Ventiquattro

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"Quindi, sta bene Bridgette?"
Mi domandò Vanessa affiancandomi.

"Per fortuna sì, ma Geoff mi ha fatto prendere un bello spavento"
Le risposi io.

Avevo odiato a morte Geoff in quel momento, mi aveva tolto tipo quindici anni di vita. Alla fine, per fortuna, Bridgette non non niente di grave. Io quel giorno stavo già pensando al peggio.
Dovevo imparare ad essere più ottimista. Come la mia amica bionda. Però, almeno, non ero pessimista come Gwen ed Heather.

"Anche a me"
Sbuffò lei, probabilmente lo stava maledicendo mentalmente.

"Alla fine, sta sera ci siete?"
Mi domandò poi.

Quella sera lei e Jasper avevano invitato me, Duncan e altri loro amici a cena. Speravo solo che non finisse come l'altra volta, quando era scoppiata una mega litigata tra i due migliori amici. Almeno, questa volta ci sarebbe stato anche Alejandro. Heather no, era a cena con suo fratello e sua sorella.

"Certo, spero che questa volta la situazione non degeneri"
Ridacchiai io.

Lei mi diede una spallata giocosa e si avvicinò sempre di più alla sua auto.

"Questa volta tocca a te e a Jacqueline! O con Sheila! Oppure Chantal! Ancora meglio, con tutte e tre!"
Esclamò prima di chiudere la portiera dell'auto.

Io roteai gli occhi al cielo e andai verso la mia di macchina, dove mi stava già aspettando Gwen. Visto che Duncan quel giorno non era venuto, avevo dato un passaggio a lei tanto per non essere da sola. Era come avere Duncan, entrambi criticavano le mie canzoni.

"Davvero farai rissa con le tre amiche di Duncan?"
Mi domandò Gwen allacciandosi la cintura.

"Punto primo, Duncan non è loro amico"
Puntualizzai io facendo ridere la dark.

"Punto secondo, io non litigo proprio con nessuno"
Aggiunsi sorridendo vittoriosa.

Gwen roteò gli occhi al cielo, probabilmente non credeva al secondo punto. Improvvisamente la musica si stoppò, con la coda nell'occhio guardai chi mi stesse telefonando. Chantal. Cosa voleva anche lei da me? In circostanze normali, non avrei risposto dato che stavo guidando ma purtroppo il cellulare era collegato con il bluetooth alla macchina e quindi fui costretta a rispondere. Vidi Gwen iniziare a sghignazzare.

"Courtney, tesoro, ciao!"
Esclamò Chantal.

Okay, non la sopportavo già più. Se c'era una cosa che odiavo era la falsità e lei con me era dannatamente falsa.

"Ciao, come stai?"
Le risposi io, fulminando con lo sguardo Gwen che continuava a ridacchiare silenziosamente.

"Oh, molto bene! È da un po' che non ci vediamo, non vedo l'ora di incontrarti sta sera!"

Sì certo, come no.
Non vedeva l'ora di incontrare Duncan, sono certa che è tutta la giornata che prega per la mia assenza alla cena.

"Ma dai!"
Esclamai io.

A quel punto Gwen non si trattenne, scoppiò in una risata fragorosa. La fulminai con lo sguardo mentre parcheggiavo di fronte a casa sua.

"Ora devo andare, ci vediamo stasera allora!"
La salutai io, fingendo di essere felice di vederla.

"A dopo, tesoro!"

Tesoro.
Odiavo che mi chiamasse così.
Odiavo che lei e quelle altre due mi avessero dato quel soprannome. Non era il nomignolo in sé a non piacermi, ma il fatto che suonasse proprio falso quando usciva dalle loro bocche. Le detestavo. Almeno, non ero l'unica. Anche Heather le detestava a morte, stavano antipatiche perfino a Bridgette! Geoff no, lui non avrebbe mai ammesso che qualcuno non gli stesse simpatico. No, era troppo buono perfino per esprimere una semplice opinione.

"Allora, tesoro, io vado!"
Sghignazzò Gwen slacciandosi la cintura.

"Non vedo l'ora di rivederti!"
Esclamò.

"Ti prego, taci"
Le dissi io poggiando la fronte sul volante.

