Dieci

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"Sei ridicolo, Duncan"
Sbottai chiudendomi la porta di casa alle spalle.

Lui sbuffò e si buttò sul divano, massaggiandosi le tempie nervosamente. Mi misi davanti a lui con le mani sui fianchi, aspettandomi delle scuse sentite da parte sua.

"Che c'è?"
Mi domandò semplicemente lui alzando lo sguardo da terra.

"Non hai niente da dire?"

"Non mi sembra di aver fatto qualcosa di male"
Mi rispose passandosi una mano tra i capelli sospirando amaramente.

"Certo, perché io e Geoff ti abbiamo fermato!"
Lo interruppi io.

"Appunto, non è successo nulla"
Si alzò in piedi.

"Quindi non capisco perché stai facendo l'incazzata, non c'è ne motivo"
Terminò avvicinandosi a me.

"Devi darti una regolata, non puoi essere sempre così geloso e soprattutto senza una buona ragione"
Borbottai io.

"Senza una buona ragione dici?"
Esclamò lui scocciato incrociando le braccia al petto.

"Hai per caso sentito una sola parola di quello che ha detto la tua amica? Quale parte di ti stavano spogliando con lo sguardo non ti è chiara, principessa?"
Sbottò lui.

"Ma per favore! Sarà stata solamente un'impressione di Bridgette! E non puoi arrabbiarti per così poco!"
Gli risposi io a tono.

"Così poco? Sei seria dolcezza?"
Disse lui ironicamente alzando un sopracciglio, mettendo in mostra il piercing.

"Sono abbastanza sicuro che non la penseresti così se fosse stata, che ne so, Jacqueline a spogliare me lo sguardo"
Disse lui con aria di sfida.

"Mi dispiace dirtelo Duncan ma ti sbagli, anzi non mi dispiace nemmeno un pó"

Mi guardò con un sopracciglio alzato e un sorriso beffardo stampato in faccia. Quando facevo così avevo una voglia matta di saltargli addosso e strappargli via tutti i piercing, forse così avrebbe smesso di sorridere come un'idiota decelebrato.

"Io sopporto ogni giorno Jacqueline che ti spoglia con lo sguardo, come dici tu"
Terminai io sospirando.

"Ma mi fido di te e so che non andresti mai con lei, per questo non reagisco in maniera violenta a differenza tua"
Aggiunsi avvicinandomi di un passo a lui.

Mi trovavo ad un palmo dal suo viso. Lui sospirò e alzò le mani in segno di resa, accettando il fatto che io avessi pienamente ragione. Come sempre, d'altronde.

"D'accordo, va bene principessa. Hai vinto"
Ammise lui accarrezzandomi la guancia.

"Quindi?"
Domandai io posando le mani sui fianchi.

"Quindi scusa. Mi dispiace di essere geloso, violento e incazzoso"
Continuò lui.

Sorrisi soddisfatta. Mi misi in punta di piedi e gli stamai un bacio sulla guancia, facendogli mugugnare qualcosa che non compresi.

"Ma ci tengo a sottolineare che anche tu sei incazzosa, lo sei perfino più di me!"
Aggiunse dopo qualche secondo, riaquisendo il suo sorrisetto fastidioso.

Gli lanciai un'occhiataccia e gli tirai un pugno sul braccio. Lui ridacchiò e si passò la mano sul punto in cui l'avevo colpito, massaggiandoselo.

"E sei anche violenta"

"E tu oggi dormi sul divano"
Dissi andando verso le scale.

Lo sentii solamente ridere di più, ovviamente non era la prima volta che dopo una discussione in cui lui faceva l'idiota mi rifiutavo di dormire nel letto insieme a lui.

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