18. Every surprise has its specialty

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Nina Gomez

«Ci vediamo fra un'oretta, allora. Il letto l'ho già sistemato, così come la stanza, quindi non preoccuparti per me» comunico al solito ragazzo che gestiste la reception.

Osservo da lontano i suoi lineamenti coreani, così simili a quelli di Jun, ma scuoto subito la testa per scacciare il pensiero.

Ora ho davanti questo ragazzo di cui, nonostante conosco ormai da diversi mesi – esattamente da quando mi sono trasferita a Seoul – non conosco ancora il nome...

Devo dimenticarmi di Jun, che è scarso un mese che non lo vedo più. Mi manca, ma devo costringere tutta me stessa per non tornare a Palazzo e urlargli contro per poi baciarlo, perché non averlo più al mio fianco dopo aver passato le avventure più belle, seppur semplici, di tutta la mia vita mi ha creato un vuoto allo stomaco che non si è più colmato... neanche provando a relazionarmi con lo stesso ragazzo del B&B.

Mi fa un'alzata di spalle, ridacchiando appena. «Ormai non c'è neanche più bisogno di sentirmelo dire, Nina... è un mese che non fai altro che togliermi il lavoro dalla tua stanza. Spero solo che non finirai per mettere in ordine anche le altre stanze, altrimenti non mi resterà da fare altro, se non assumerti come dipendente esterna alla famiglia».

Sono io che scoppio a ridere, realizzando che non sarebbe male come idea, anche se sistemare le camere ogni giorno, oltre alla mia, in solitudine, non è molto allettante.

«A più tardi... e fammi sapere come sta, e se ci sono novità» mi saluta infine, mentre io muovo la mano in aria, ormai già all'uscita dell'hotel.

Subito dopo, come risposta, faccio un pollice in su con la mano già sospesa in aria. «Sarà fatto» confermo, radiosa.

Scuoto la testa, divertita, sospirando poi a pieni polmoni.

Tra me e lui non ha potuto funzionare, in quanto non è affatto interessato alle ragazze... e sinceramente, non mi è neanche dispiaciuto più di tanto. Avevo solo bisogno di un ripiego che mi togliesse dalla mente il Principe Ereditario...

Esco di corsa dall'hotel, avviandomi verso il set di Anime Ribelli. Le riprese degli episodi sono ormai terminate da poco più di una settimana, ed oggi, otto dicembre, devo incontrarmi con Kiran e gli altri attori per stabilire tutti insieme la data della premiere, in quanto è già stato montato il trailer e tutto il primo episodio.

Ammetto che anche qui l'assenza di Jun si è sentita: avevo iniziato le riprese venendo qui sul set sempre accompagnata da lui, e aver dovuto cambiare questa piccola abitudine, soprattutto all'inizio, mi ha un po' scombussolata.

Nel giro di pochi mesi di conoscenza, Jun è diventato una presenza costante, e l'aver troncato tutto di colpo non mi è stato molto d'aiuto, a maggior ragione per i miei forti sentimenti che, anche a distanza di un mese dalla fine di tutto, non fanno che rammentarmi la sua mancanza, la voglia di riscaldarmi tra le sue braccia e infuocarmi le labbra con le sue.

Chiudo gli occhi, ricacciando indietro le lacrime che vorrebbero uscire fuori, e finalmente individuo la figura di Kiran insieme alla sceneggiatrice e il protagonista maschile della serie.

Be', mancano soltanto altri tre attori, tra quelli del cast principale.

Elettrizzata, ed anche un po' agitata, passo il tempo a parlare con l'altro attore, con il quale ho avuto una storiella soltanto tra le mura del set, ma che comunque non mi è stato d'aiuto per eliminare Seo-Jun dalla mia testa.

È assurdo, come un ragazzo come tanti – escludendo il fatto che sia un membro Reale della Dinastia Coreana – possa entrarti nel cuore, così profondamente, che anche il forte male che ti ha procurato non ti permette di dimenticarlo.

ROYAL HEARTSDove le storie prendono vita. Scoprilo ora