Scese dalla macchina ridendo, facendomi salire ancora di più il nervoso. Non ero psicologicamente pronta a vedere quelle tre quella sera, non so se c'è l'avrei fatta. Dovevo solamente ignorare le loro provocazioni, prendere un respiro profondo e sopportare. Non era troppo difficile, potevo farcela. Misi in moto e mi diressi verso casa. Entrai trascinando i piedi, avevo decisamente bisogno di riposare per anche solo mezz'ora. La prima cosa che vidi fu Duncan che dormiva beato sul divano insieme a Petey. Ebbi una mezza idea di svegliarlo ma lasciai stare, avevo bisogno di riposare. Andai al piano di sopra e senza neanche cambiarmi mi buttai sul letto e socchiusi gli occhi.

"Principessa, ehy Court, sveglia"
Disse Duncan scrollandomi leggermente la spalla.

"Duncan lasciami riposare cinque minuti"
Gli dissi io voltandomi dall'altra parte.

"Va bene, come vuoi, ma abbiamo solo mezz'ora per arrivare a casa di Jasper e Vanessa"
Mi rispose sedendosi affianco a me sul letto.

Mi alzai di scatto, iniziando a vagare con lo sguardo in giro per la stanza in giro di un orologio. Erano le sette in punto. Mi voltai per guardare Duncan, stava ghignando.

"Che hai da ridere?"
Sbottai mentre mi cambiavo i pantaloni.

"Oh nulla, è solo che mi diverte vederti così. Nel senso, a te non sfugge mai nulla eppure la sveglia non l'hai sentita e hai dormito tutto il pomeriggio"
Ridacchiò lui incrociando le braccia al petto.

"E tu perché hai spento la mia sveglia al posto di svegliarmi?"
Gli domandai mentre mi abbottonavo la camicetta.

"Perché la tua sveglia ha fatto alzare il sottoscritto al posto tuo"
Mi rispose lui alzandosi e prendendo il giubbotto dall'armadio.

"E comunque, hai dimenticato un bottone"
Mi disse indicando la scollatura della mia camicetta.

"No, si porta così questa"
Risposi frugando nell'armadio alla ricerca del mio cappotto nuovo.

"Sei geloso per caso?"
Gli domandai io sfidandolo, vedendo la sua espressione contrariata.

Lui mi lanciò un'occhiataccia e poi scrollò le spalle. Ridacchiai divertita.
Duncan uscì dalla stanza e mi invitò caldamente a scendere giù in salotto. Erano le sette e un quarto, per fortuna non saremmo arrivati in ritardo alla cena.
Scesi giù e uscimmo insieme di casa, salendo velocemente in macchina.

"Sai chi mi ha chiamata oggi?"
Gli dissi mentre mi allacciavo la cintura.

"No, chi?"
Mi domandò lui mettendo in moto.

"Chantal, mi ha chiamata tesoro e ha detto che non vede l'ora di incontrarmi"
Gli risposi io scuotendo la testa.

"Uh, sei fortunata principessa"
Ridacchiò lui.

"Non sapevo che tu e lei foste amiche"
Mi sfottè poi, fermandosi al semaforo rosso.

"Non lo sapevo nemmeno io"
Sbuffai ricordandomi di quella telefonata decisamente imbarazzante.

"E vi siete dette altro, tesoro?"
Mi domandò lui scandendo bene l'ultima parola.

"No, ma sono sicura che continuerà il suo discorso questa sera"
Gli risposi io roteando gli occhi al cielo.

"Io davvero non capisco com'è possibile che tu sia stato fidanzato con gente del genere"
Aggiunsi, facendo una smorfia contrariata.

"Dobbiamo rifare questo discorso? Devo ricordarti del contadino?"
Mi domandò lui ironicamente.

"Non c'è ne bisogno, l'importante è che i tuoi gusti siano migliorati"
Dissi soddisfatta guardando la mia immagine riflessa nel finestrino dell'auto.

"Vorrei poter dire lo stesso dei miei"
Ridacchiai mentre un buffetto mi colpiva la guancia.

Angolo dell'autrice
Ciao a tuttiiiiiii!!!!!!!!!!!!
Scusate il ritardo nel pubblicare ma in questo periodo sono abbastanza impegnata, spero che il capitolo vi sia piaciuto!

True Love?Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora