꧁Cap 6 - Piccoli diamanti꧂

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Taehyung come gli aveva suggerito Mira, si avviò con passo deciso in mezzo alla sala, cercando tra la moltitudine di giovani signorine, la ragazza che non vedeva l'ora di vedere, ma con sua gran sorpresa scoprì che riuscire a trovarla non sarebbe stato affatto facile.
Era come sé ognuna di loro avesse avuto la stessa idea di che cosa indossare quella sera, di fronte a lui si manifestò una moltitudine di tanti piccoli diamanti, che danzavano con eleganza, tra le onde di un mare oscuro e agitato.
<< Asena dove sei.. >> sussurrò tra sé e sé. Decise di provare a raggiungere le scale, magari da un altezza maggiore sarebbe riuscito a scovarla.
Si voltò trovando nella sua traiettoria, la donna più incantevole su cui avesse mai posato gli occhi.
I suoi capelli erano di un castano scuro, mossi che le ricadevano leggiadri sulle spalle, con il volto coperto per metà da una mascherina, decorata, donandogli un'aspetto misterioso e seducente. Per Taehyung non fu difficile sapere, che sotto di essa vi celava il volto della giovane che aveva cercato tra la folla, e che per lui era la ragazza più bella dell'intero salone.
Asena era splendida, il suo sorriso, i suoi occhi che risplendevamo grazie alle luci della sala, il modo in cui si guardava attorno, come se non avesse mai visto nulla di più bello in tutta la sua vita.
Taehyung capì che quel che colpiva di più in lei era che sembrava cosi infinitamente felice.
Felice di essere con i suoi amici, con la sua famiglia, di essere se stessa, i suoi sentimenti splendevamo si irradiavano.
Il moro come incantato si riscoprì aver trattenuto il respiro. Miss Kim era splendida con il suo semplice abito, di un bianco così puro, che sembrasse avesse luce propria, con ricami preziosi di un blu scuro come la notte, ricamate sul bustino, sulle spalle coperte e sul bordo della lunga gonna che gli faceva un piccolo strascico. Accanto a lei si trovava sua sorella Ahvi; capelli legati in un morbido chignon, di un dolce castano caramello, che gli scopriva il collo dalla pelle perfetta e liscia, anch'essa con una mascherina a coprirle il volto, e un abito simile a quello che la maggiore portava, corpetto ricamato di pizzo e piccoli boccioli, lunga gonna di un pregiatissimo color avorio, con l'unica particolarità che se Asena indossava il colore della notte, Ahvi indossava i colori tenui dell'alba.
Taehyung che era rimasto ad osservarla scendere le sontuose scale, decise che era il momento per Iui, di avvicinarsi e continuare il gioco che le due sorelle avevano messo in atto da quella sera che si era sentito osservato a casa dei Kim.
Non aveva idea del perché nessuno a parte lui, era riuscito a scorgere nella fessura della porta le due giovani donne che silenziosamente li ascoltavano. A pensarci bene nemmeno lui seppe come capì immediatamente, che la persona dietro la porta fosse Asena. Taehyung pensò che fosse per il profumo che lei portava abitualmente, un misto di talco, rose, peonia e vaniglia, noti dolci, proprio come colei che li indossava.
Era rimasto interdetto, dopo l'annuncio da parte del Visconte di quella tenuta, aveva scorto il malumore da parte del cugino accanto a lui, che aveva stretto con troppa forza i pugni tanto da fargli diventare bianche le nocche.
Aveva letto preoccupazione negli occhi del fratello, nell'immaginare la donna che per lui era molto più che un'amica, maritata. Tutti sentimenti che Taehyung conosceva bene.
Ma ciò che non capì immediatamente, fu ciò che si mosse dentro di lui. Si era sentito, turbato, agitato e nervoso. Sentimenti a lui sconosciuti quando pensava alla ragazza con cui era cresciuto.
Aveva sempre trovato Miss Kim, una ragazza placida, dolce e particolarmente affabile, con uno spiccato senso dell'umorismo, e una risata che lui trovava irresistibile, questo era un dato di fatto, adorava la gioia che leggeva nei suoi occhi ogni volta che li posava su di lui, e adorava a dir poco la felicità che manifestava ogni volta che passavano del tempo assieme.
Sebbene lei fosse la donna di cui suo cugino Jim era innamorato, così innamorato da provocare in lui repentini cambi d'umore, e divertenti espressioni facciali.
Ma seppur lo sapesse, stargli lontano gli era diventato sempre più difficile. Lei lo attraeva, come nessuna mai era riuscita, gli bastava sentir il suo nome pronunciato per prostrarsi ai suoi piedi.
Taehyung intento a contemplarla non prestò attenzione ai tre gentiluomini che lo avevano battuto sul tempo, e che stavano rivolgendo alla giovane educati complimenti, ma ciò che sorprese il moro fu l'espressione di lei nel guardarli. Non rispondeva, come se sapesse che quei complimenti cosi ben architettati fossero solo un modo per ottenere, con false e dolci frasi ciò che lei proteggeva.
Il ragazzo osservò la giovane che si limitava a sorridere, con educazione senza far trapelare nessun sentimento in quel sorriso, come se seguisse un copione, come se sapesse meglio di loro stessi ciò che le loro parole celavano.
<< signorina >> la chiamò, osservando la sua reazione nel momento che la sua figura si fece largo nel suo campo visivo.
Il momento che Taehyung aspettava da tutta la sera si materializzò, Asena volse il viso verso il richiamo, e vide i suoi occhi allargarsi, e un radioso sorriso sincero farsi largo sotto i suoi occhi
<< scusatemi, signori, ma la signorina ha già promesso un ballo a me >> mentì Taehyung porgendo alla giovane là mano che lei afferrò sorridendogli calorosamente.
<< vi andrebbe di ballare con me? >> le mormorò dopo aver raggiunto la pista da ballo
<< ma certo mio signore >> rispose la ragazza facendo un mezzo inchino
Il moro che la osservava, si chiese se lei sapesse che lui l'aveva riconosciuta, ma poi pensò che se anche non fosse, a lui andava bene anche così. Perché se c'era una cosa che adorava della ragazza che si stringeva a lui in quel ballo, era il poterla leggere come se lei fosse un libro scritto apposta per lui e per lui soltanto.
<< spero di non aver interrotto qualcosa a cui volevate partecipare >> disse Taehyung facendo volteggiare la giovane
<< non vi preoccupate >> disse in risposta << in verità mio signore dovrei ringraziarvi, mi avete salvato >> disse ridendo appena
<< salvato dite? >> domandó il ragazzo << vi stavano importunando? >> disse preoccupato
Asena alzò il viso, guardando il volto corrucciato di Taehyung, era così diverso parlare con lui in quella situazione, come se il solo fatto di indossare la maschera, nascondesse così tanto la sua persona, da far sì che quel ragazzo non la riconoscesse, gli dava una strana sensazione, un misto di mistero e piacevole eccitazione.
<< no mio signore....ma nessuno di loro aveva il mio interesse >> disse la giovane facendo una piccola piroetta
Taehyung la guardò, si chiese chi Asena aspettasse, chi tra i tanti gentiluomini della sala aveva catturato il suo interesse. Il moro seppur cercasse di mantenere il suo sangue freddo, venne travolto da un sentimento di cui non conosceva l'ubicazione, poteva trattarsi di curiosità?, inquietudine?, oppure gelosia?.
<< devo dedurre che aspettavate un uomo? Volete che vi lasci in modo che possiate raggiungerlo? >> gli domandò con tono freddo, così freddo, che Asena rimase spiazzata.
<< oh no! No mio signore non intendevo questo! >> disse agitata, stringendo impercettibilmente la presa sul suo braccio, che Taehyung captò immediatamente.
Rimase a fissarla in silenzio per tutta la durata del ballo, distratto da ogni possibile movimento dei suoi occhi, aveva smesso di guardarlo, come se il solo fatto di posare il suo sguardo su di lui, avrebbe contribuito a smascherare ciò che la tormentava.
<< signorina state bene? >> domandò rompendo quel fastidioso silenzio
Asena alzò il viso incontrando gli occhi di Taehyung per un breve attimo prima di spostarli all'interno della sala
<< si! devo solo...>> disse prima che il suo volto si concentrasse su un punto lontano dalla pista da ballo <<....se non vi dispiace, raggiungerei la toilette >> sussurrò abbassando lo sguardo imbarazzata
Taehyung lasciò la presa che aveva sulla sua vita, allontanandosi a suo malgrado dal suo calore e dal suo profumo << ma certo...>> rispose educatamente inchinandosi appena, prima di vederla scomparire tra la folla.
Il ragazzo la osservò mentre con fatica cercava di lasciare la sala da ballo, c'era qualcosa nel suo comportamento che lo lasciava interdetto, come sé quella ragazza avesse in mentre qualcosa. Qualcosa che avrebbe potuto metterla nei guai se non peggio.
Senza che lei se ne accorgesse prese a inseguirla, doveva capire se quello che sentiva fosse solo nella sua testa o se ci fosse qualcosa di vero.

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