe arrivato tardi al cinema ma comunque molto prima dell'inizio del film ed io mi ero ritrovato ad osservare i popcorn salati e dolci in preda ad una crisi isterica non sapendo quali avrebbe preferito. Volevo pagarli io, lui aveva già sborsato per il nostro caffè e cioccolata, la benzina, i biglietti del cinema, comprare dei popcorn mi sembrava il minimo. Alla fine però optai per le patatine, a tutti piacevano le patatine, sarebbero piaciute anche a lui.

Mi era arrivato alle spalle e mi aveva toccato il fianco ed io avevo percepito le mie terminazioni nervose eccitarsi per un semplice e banale tocco.

Erano passati sei giorni da quando eravamo usciti insieme per la prima volta e ci eravamo sentiti ogni singolo giorno, dalla mattina alla sera, tranne durante quelle poche ore di sonno sue o mie. A volte mi aveva mandato dei vocali ed io mi ero eccitato ad ascoltare la sua voce, avevo ripensato a quella nostra prima sera insieme al locale, al modo in cui mi aveva detto frasi spinte all'orecchio, come mi aveva morso e succhiato il lobo, come era riuscito a farmi provare un piacere mentale più forte di quello fisico. Mi ero segato in bagno, ascoltandolo a ripetizione mentre mi raccontava della sua giornata lavorativa ed ero venuto prima ancora che quella registrazione partisse per la quarta volta. Il messaggio vocale era di appena due minuti. Non me ne ero vergognato, per niente e anzi, glielo avevo anche detto. Mi aveva risposto dicendomi che dovevo smetterla perché così facendo gli mancavo ancora di più.

Gli mancavo. Non ci eravamo visti per sei giorni e dopo quattro lui mi aveva detto che gli mancavo. Certo, il dubbio che gli mancasse il mio culo mi era venuto però non mi aveva mai chiesto una foto spinta o da nudo, non aveva cercato di fare sexting, non aveva flirtato, non aveva reagito quando gli avevo mandato due link, chiedendogli quale dei due tipi di perizoma maschile avrei dovuto comprare, se quello con le perline o quello con i brillantini. Mi aveva suggerito i brillantini e poi mi aveva detto di dover tornare al lavoro.

Lo volevo da impazzire, mi sentivo incompleto, come se il mio unico scopo sarebbe stato quello di finirci a letto insieme. Ne avevo parlato anche con Mingyu e lui mi aveva suggerito di non bombardarlo troppo, che anche se era un CEO ricco e viziato, magari non gli faceva piacere sapere che il ragazzo con il quale usciva e si sentiva se lo voleva scopare e basta. L'avevo lasciato in pace, non gli avevo risposto ad un buongiorno in modo che lui potesse concentrarsi sul lavoro però poi era stato lui a chiamarmi in pausa pranzo. Mi aveva chiesto se fosse successo qualcosa, se avesse detto o fatto qualcosa che mi aveva irritato ed io invece gli avevo chiesto scusa se lo avevo infastidito, promettendogli di non disturbarlo. Mi aveva risposto che potevo continuare a scrivergli, che voleva che io gli scrivessi perché quando non lo facevo, gli mancavo.

Taehyung mi terrorizzava, volevo allontanarlo ma volevo vederlo più spesso, volevo che venisse più spesso al locale per poter stare con lui però non volevo mischiare la mia vita privata con ciò che capitava all'Amygdala. Volevo scopare però volevo anche solo baciarlo per ore fino ad avere le labbra screpolate. Non capivo che cosa provassi, non capivo perché mi faceva sentire in quel modo, non capivo tante cose e questa poca consapevolezza mi confondeva.

Era arrivato un altro martedì ed io avevo ballato, mi ero spogliato, avevo dato i suggerimenti ad alcuni clienti abituali e uno di loro aveva indovinato il mio profumo. Ero entrato nella stanza del privè, quel ragazzo mi aveva messo le mani addosso per spingermi in ginocchio, si era abbassato i pantaloni e me lo aveva spinto in bocca. Niente fuori dall'ordinario, aveva vinto la sua ora con l'Angelo del martedì e andava bene così però per tutto il tempo io non avevo fatto altro che pensare a Taehyung. A come mi aveva rispettato, a come non si fosse permesso di toccarmi finchè non aveva ottenuto il consenso, a come mi aveva sfiorato, tenuto saldo per i fianchi per non farmi cadere, come aveva preferito che io giungessi al piacere prima di lui, il modo delicato in cui mi aveva detto di volermi rivedere e mi aveva chiesto il numero. Avevo ripensato al nostro primo bacio, al mio corpo premuto tra il suo e la portiera della sua auto, la sua lingua dentro la mia bocca, la sua mano a tenermi la testa inclinata per la nuca. Era stato così dolce, sensuale, delicato. Mi toccava come se io fossi stato di cristallo, un gioiello.

I want you to feel me | taekookDove le storie prendono vita. Scoprilo ora