Tre

392 14 14
                                    

Ad aprirci fu una ragazza, Jaqueline.
Indossava una minigonna zebrata (a dir poco oscena), un crop top a maniche lunghe nero, delle calze a rete e degli anfibi. Sorrise a Duncan e poi si fermò a guardarmi. Mi squadrò per poi rivolgermi uno dei sorrisi più finti che avessi mai visto.

"Penso che quello possa essere ritenuto inadeguato, principessa"
Mi sussurrò Duncan stringendomi la mano mentre varcavamo l'ingresso.

Io gli diedi una leggera gomitata che lui ricambiò dandomi un bacio sulla guancia. Osservai attentamente il salotto, non era ancora arrivato nessuno degli amici di Duncan con cui andavo d'accordo.

"Allora eri tu che continuavi a citofonare!"
Disse Jasper avvicinandosi a noi.

Salutò Duncan con una pacca sulla spalla e si soffermò a guardarmi. Mi osservò prima in viso e poi si soffermò ad analizzare il mio abbigliamento. A parer mio era molto maleducato quel ragazzo, come la maggior parte degli amici di Duncan d'altronde.

"Buonasera"
Gli dissi io interrompendo il silenzio.

"Ciao, come va Barlow? Spero bene"
Mi rispose lui annoiato, sapevo che non gli importava davvero di come stessi.

"Duncan, amico!"
Disse Zack, un altro amico d'infanzia di Dunkie, venendo nella nostra direzione.

Si salutarono con un'altra pacca sulla spalla e poi si degnò, finalmente, di salutare anche me con una semplice gesto della mano. Duncan guardò male entrambi e mi strinse a sé, si innervosiva parecchio quando i suoi amici erano scortesi con me o mi ignoravano.

"Vai pure a prendere da bere amico, ti aspettiamo in salone"
Gli disse Jasper indicando la cucina con la testa.

"Perché parli al singolare?"
Gli chiese Duncan facendo un passo verso di lui.

Stava iniziando ad innervosirsi e quando succedeva non accadeva mai nulla di buono. Decisi saggiamente di intervenire, cercando di placare in qualche modo il suo animo. Sembrava che quella sera fosse in vena di litigare con chiunque li capitasse a tiro.

"Avrà solamente sbagliato a parlare, non è la fine del mondo! Forza andiamo!"
Dissi io strattonandolo per un braccio verso la cucina.

Potei giurare di aver sentito Zack sbuffare e aver visto Jasper alzare gli occhi al cielo ma preferii non indagare sulla questione.
Duncan aprì il frigo e prese due birre, me ne porse una che però rifiutai: non ero in vena di bere quella sera.
E fu in quel momento che realizzai. Mancavamo solo io e Duncan. Né geoff, né Alejandro, né Caleb, né Dj sarebbero arrivati. L'unica persona che sopportava la mia presenza in quella casa era Duncan.
Andammo verso il salotto e il mio fidanzati si spaparanzò sul divano, facendomi sedere in braccio a lui. Io gli lanciai un'occhiataccia mimando con la bocca un fammi scendere che lui decise di ignorare. Mi stampò un bacio sulle labbra e mimò un ti amo principessa con le labbra, meritandosi un'altra occhiataccia.

"Come va in università Duncan?"
Chiese a un certo punto una voce femminile.

A parlare era stata Sheila, una delle tre oche che avevo avuto il dispiacere di incontrare anche quel pomeriggio quando Duncan era andato a riscuotere i suoi soldi da Jasper.
Sheila Brown era una ragazza alta, dai capelli a caschetto rosso fuoco, gli occhi marroni e la voce parecchio fastidiosa. Lavorava come cameriera in uno squallido bar frequentato solo da punk e delinquenti, inutile dire che Duncan avesse conosciuto alcuni dei suoi amici lì.

"Bhe per ora bene, non ho ancora dato nessun esame!"
Le rispose Duncan voltandosi nella mia direzione, mettendosi a ridere quando gli diedi un leggero pugno sul braccio.

"Tu sei Courtney vero? Io sono Vanessa, piacere di conoscerti!"
Disse una voce a me sconosciuta.

A parlare era stata la ragazza seduta affianco a Jasper, non l'avevo mai vista prima. Duncan mi aveva accennato qualcosa sul fatto che il suo amico si fosse fidanzato, ma quando me ne stava parlando ero intenta a studiare per un futuro esame e non gli avevo prestato molta attenzione.
La ragazza aveva dei lunghi capelli mori raccolti in uno chignon e gli occhi grigi, indossava un maglioncino rosa chiaro e dei semplici jeans. La guardai in viso, mi stava sorridendo sinceramente. Sembrava simpatica.

True Love?Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora