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Cammino per tutta la sala cercandolo. Chiedo in giro se qualcuno l'ha visto, ma nessuno ha idea di dove possa essere andato. Improvvisamente una lampadina mi si accende, esco all'aperto e comincio a camminare verso quella panchina, il suo posto.
Quando arrivo, sapevo di trovarlo lì. È seduto, con i gomiti sulle ginocchia, la giacca per terra e i primi bottoni della camicia sbottonati. Sembra sconvolto.
Alza lo sguardo quando si rende conto della mia presenza. Mi siedo accanto a lui.
<cosa c'è che non va? Parlane con me> lo invoglio a sfogarsi, accarezzandolo dolcemente i capelli.
<non dovresti essere qui, potrebbero vederti> percepisco nel tono della sua voce, un pianto trattenuto. <non mi interessa se mi vedono> i suoi occhi mi catturano. Il mio respiro si affanna quando il suo viso si avvicina al mio e le nostre labbra sono solo a qualche centimetro di distanza. Di scatto volta la testa e si allontana. Mi alzo, scacciando le lacrime dal mio viso. <Perché lo fai? Perché non ti lasci andare?> mi limito a chiedere disperata <non posso> le uniche parole che dice senza nemmeno guardarmi in faccia. <Cosa significa non posso, Anthony? Mi attiri a te, mi osservi, quasi mi baci, a quale scopo...se poi non mi desideri realmente?> questa volta le lacrime hanno la vinta. Lui si alza di scatto e si posiziona davanti a me. <Tu pensi, che io non ti desideri realmente? Io mi consumo...per guardarti. Mi consumo per poter sentire l'odore del tuo profumo quando mi passi accanto. Mi consumo perché vorrei mostrarti quello che potrei insegnarti e credimi, che non hai idea, delle cose che farei con te. E non hai idea di quanto io ti desideri realmente>
Anche lui lascia prendere il sopravvento dai sentimenti e qualche lacrima scappa sul suo viso. Lui le lascia scorrere senza farci caso. <allora dimmi perché non ti lasci andare> mi avvicino a lui accorciando le distanze. Le sue lacrime crescono maggiormente, finché un singhiozzo strozzato esce dalla sua bocca e mi sorprende. Ormai non trattiene più il pianto, si è spogliato di tutta la rigidità che lo avvolge. <Anthony...> gli accarezzo una guancia e lui chiude gli occhi al mio tocco.
<Tu non puoi immaginare di come mia madre si sia sentita quando mio padre...quando lui è morto. Una parte di lei è andata via con lui. Non è la stessa da quando non c'è. Soffre ogni giorno della sua vita perché la sua anima, il suo cuore non è al completo. Io non posso essere la ragione di tale sentimento, di tutto questo dolore. Non potrei pensare che tu ti senta come lei. Io non voglio sposarmi per convenienza perché sono insensibile, io voglio sposarmi per convenienza perché non posso permettermi di far soffrire così tanto qualcuno. Non sopporterei l'idea di te, che passi la tua vita a stare male> mi afferra la mano con cui lo accarezzo e le dà un bacio delicato che mi fa salire i brividi. <non essere egoista ti prego. Passerei la mia vita a stare male se tu non mi permettessi di amarti, Anthony. Preferirei morire dentro, quando mi lascerai in questa vita, che soffrire adesso senza conoscere mai che sapore hanno le tue labbra. Senza poter dire che la mia immaginazione aveva ragione, che sono dolci, e morbide. Dammi la possibilità di scegliere.>
Si avvicina, afferra delicatamente i miei capelli. La sua testa è nella piegatura del mio collo ed enfatizza il suo respiro. <profumi di tulipani> tocca il mio naso con il suo. <io mi consumo per te, Anthony>
Immaginavo i suoi baci da tempo, ma mai avrei pensato che fossero così passionali. Sono dolci, ma in men che non si dica si trasformano in una vera e propria guerra. Le nostre lingue si intrecciano perfettamente, sembrano fare la pace dopo anni di litigi. Non ci stacchiamo un attimo e per un secondo penso di non riuscire più a respirare. Le sue mani scendono sulla mia schiena. Il mio corpo è talmente caldo, le sue mani così sicure, che potrei prendere fuoco da un momento all'altro. Le nostre bocche si staccano per prendere aria, ma la sua fronte è ancora sulla mia. <dovremo rientrare> sussurra. Annuisco mentre le mie labbra si tuffano sulle sue di nuovo. Non avevo mai provato una cosa del genere, come se baciarlo fosse la cosa più naturale che potessi fare. Le mie labbra si incastrano perfettamente alle sue.
<rientriamo> mi stacco e mi incammino verso la tenuta.

il visconte e ioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora