18. sweet 𝙋𝙐𝙋𝙎 and cosy 𝙃𝙊𝙈𝙀

2.7K 224 90
                                    

>Jungkook<





Io e Taehyung avevamo organizzato una festa, invitando tutte le persone a noi più care e avremmo avuto un bel po' di cose da festeggiare.

Erano passati due mesi da quando lo avevo portato al mare, gli avevo confessato di amarlo e ci eravamo messi insieme, promettendo indirettamente di impegnarci a rendere la nostra relazione serena, sincera, felice. Taehyung era sempre stato un gentiluomo fin dal primo momento, fin dal nostro primo incontro ma la sua gentilezza e il suo modo di comportarsi nei miei confronti dopo essere passati al livello successivo si erano moltiplicato per cento.

Il giorno dopo rispetto a quegli eventi lui mi aveva accompagnato al lavoro, era entrato all'Amygdala con me dalla porta sul retro dedicata allo staff, lo avevo seguito con capo chino mentre lui si era diretto sicuro di sé nell'ufficio del mio capo, bussando ed entrando in quella stanza ancora prima di ricevere il benvenuto. Non aveva usato giri di parole, non aveva provato ad ingraziarselo con moine inutili. Gli aveva semplicemente appoggiato sulla scrivania un foglio sul quale io avevo trascritto quella che era stata la mia terribile esperienza lì dentro, il modo in cui ero stato costretto a prostituirmi e ad assumere sostanze stupefacenti, come due clienti mi avevano drogato contro il mio volere con l'intenzione di abusare di me, come funzionava il metodo di prenotazione di uno dei ballerini. Avevo scritto il suo nome e cognome così come avevo rivelato anche le identità di tutti quei clienti che bazzicavano il locale per vendere cocaina, ecstasy o altre pasticche di ogni tipo. Poi avevo firmato, validando quel mio racconto ed io avrei potuto tranquillamente correre dalla polizia e sporgere denuncia. Il mio capo era potente ma non avrebbe mai potuto affrontare un processo contro Kim Taehyung, vice CEO della Hybe.

Glielo aveva chiesto una volta soltanto: "sciolga il contratto di Jeon Jungkook." e lui l'aveva fatto sotto ai nostri occhi, usando il trita carte per ridurre a brandelli quei fogli. Poi mi aveva guardato negli occhi e mi aveva detto di recuperare tutta la mia roba dagli armadietti e di non farmi mai più vedere. Non era stata una minaccia, solo paura di essere denunciato e finire in galera.

Avevo ricevuto la chiamata da Soyeon due ore più tardi. Mi avevano preso, sarei diventato uno dei backup dancer di Kim Seokjin. Mi aveva chiesto se fossi libero per poter correre nel suo ufficio alla Hybe a firmare il contratto di lavoro e Taehyung mi aveva messo in mano le chiavi della sua macchina dicendomi che sarebbe rimasto a casa ad aspettarmi. Mi ero sentito libero, avevo chiuso un capitolo buio e scuro della mia vita per aprirne uno fatto di nuove, luminose e soddisfacenti avventure, con accanto amici che mi volevano bene e un ragazzo meraviglioso che mi amava.

In quei due mesi appena trascorsi mi ero impegnato tanto, mi ero chiuso in sala prove con Jin e con altri ballerini e tutti erano stati molto gentili e pazienti con me. Eravamo anche stati allo stadio per le prove generali sul palco, era stato sensazionale osservare gli spalti vuoti da quel punto di vista, percepire la base della musica che rimbombava, osservare Jin muoversi su quella piattaforma come se fosse il pavimento di casa sua, le luci, i colori, i suoni, tutto mi era sembrato gigante.

Il tour sarebbe iniziato proprio con la data zero a Seoul due giorni dopo e questo era il primo evento da festeggiare. Per me sarebbe stato come un debutto, ero agitato però anche molto felice.

La seconda cosa per la quale io e Taehyung avevamo deciso di organizzare una festa a casa sua era stato il rilascio dell'album di Seokjin che aveva raggiunto numeri mai visti prima, aveva scalato le classifiche di tutto il mondo, aveva superato alcuni record imbattuti da tantissimi anni. La promozione era stata lunga e faticosa, avevamo registrato alcune esibizioni rimanendo bloccati sul set anche fino alle cinque del mattino però ne era valsa la pena. Jin mi aveva promesso che la botta emotiva l'avrei avuto solo al primo concerto, poi già col secondo mi sarei rilassato e un po' alla volta mi sarei abituato a quei ritmi. Mi aveva chiesto di avvisarlo subito se mi fossi sentito sopraffatto da quella mole di lavoro, di non farmi problemi a chiedere uno o più giorni di riposo, dopotutto i concerti in giro per il mondo sarebbero stati solo nelle serate di venerdì, sabato e domenica. Per il resto della settimana potevo ritenermi libero e questo mi aveva molto aiutato a rimanere concentrato. Era come lavorare tre notti a settimana all'Amygdala però guadagnavo quasi il triplo.

I want you to feel me | taekookDove le storie prendono vita. Scoprilo ora