8. the 𝙋𝙍𝙊𝙈𝙄𝙎𝙀𝙎 and the 𝙂𝙄𝙁𝙏𝙎

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>Jungkook<






Ero terrorizzato.

Anzi, terrorizzato era un eufemismo. Ero completamente nel panico.

Non avevo fatto in tempo ad entrare nei camerini dell'Amygdala che il mio capo era venuto ad avvisarmi che un cliente aveva prenotato tre ore con me. Tre fottute ore. Avrei dovuto trascorrere centottanta minuti rinchiuso nel privè insieme ad una persona che non avevo mai visto che probabilmente mi avrebbe offerto qualche droga ed io non avrei potuto rifiutare, mi avrebbe chiesto di spogliarmi e tenergli le gambe aperte ed io non avrei potuto obiettare. Tre ore.

Mi veniva da vomitare ma sapevo che non sarebbe accaduto dal momento che non avevo cenato e per la prima volta dopo settimane intere, non avevo neanche potuto ricevere il bacio della buona fortuna da Taehyung che era rimasto bloccato in ufficio e non aveva potuto accompagnarmi al lavoro.

Non riuscivo a stare fermo, tremavo da testa a piedi e avevo quasi rovesciato dei drink dai bicchieri, tre volte. Non mi era mai capitato di avere così tanta paura di un cliente, non volevo andare a letto con nessuno, non volevo avere addosso le mani di nessuno e temevo che mi facesse del male, ero terrorizzato all'idea che di fronte ad una mia poca collaborazione potesse arrabbiarsi e reagire male. In quella stanza c'era di tutto, non solo semplici giocattoli come vibratori o plug ma anche altri tipi di utensili, fruste, corde. Se mi avesse legato io non sarei più stato in grado di difendermi o di scappare finchè lui non avesse deciso che aveva finito con me. E tutto questo mi faceva paura, mi sentivo malissimo.

Mi era stato detto di andare a prepararmi circa una ventina di minuti prima dell'arrivo del cliente, il mio capo aveva personalmente richiesto che io indossassi uno dei nuovi completini che aveva acquistato online per noi ballerini, una lingerie che a mala pena copriva le mie parti intime e sopra di esso avevo solo potuto aggiungere un babydoll bianco semitrasparente. Mi ero guardato allo specchio e mi ero odiato, mi aveva fatto schifo il mio riflesso.

E mentre il tempo passava e quei venti minuti diventavano quindici, dieci, cinque, il mio pensiero era fisso su Taehyung. Taehyung che non mi aveva fatto domande finchè non ero crollato, Taehyung che aveva tenuto la mia mente impegnata su qualcosa che mi avrebbe reso felice perché aveva capito che stavo male per qualcosa, Taehyung che mi aveva fatto i complimenti per come ballavo, che mi aveva spiegato nei minimi dettagli come si registrava una canzone, che mi aveva fatto provare il microfono, che mi aveva detto che gli piacevo e che mi aveva promesso che mi avrebbe protetto.

Mi venne da piangere al pensiero che dopo essermi calmato lui mi aveva preso in braccio e mi aveva fatto stendere sul divanetto della sala di registrazione, mi aveva accarezzato la testa ed io mi ero rilassato ed addormentato. Mi aveva svegliato lui intorno alle cinque del mattino, dicendomi che doveva riaccompagnarmi a casa e poi passare a casa sua a farsi una doccia. Alle otto avrebbe dovuto tornare al lavoro per una riunione importante. Aveva dormito per terra pur di lasciarmi il divano. Era un cazzo di CEO e aveva dormito sul tappeto pur di lasciar dormire su una superficie più comoda me che non me lo meritavo, che ero una puttana.

Chiusi gli occhi per evitare di scoppiare a piangere, avevo perso tempo a truccarmi, a mettermi in faccia un paio di prodotti che potessero ravvivare la mia espressione spenta e terrorizzata, non potevo rovinare tutto con le lacrime.

All'improvviso sentii un rumore, una sorta di -click- proveniente dall'alto e alzai il volto in direzione della telecamera, rendendomi conto che lampeggiava di rosso, come se qualcuno l'avesse appena spenta. Quello fu il momento in cui caddi nel più profondo terrore, mi balenò per la testa che poteva essere la vendetta del mio capo, spegnere la telecamera affinchè nessuno della sicurezza sarebbe potuto correre in mio soccorso se il cliente avesse provato a violentarmi. Ero solo. Sarei rimasto solo e chiuso in un'unica stanza con uno sconosciuto che mi avrebbe dato delle droghe che mi avrebbero fatto perdere la lucidità e poi avrebbe approfittato di me per tre ore e nessuno sarebbe venuto ad aiutarmi.

I want you to feel me | taekookDove le storie prendono vita. Scoprilo ora