CAPITOLO 5

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Io e le ragazze abbiamo appena finito di provare una nuova coreografia. Siamo sedute sul fresco parquet della sala prove come le gambe quasi in spaccata per cercare di sciogliere un po' i muscoli.
<<Ho visto che tuo padre sarà il nuovo allenatore della Nazionale>>
Afferma Anna facendo alcuni piegamenti e io non posso che alzare lo sguardo dal pavimento per rivolgermi alla mia amica.
<<Si...>>
Ribatto cupa, come se la cosa non mi interessasse.
<<Non sei felice?>>
Questa volta a parlare è Noemi, infatti mi volto nella sua direzione.
<<Si certo, è solo che...>>
Lascio la frase in sospeso e abbasso nuovamente lo sguardo. Le due ragazze avanti a me si lanciano sguardi complici, come ad aver capito il perché di questa mia reazione.
<<Dicci che non è per Giovanni, ti prego>>
Continua Noemi puntando gli occhi su di me e assumendo un'espressione quasi "scocciata".
<<Cosa?! Assolutamente no>>
Faccio una piccola pausa prima di continuare il discorso e mi alzo in piedi, sistemando il top nella parte davanti.
<<Anzi se proprio volete saperlo stasera esco con un ragazzo>>
Affermo avvicinandomi allo specchio che ricopre una parete intera della stanza e quasi mi viene da ridere quando vedo le mie colleghe avvicinarsi a me di corsa.
<<Tu adesso ci racconti tutto! Chi è questo ragazzo?>>
Inizia Anna, spostandosi alla mia destra.
<<Si. E dove andate?>>
Continua Noemi, spostandosi alla mia sinistra. Per poco non appoggiano i loro menti sulle mie spalle, riportandomi alla mente le scene di quei film in cui il protagonista, mentre fa ragionamenti tra se e se, si ritrova l'angelo e il diavolo sulla noce del collo.
<<Calma, calma>>
Fanno un passo indietro e mi guardano come se dalla mia bocca fosse colata una cascata di oro fuso.
<<Pierluigi mi ha invitata ad andare in discoteca con lui e altri suoi amici>>
Le informo, guardando prima una poi l'altra, anche se sul volto di Anna vedo comparire un'espressione confusa, quasi contrariata.
<<Scusa se te lo dico, ma secondo me ci sta provando con te>>
Ascolto le sue parole e mi volto verso Noemi, che sembra concordare con ciò che ha appena detto la bionda alla mia destra.
<<E poi sappiamo bene cosa succede nelle discoteche>>
Quest'ultima mi tira un paio di gomitate al braccio, alludendo a fantasie erotiche.
<<Siamo amici! Quante volte devo ripetervelo ancora?!>>
Dico alzando leggermente la voce. Forse ho esagerato, ma quando sono così insistenti non lo riesco a sopportare.
<<Scusate, ora però devo andare altrimenti non riuscirò a prepararmi in tempo>>
Prendo il solito borsone da palestra, con dentro acqua, asciugamani e qualche barretta proteica. Metto la tracolla sulla spalla e mi incammino verso la porta d'ingresso della sala, ma prima che i rimorsi e i sensi di colpa mi mangino viva, mi volto verso le ragazze.
<<Mi dispiace aver alzato la voce prima, ma davvero, tra me e lui non c'è niente, ve lo direi se fosse così>>
Affermo completando la frase con un lieve sorriso, cosa che le mie colleghe ricambiano.
<<Va bene, sei perdonata. Ma se stasera succede qualcosa non ti lamentare se poi veniamo a dirti "Te l'avevamo detto">>
Anna mi punta un dito contro e subito dopo emana una risatina soddisfatta, convinta di ciò che ha appena detto.

Quando arrivo a casa non esito un secondo. Levo le scarpe e gli indumenti, ormai sudati, usati per le prove. Guardo l'ora segnata sul display del cellulare e quando mi accorgo che sono già le otto e mezza mi catapulto in doccia.
Strofino il corpo con il sapone e lavo i capelli in maniera veloce, dopo dieci minuti esco dalla cabina e nella mia testa iniziano a frullare diverse tipologie di outfit.
Prendo il phone dal cassetto che sta al di sotto del lavandino e una volta attaccata la spina alla presa, faccio partire il getto di aria calda e asciugo i capelli.
Corro in camera mia e per una volta, cosa più unica che rara, credo avere le idee chiare su cosa indossare. Tiro fuori dall'armadio un vestito abbastanza corto, arriva più o meno a metà coscia ed è tempestato da paillettes sia avanti che dietro.
Prima di indossarlo do un tocco di vitalità al mio viso con un po' di trucco, trucco che completo con un filo di mascara e un bel po' di illuminante sugli zigomi. Ripongo i prodotti utilizzati all'interno della pochette e mentre ripongo quest'ultima su una mensola nell'armadio, il mio telefono inizia a suonare e senza nemmeno guardare chi è, trascino la cornetta verde verso destra.
<<Pronto?>>
Rispondo, stringendo il cellulare tra la spalla e l'orecchio.
<<Hey, sei pronta?>>
La voce di Pierluigi riecheggia per un attimo nella mia testa, come se ci fosse un disturbo nella comunicazione.
<<Hem...si, devo solo infilare il vestito e le scarpe>>
Affermo mentre sfilo l'abito in questione dalla gruccia.
<<Allora inizio a scendere, ci vediamo tra qualche minuto>>
Dice a sua volta per poi salutarmi e attaccare. Stacco lo smartphone dall'orecchio e lo lancio sul letto, poi infilo il vestito e le scarpe, un paio di décolleté nere dal tessuto opaco.

A PICCOLI PASSI - Giovanni Di LorenzoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora