GIOVANNI
Stare sul divano senza fare niente per mezza giornata, rientra tra le cose che più mi erano mancate in questi giorni. Sono state settimane dure, tra allenamenti, conferenze e riunioni per gli europei con la nazionale. Oggi, dal momento che Mancini ha presentato le dimissioni, verrà annunciato il nome del nostro futuro allenatore e se da un lato la cosa mi esalta, dall'altro mi preoccupa.
Sono le dieci del mattino e Clarissa non è in casa, aveva una visita ginecologica alle nove e mezza. Dopo tutto quello che è successo, ho deciso di starle accanto e di ospitarla da me per tutto il periodo della gravidanza, certo non siamo più una coppia, ma il figlio è di entrambi e starle accanto è la cosa più naturale e giusta che io possa fare.
Navigo su vari siti e mi imbatto in un articolo pubblicato su una rivista sportiva riguardo le cessioni di alcuni calciatori di diverse squadre, la mia lettura però, viene interrotta da una telefonata del Cholito a cui risponde prontamente.
<<Hey Gio, dimmi tutto>>
Dico portando il telefono all'orecchio per poi sistemarmi sul divano.
<<Ti disturbo?>>
Domanda lui con una voce un po' robotica, forse per la scarsa linea.
<<No, dimmi pure>>
Lo invito a parlare.
<<Volevo dirti che io, Pier e Giacomo andiamo a pranzo fuori oggi, se ci sei puoi unirti a noi>>
Per quanto possa amare il relax, devo anche ammettere che passare del tempo con loro non mi dispiace mai.
<<Si certo, dove ci vediamo?>>
Chiedo, poggiando la schiena all'enorme cuscino che ho alle spalle.
<<Al Margarita, quel ristorantino che affaccia sul mare. Ci siamo già stati una volta>>
Si, in effetti ci siamo già stati e si mangia davvero bene lì, fanno dei primi piatti a base di pesce che sono una prelibatezza.
<<Perfetto allora ci vediamo lì. A che ora?>>
Continuo a domandare.
<<Alle 12:30>>
Mi informa e dopo aver scambiato due paroline, ci salutiamo e interrompiamo la telefonata.Passo un'altra mezz'ora disteso sul divano, fino a quando non sento il rumore delle chiavi inserite nella toppa della porta d'ingresso.
<<Sono tornata>>
Urla Clarissa prima di entrare in casa e chiudersi la porta alle spalle.
La vedo sbucare dal corridoio con la borsa in spalla e una busta bianca nella mano destra a cui rivolgo uno sguardo scutatorio.
<<Sono passata al panificio per prendere il pane e ho comprato dei dolcetti alla pasta di mandorle, so che ti piacciono molto>>
Poggia la busta sul tavolino davanti al divano e punta lo sguardo su di me.
<<Grazie>>
Le dico per poi alzarmi, prendere la busta e andare in cucina, dove lei mi segue. Prende posto su uno sgabello e posa la borsa sul bancone avanti a lei, io invece tiro fuori il pane dalla busta e lo ripongo nella credenza in alto, nella zona superiore dei fornelli.
<<Ah comunque volevo dirti che a pranzo non ci sarò>>
La informo dandole le spalle e per un attimo mi sembra di sentirla sbuffare.
<<Dove vai?>>
Ribatte e quando mi volto nella sua direzione, la trovo con una gamba accavallata e le braccia conserte.
<<Al Margarita con Giovanni, Pierluigi e Giacomo>>
Alla mia risposta fa comparire sul suo viso un'espressione contrariata.
<<Ci sarà anche lei?>>
Mi aspettavo una domanda del genere, anche se non capisco questo suo comportamento. Non stiamo più insieme e anche se tra me e Giada ci fosse qualcosa, a lei non dovrebbe importante.
<<Cosa c'entra lei? L'ultima volta che l'ho vista è stata tre giorni fa alla festa>>
Alzo gli occhi al cielo e faccio una breve pausa prima di continuare.
<<E comunque, anche se ci fosse a te non dovrebbe interessare>>
La donna che ho di fronte resta seduta con lo sguardo puntato sui fornelli, evita il mio sguardo e risponde solo dopo alcuni secondi di silenzio.
<<Ti ricordo che aspettiamo un bambino>>
Sputa fuori con rabbia e frustrazione e odio questo suo modo di fare.
<<Il fatto che aspettiamo un figlio non vuol dire che non posso avere relazioni con altre donne. Ti ricordo che non stiamo più insieme>>
Dico l'ultima frase quasi ironicamente, giusto per ribattere ciò che ha appena detto.
<<Ora scusami, ma vado a prepararmi>>
Esco dalla cucina senza lasciarle il tempo di parlare. Non dovrei comportarmi così con lei e non dovrei nemmeno farla arrabbiare o agitare vista la gravidanza, ma certe volte non riesco davvero a sopportarla.Alla mezza in punto, arrivo fuori al ristorante. Parcheggio l'auto non troppo lontana dal locale e con grande sorpresa mi accorgo che i miei compagni di squadra sono già avanti l'entrata.
Scendo dalla macchina e dopo averla chiusa, raggiungo i tre ragazzi.
<<Eccolo il nostro capitano>>
Esclama Pierluigi venendomi incontro e salutandomi con una stretta di mano e una pacca sulla spalla, cosa che faccio anche con gli altri due.
