CAPITOLO 17

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Dopo che Margherita le fece un'acconciatura degna di Elizabeth Bennet, si incamminarono verso il piano di sotto.

"Oh, aspetta." disse Virginia ritornando in camera.

Si avvicinò ad un piccolo portagioie e prese la collana di perle che le aveva dato Marco.

"Potresti darmi una mano ad agganciarla?" chiese alla donna.

"Ma questa è..."

"Si, Marco me l'ha data quando c'è stata la rivolta al consiglio."

Lo sguardo di Margherita era fermo sul gioiello, come se avesse visto un fantasma.

"Margherita, va tutto bene? Pensi... Pensi che sia un po' troppo, indossarla?"

La donna scuotè la testa come se si fosse appena svegliata da un sogno. "Cosa? No. No, credo che ti starebbe benissimo. Vieni, ti aiuto a metterla."

"Che parentela avevi con la mamma di Marco?"
"Ecco fatto." disse Margherita. "Nessuna. Io e Agnese eravamo amiche."

Si rese conto solo in quel momento che non sapeva come si chiamasse. Agnese.

"Allora perchè dici di essere la zia di Marco?"

"Perchè io e Agnese eravamo come sorelle, anche dopo che si è sposata e si è trasferita in Francia."

"Trasferita? Non viveva già lì?"

"No. Viveva a Cuneo. Marco è per metà francese da parte del padre, ed è sicuramente italiano da parte della madre."

Virginia era davvero stupita da quelle nuove informazioni, ma altrettanto contenta per aver scoperto nuovi lati della vita del ragazzo misterioso.

"Ma ora basta con le chiacchiere, siamo in ritardo." continuò Margherita uscendo dalla stanza e scendendo le scale.

Virginia era nervosa: odiava i posti affollati. Tuttavia non aveva altra scelta, lo doveva a Margherita e a Marco. Così, dopo ben sei lunghi respiri, seguì la donna.

Al piano di sotto riusciva a percepire i mormorii indistinti dei tre. Mise con attenzione un piede davanti all'altro, tenendosi al corrimano freddo che le provocò i brividi.

L'abito le stava bene? E i capelli? Cosa avrebbe detto di lei la gente?

Scese altri due gradini e vide chiaramente Marco e Adrien. I due sollevarono lo sguardo verso di lei. Tuttavia Virginia aveva occhi solo per il ragazzo dai capelli neri tirati ordinatamente indietro, con gilet bordeaux e cappotto nero. La ragazza si chiese se non le avesse regalato quell'abito per poter essere abbinati.

Quando arrivò alla fine della scalinata, Marco le offrì la mano che lei accettò, dando la schiena ad Adrien.

"Sei assolutamente bellissima, petite sorcière."

Il suo sorriso radioso illuminava la serata uggiosa.

"Anche tu sei niente male." rispose lei.

Sentiva lo sguardo del ragazzo biondo su di sé, ma lo ignorò. Non si era dimenticata la loro litigata e tantomeno il fatto che non si fosse ancora scusato, ma per quello aveva ancora l'intera nottata.

"Margherita?" chiese la ragazza guardandosi intorno.

"E' in carrozza. Ci sta aspettando. Sei pronta?"

Virginia annuì con poca convinzione, dirigendosi verso l'uscita.

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Il tragitto, per quanto corto, fu snervante. Le gambe di Virginia non la smettevano di tremare, urtando i nervi di Margherita.

IL PORTONE DEL DIAVOLODove le storie prendono vita. Scoprilo ora