CAPITOLO 20

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Dei movimenti attirarono l'attenzione di Virginia, facendola gelare sul posto. Ogni suo muscolo era immobile e teso, ma cercò di mantenere il respiro regolare. Doveva fingere di dormire.

Dei passi alle sue spalle si avvicinavano.

Sentiva il vuoto accanto a lei, il gelo emanato dall'assenza di Marco al suo fianco.

Quando la ragazza sentì un sospiro caldo vicino al suo orecchio, d'istinto scagliò un pugno all'aria, rotolando dalla parte opposta del letto. La mano le doleva, segnalandole che aveva colpito qualcosa. O meglio, qualcuno.

Tra le ombre una figura alta si rannicchiò portandosi la mano sull'occhio e lamentandosi.

"Cavolo Virginia, ma che ti è preso?" disse Marco.

"Oddio, mi dispiace tantissimo." disse la ragazza strabuzzando gli occhi, portandosi una mano sulla bocca. "Anzi, no. Non mi dispiace affatto. Come ti viene in mente di aggirarti nel buio e avvicinarti in quel modo a me? Mi hai fatto prendere uno spavento."

Lui le lanciò un'occhiataccia. "La prossima volta preferisci che ti svegli sbattendo le pentole e urlando?"

"Preferirei, si." replicò la ragazza.

I due si guardarono e scoppiarono a ridere.

Virginia scrutò intorno: la stanza era ancora immersa nel buio, così come l'esterno.

"Ma cosa stavi facendo, esattamente?"
"Cercavo di svegliarti per sapere se venivi con me a lavoro."

La ragazza sbadigliò. "Che ore sono?"

Marco guardò fuori dalla finestra come se ci fosse un orologio gigante a determinare le ore. "Circa le sei."

Virginia si stiracchiò e scese dal letto mentre Marco si infilava la camicia.

La ragazza ridacchiò. "L'hai allacciata in modo sbagliato."

Si avvicinò a lui sbottonando e mettendo nel modo corretto i bottoni.

"Merci." disse Marco.

"De rien."

Lui sorrise e lei ricambiò. Si sentiva felice e... amata. Così raggiante e piena di energia da voler saltare. Tuttavia si limitò a guardare il ragazzo di cui si stava innamorando.

"Vai a farti un bagno, vestiti e ci vediamo sotto." disse dolcemente Marco.

Virginia lo guardò con incertezza.

"Oh, scusa. Dovevo arrivarci che... dopo l'ultima volta la vasca non è il tuo posto preferito." disse raccogliendo il resto dei suoi indumenti e le scarpe. "Vengo con te in camera. Poi scendiamo insieme, va bene?"

Virginia annuì. Lui la baciò e la prese per mano incamminandosi in camera di lei.

La ragazza era agitata. Non aveva intenzione di vedere Margherita. Anzi, si stupì di aver dormito così bene, senza incubi o agitazioni. Era certa che la presenza di Marco al suo fianco abbia aiutato la situazione.

Non era ancora certa che quest'ultimo credeva a ciò che Virginia gli aveva confidato e tantomeno non sapeva come facesse a mantenere sempre la calma. Tuttavia gli era grata: evitava di mettere ulteriore agitazione in lei.

Una volta in camera, la ragazza si diresse direttamente in bagno, lasciando la porta socchiusa. Marco si sistemò sul letto osservando il soffitto.

Virginia si trovava davanti alla vasca riempita d'acqua e temeva che le sue gambe non la reggessero.

"So che stai esitando, ma io sono qui e non ti succederà nulla." disse Marco oltre la porta.

La ragazza prese un respiro e immerse la prima gamba. L'acqua era tiepida, ma piacevole. Non successe nulla, ovviamente.

IL PORTONE DEL DIAVOLODove le storie prendono vita. Scoprilo ora