<<Entriamo dai>>
Giacomo ci fa strada e uno dei camerieri ci guida verso il nostro tavolo. È posizionato accanto ad una sorta di staccionata in legno e affaccia direttamente sul mare. La tavola è apparecchiata con colori che si rifanno a quelli della spiaggia, tra l'azzurro, il marroncino e l'arancione e al centro un vaso rotondo in vetro trasparente, raccoglie un mucchietto di conchiglie dalle dimensioni diverse.
Prendiamo posto, io sono seduto accanto a Giacomo e di fronte ho Gollini che è seduto a sua volta vicino a Giovanni.
<<Allora, che mi dite?>>
Inizia Simeone, prendendo il menù tra le mani e iniziando a sfogliare le prime pagine.
<<Io ho un po' d'ansia per oggi ad essere sincero>>
Risponde Raspadori alla mia destra, spostando lo sguardo su tutti, soffermandosi poi su di me.
<<Anche io...>>
Concordo con lui prima di posare lo sguardo sul menù.
<<Nuovo CT giusto?>>
Domanda Pier guardandomi.
<<Si>>
Mi limito a dire, poi inizio a leggere le pietanze sul menù.
<<Salve, siete pronti per ordinare?>>
Un ragazzo munito di palmare e pennino, si avvicina al nostro tavolo sorridente e con aria sicura.
<<Si, allora per me un piatto di spaghetti con le vongole>>
Giovanni alza gli occhi verso il cameriere.
<<Facciamo due>>
Continuo io e dopo che anche gli altri due fanno le loro ordinazioni, torniamo a parlare. Affrontiamo diversi argomenti, parliamo della moglie di Simeone e di alcuni progetti che la stanno tenendo occupata, Raspadori condivide con noi alcune esperienze vissute durante l'ultima vacanza e io invece, racconto le "bellissime" giornate trascorse in compagnia di Clarissa.
<<Non ti invidio per niente>>
Commenta Gollini tenendo lo sguardo fisso sul cellulare.
<<Figurati, non mi invidio neanche io>>
Rispondo ridacchiando, mentre Pierluigi continua a digitare qualcosa sulla tastiera del telefono, cosa si cui si rendono conto anche gli altri.
<<Ma non è che tu ci nascondi qualcosa?!>>
Raspadori lo prende in giro e lui alza lo sguardo dal display.
<<Cosa?>>
È con la testa fra le nuvole.
<<Con chi stai parlando così animatamente e cos'è quel sorrisetto>>
Cholito gli da alcune gomitate amichevoli provando a guardare sullo schermo del portiere, ma quest'ultimo blocca il telefono.
<<Beh non so se posso dirlo...>>
Annuncia lui di tutta risposta, posando il telefono affianco alle posate.
<<Uuu misterioso il ragazzo>>
Lo prende in giro Giovanni facendolo diventare leggermente rosso.
<<Avanti, a noi puoi dirlo>>
Continua Giacomo con un'alzata di sopracciglia, mentre io resto in silenzio a godermi il teatrino che ho di fronte.
Pierluigi si inumidisce le labbra e passa lo sguardo su ognuno di noi, quasi come se avesse paura di parlare.
<<Sto parlando con Giada>>
Improvvisamente il sorriso scompare dal mio viso, lasciando la scena ad un'espressione cupa e seria. Gli altri due ragazzi restano in silenzio, a parlare però sono le loro occhiate, rivolte prima a me e poi al portiere.
<<Quella Giada? La figlia di Spalletti?>>
Domanda Raspadori poggiando i gomiti sul tavolo e tenendo lo sguardo fisso su Gollini.
<<Si, lei>>
Conferma quest'ultimo ma il momento viene interrotto dall'arrivo del camere con in mano le nostre portate. Iniziamo a mangiare nel silenzio più totale e l'atmosfera di allegria che c'era prima viene sovrastata di punto in bianco da un'aria tesa.Dopo pranzo restiamo ancora un po' a tavola a parlare, anzi, loro parlano io me ne sto al mio posto in silenzio e quando c'è bisogno rido a qualche battutina.
Sapere che molto probabilmente tra Giada e Pierluigi sta nascendo qualcosa mi fa impazzire, anche se l'interesse di lui nei confronti della figlia di Spalletti mi è saltato all'occhio già tempo fa. Le stava intorno e ricordo ancora quando le regalò la sua maglia...patetico.
Mentre sono sovrappensiero, la mano di Giacomo finisce sul mio avambraccio in maniera veloce, quasi agitata.
<<Che succede?>>
Domando spostando lo sguardo sul suo viso. Ha gli occhi puntati sul display e un sorriso incombe lentamente.
<<Hanno appena annunciato il nome del nuovo allenatore della Nazionale!>>
Sbotta mettendo il telefono sul tavolo e spingendolo più verso il centro, per far leggere anche me.
<<Non ci credo>>
Esclamo, sentendo dentro di me sensazione contrastanti. Non so se essere felice o scontento.
<<Qualcuno ci spiega qualcosa?>>
Esordisce Simeone, non capendo a cosa ci stiamo riferendo, anzi a chi.
<<Il nuovo allenatore dell'Italia è Spalletti>>
Risponde Giacomo riprendendo il telefono. Io invece resto fermo a guardare nel vuoto.SPAZIO AUTRICE
E voi, cosa ne pensate?
(Chiedo scusa per eventuali errori)
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A PICCOLI PASSI - Giovanni Di Lorenzo
FanfictionSequel di "Passo a due". Dopo la vittoria dello scudetto, Giada decide di non seguire suo padre in Toscana e di restare a Napoli. La vita le riserva nuove avventure, conoscerà nuove persone e avrà una propria stabilità, stabilità che forse verrà mes...