CAPITOLO 12

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I giorni a Coverciano passano abbastanza velocemente e devo ammettere che mi hanno aiutato riflettere su diverse questioni, prima tra tutte le situazione con Giovanni, ho capito che più sto lontana da lui meglio è, è abbastanza chiaro che non siamo fatti per stare insieme e anche se mi ha salvata da quel coglione di Gollini, ogni volta che proviamo a parlare qualcosa non va.
È iniziata una nuova settimana e come ogni lunedì mattina, raggiungo la sala prove. Al mio ingresso nella struttura, Marianna mi scruta con attenzione da dietro al bancone mentre sul divanetto alla mia sinistra ci sono sedute Anna e Noemi.
<<Buongiorno>>
Le saluto, spostando lo sguardo sui loro volti.
<<Ciao Giada>>
Ricambia la donna seduta dietro il bancone, prima di alzarsi e raggiungerci.
<<Ho un lavoro per voi signorine>>
Stringe un foglio tra le mani e prima di puntare gli occhi su quest'ultimo, posiziona gli occhiali da lettura sul naso.
<<So che a livello di tempo sarà difficile, ma ho accettato un evento per mercoledì>>
Noi ballerine ci guardiamo sconvolte, non riusciremo mai a preparare nuove coreografia per mercoledì, per farlo dovremmo passare le prossime ore chiuse in sala prove, notte e giorno.
<<Non guardatemi così, gli organizzatori pagano bene e poi potreste utilizzare anche pezzi che già avete sfruttato in altre occasioni>>
Senza risponderle la invitiamo a darci più informazioni sull'evento con uno sguardo nervoso.
<<Si tratta di una festa in maschera, ma non una di quelle classiche dove ci si veste da fatina o spiderman, una di quelle chic, in cui ci si veste eleganti e si indossa, letteralmente, solo una maschera sugli occhi>>
Marianna ci guarda estasiata, sorride felice e se potesse verrebbe con noi all'evento.
<<Ci saranno tante persone, non mi è stato indicato il numero specifico, ma mi raccomando, date il meglio di voi, come sempre>>
Continua lei per poi tornare dietro la scrivania mentre io, Anna e Noemi ci scambiamo occhiate contrariate, quasi schifate.
<<Beh, che ci fate ancora qui? A lavoro su>>
Ci invita la padrona di casa, facendoci segno con la mano di filare in sala prove. Facciamo alcuni passi, ma la nostra attenzione viene catturata dallo scatto della porta principale, quella da cui sono entrata poco fa.
<<Buongiorno, disturbo?>>
Se la mia espressione fino a poco fa era schifata per colpa di Marianna ora è schifata per la donna che è appena entrata. La guardo da capo a piedi, non è cambiata di una virgola.
<<Salve, come posso aiutarla?>>
L'accoglie Marianna, con un sorriso smagliante.
<<Avrei bisogno di alcune informazioni>>
Risponde seria la moretta, probabilmente non si è nemmeno accorta di me.
<<Potrebbe dirmi il suo nome?>>
Continua la nostra responsabile dando un'occhiata allo schermo del PC dinanzi a lei.
<<Clarissa>>
In quel preciso istante si volta nella mia direzione, sento scoccare alcune scintille, cosa che non può certo ritenersi positiva, ma per fortuna ad interrompere il momento di pensa la donna dietro al bancone.
<<Voi siete ancora qui? Cosa vi ho detto poco fa?!>>
Senza rispondere, io e le altre due ragazze andiamo nella nostra amata sala prove, vuota come sempre, l'esatto opposto della mia testa in questo momento.
<<Allora, voi avete qualche idea per mercoledì?>>
Domanda Anna posando la borsa in un angolo della stanza.
<<Tutto quello che ho io sono parole non molto carine nei riguardi di Marianna. Come ha potuto anche solo minimamente pensare di affidarci questo lavoro per mercoledì? Sa benissimo quanto proviamo>>
Si lamenta Noemi e a dire il vero non ha tutti i torti.
<<Sono d'accordo con te, ma l'hai sentita no? Pagano bene>>
Commento io, sedendomi sul parquet.
<<Lamentarsi non risolverà niente, quindi forza, mettiamoci a lavoro>>
Ci incoraggia Anna, dirigendosi verso la cassa.

Dopo un paio di ore di prove, ci fermiamo estenuate e devo ammettere che io con la testa sono da tutt'altra parte e forse le ragazze che ho di fronte hanno percepito qualcosa.
<<Oggi sei un po' assente>>
Afferma Noemi, poggiando la schiena al muro per poi lasciarsi scivolare al suolo.
<<Cosa?>>
<<Ecco, appunto>>
Continua lei lasciandosi scappare una risatina.
<<È per la questione di Pierluigi?>>
L'ultimo giorno che sono stata a Coverciano ho parlato con entrambe tramite telefonata, spiegando tutto l'accaduto dalla A alla Z.
<<No>>
Prima di dire qualsiasi cosa, faccio un respiro profondo, è sempre difficile toccare il tasto Clarissa, è un po' il mio tallone d'Achille.
<<Avete visto la ragazza che entrata prima?>>
Domando, spostando lo sguardo prima su Anna e poi su Noemi.
<<Si>>
Rispondono all'unisono.
<<Lei è Clarissa>>
Le due si guardano confuse, ma ad un tratto i loro occhi si illuminano.
<<Quella Clarissa? L'ex di Giovanni?>>
Faccio cenno di si con la testa.
<<Cosa ci faceva qui?>>
Riflette Anna con un'espressione corrucciata.
<<Non lo so, ma spero di non dover ballare per lei a qualche evento, non potrei mai tollerarlo>>
Dopo questa mia affermazione cala il silenzio, non so perché, forse perché nel tono di voce che ho usato le mie amiche hanno colto una nota di tristezza e rabbia.

A prove terminate, alle otto e mezza di sera, torniamo alle nostre rispettive case. Durante il tragitto parliamo dei possibili vestiti che potremmo indossare durante la festa, anche se nel mio armadio di elegante non ho chissà quanto, ma forse potrei riuscire a mettere insieme qualcosa.
Non appena metto piede in casa, poso la borsa accanto alla porta e levo le scarpe, che ripongo in un secondo momento nella scarpiera.
Mi fiondo sul divano con il cellulare stretto tra le mani e, istintivamente, cerco il nome di Giovanni su Instagram.
Mi ritrovo sul suo profilo e vago tra tutti i suoi post, arrivo a quelli di qualche anno fa e tra questi noto qualche foto con Clarissa.
Penso che forse guardarli insieme mi farà solo rendere più conto del fatto che devo lasciarlo andare e che lui non è fatto per me. Provo ad autoconvincermi ma tutto quello che sento è una fitta, tra il cuore e lo stomaco. Gli occhi mi si riempiono di lacrime e quando mi rendo conto che non riesco più a reggere la lontananza da lui, blocco lo schermo e mi rannicchio sul divano lasciandomi andare in un pianto liberatorio.

SPAZIO AUTRICE
Lo so, non è lunghissimo, ma mi farò perdonare❤️
Pronti per la festa in maschera?🤗
(Chiedo scusa per eventuali errori)





A PICCOLI PASSI - Giovanni Di LorenzoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora