3. Il sogno perfetto

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Hailee

Mentre il leggero venticello estivo mi sfiora la pelle, guardo Logan combattere contro le onde alte circa tre metri che cercano di mandarlo giù. Non sono le più alte che ha cavalcato. Non l'ho mai visto cadere, ma perdere qualche onda in delle gare sì. Erik dalla riva gli urla di spingere con più forza la tavola sott'acqua effettuando il duck-dive prima che l'onda si rompa, in modo da avere una risalita più repentina e acquisire il posto per prendere l'onda successiva.
«Bene, così!» urla dopo che Logan rema con le possenti braccia per prendere l'onda e mettersi in piedi. Vedo Erik prendere il tempo con un cronometro e mi avvicino curiosa.
«È migliorato?»

«Di cinque secondi, è ottimo», fiero porta le braccia al petto e continua a guardare il suo allievo- da quando era piccolo-, che effettua un cut back, off the lip, aerial e floater. È davvero bravo. Non si stanca mai, ha un talento innato. Si getta dalla tavola nell' infrangersi dell'onda e quando riemerge è una specie di Jason Momoa in versione principe azzurro, super sexy e super selvaggio. Ecco, in quel momento, vorrei essere la sua tavola.
Sono le sue urla divertite a svegliarmi dal sogno ad occhi aperti e ad evitarmi di sbavare.

«Cinque secondi sono tanti. Una bracciata come quella di Logan, fa acquistare tanto tempo, garantendogli un buon distacco dagli altri», spiega Erik.

«Ha preso tutto da te», gli do piccole gomitate sul braccio e lui non si smuove neanche di un centimetro, ma un sorriso fiero colora le sue labbra contornate dalla barba bionda. Erik possiede ancora una corporatura possente nonostante abbia quasi quarant'anni e il motivo è il suo perenne allenamento sulla tavola e in palestra. La sua è la classica bellezza californiana: pelle abbronzata, capelli biondi e occhi color blu, come le intense acque dell'oceano. Ogni volta che guardo la sua figura, la mia attenzione viene attirata dal tatuaggio maori che gli ricopre l'intera gamba destra. È stata fatto da un samoano, proprio in Samoa.
Giuro che, se non avesse vent'anni in più, ci farei un pensierino. Dopo Logan, è l'uomo più attraente che conosca.

«Modestamente! Comunque, vado al Wave...vuoi qualcosa piccolina?» mi chiede dandomi un bacio sulla tempia.

«No, sto bene così grazie», gli sorrido e lui fa strada verso il Wave. Erik è come un secondo padre, sia per me e Logan, che per tutti i ragazzi di Malibù che frequentano la zona. Ma con noi ha un legame diverso, siamo costantemente da lui e credo influisca il fatto che Logan sia un suo allievo.
Lo conosciamo da ben dieci anni, sa ogni cosa di noi e ci ha tirato spesso fuori dai guai. È un uomo meraviglioso, come amico, marito e, un giorno, sarà un grande padre. E, spero, che quel giorno arrivi presto. Quel bambino o bambina sarà fortunato ad averlo. Ha girato il mondo, sa come cavarsela da solo, quindi la sua esperienza è preziosa.

Osservo Logan uscire dall'acqua, con la tavola blu sotto braccio. Oggi non indossa la muta, ma un costume nero a pantaloncino aderente sulle cosce muscolose. Il petto completamente pieno di goccioline salate, che rigano l'imponente tatuaggio che ricopre il pettorale destro e tutto il braccio, mi fa venire l'acquolina in bocca. Poi, mi soffermo sul tatuaggio... Un'onda, un faro e Poseidone. Ho sempre chiesto il significato di ogni soggetto di quel tatuaggio. Ma la risposta che ho ricevuto è stata: è il surf. Ma non gli credo, lo conosco abbastanza bene da sapere che Logan non farebbe mai un tatuaggio solo per il surf. Temo celi più di quanto io possa immaginare.
«Come sono andato?» mi chiede a un passo da me. Conficca la tavola dentro la sabbia e scrolla i capelli, schizzandomi.

«Ehi!» protesto portando le mani avanti per proteggermi dagli schizzi.

«Non fare la sofisticata, peste», mi bacia la guancia e seppur la sua pelle sia fredda e umida, quel tocco delicato brucia la mia e cerco di trattenere un sorrisino.

Con Tutto Il Mio CuoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora