꧁Cap 9 - Bugie꧂

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Ahvi non aveva idea, di come fosse riuscita a trovarsi tra le braccia del Marchese, mentre la teneva stretta a sé in una danza dolce ma dalle note frizzanti.
Non ricordava molto, dopo che Corina aveva rivelato al ragazzo davanti a sé, di essere promessa a colui con cui aveva passato, le ultime ore.
Jungkook era una statua, immobile, mentre fissava il pavimento, sconvolto lui stesso dalla rivelazione, incapace di formulare alcuna frase, neppure dopo gli innumerevoli tentativi di lei per farsi spiegare le parole della corvina, era stato tutto vano, perché dalle sue labbra non era uscito alcun suono.
Aveva sentito la gola chiudersi, e le lacrime salirgli. Aveva udito il suo cuore creparsi, e uno strano sentimento di disperazione farsi largo nella sua anima. Ma seppur stesse per crollare, la sua educazione datagli da suo padre, le aveva insegnato, che il miglior modo per uscire indenni, almeno all'apparenza da certe situazioni, era quello di mostrasi forti, più di quanto non ci si sentisse veramente.
Ahvi chiuse lentamente le palpebre, ispirando a fondo, girò su se stessa posizionandosi di fronte, congiungendo le mani, alzando lievemente il viso sorridendogli appena, mormorando un soave << congratulazioni >> un suono così lieve da risultare quasi un sussurro alle orecchie del corvino.
Si costrinse a rimanere impassibile, dopotutto lei per lui non era nessuno, solo un'amica aveva detto, una sorella per essere precisi....

[...
<< Ahvi...>>
<< non c'è nulla da dire Jungkook >> esordì la castana cercando di svincolare dalla presa ferrea che il corvino aveva sulle sue spalle.
<< Smettila di mentirmi! >> ringhiò << ti conosco da quando a malapena gattonavi! Conosco ogni vostro più piccolo segreto, ogni vostra più piccola espressione >> esclamò stringendo la presa << perché non mi dite ciò che pensate veramente? >> replicò
La castana, trattenne a stento le risate. Diceva di conoscere ogni suo più piccolo segreto? Ogni sua più piccola espressione? Eppure il suo comportamento rifletteva ben altro.
<< ve lo sto dicendo mio signore >> mormorò, cercando di sostenere lo sguardo in quello di lui
<< No! >> esclamò con fervore << Quello che mi state dicendo è dettato dall'etichetta! >>
<< quello che vi sto dicendo è...>>
<< è? >>
<< cosa volete che vi dica? >> sbottò esasperata, spingendolo lontano da sé, tanto da non sentire più le sue mani su di lei << sei promesso! e io l'ho saputo da una voce in corridoio! >> replicò  sfinita << sei stato con me tutta la sera a discutere su chi io possa o non possa vedere! Come se ne aveste diritto in primo luogo! E intanto voi? Voi vi siete fidanzato e io...>>
<< Ahvi...>> mormorò il corvino
<< sapete cosa c'è? >> sussurrò stringendo le labbra << Sono molto felice per voi mio signore >> disse, con tono flebile e sconfitto
<< perché mentite? >> urlò Jungkook di rimando, avvicinandosi di più a lei  << perché non mi dite ciò che vi leggo negli occhi? >>
<< perché mi chiedete? >> la castana immobile, si tratteneva a malapena, su ciò che voleva dirgli. Lo odiava, un sentimento che non gli era mai balenato in mente da quando lo conosceva, si la faceva ammattire, lui e i suoi scherzi. Si arrabbiava con lui più che con chiunque altro, ma mai aveva provato ciò che provava in quel momento << se lo sapeste cambierebbe qualcosa? Se sapeste ciò che dimora nella mia mente, vi gioverebbe? Ne sareste felice? Soddisfatto? Ditemi mio signore cosa accadrebbe se lo sapeste? >> 
Ahvi gli diede le spalle  << ve lo dico io, nulla...sarebbe solo un modo per mandare avanti questa....cosa! senza arrivare da nessuna parte, e io....sono stanca >> mormorò triste << sono stanca di essere manovrata, come se fossi di vostra proprietà! >>
Jungkook era sbalordito << cosa dite? io non ho mai... >>
<< site sicuro? È tutta la sera che mi private di poter conversare o addirittura passare del tempo con qualcuno che non siate voi! Dite che lo fate per me, perché ci tenete! Perché siamo amici! perché mi vedete come una sorella.. >> sussurrò abbassando il viso, triste e delusa  << ma io non sono vostra sorella! >> esclamò scontrando i suoi occhi color miele in quelli neri color antracite del corvino << e non ho affatto bisogno dei vostri servigi! >> urlò, scivolando con passo veloce oltre quel corridoio. Superò la corvina senza degnarla di uno sguardo fino a raggiungere colui che ancora l'aspettava, posizionandogli di fronte << sono pronta per il nostro ballo Marchese >> ...]

𝒢𝒾𝓇𝓁 meets 𝔢𝔳𝔦𝔩Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora