15. Un posto speciale

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Logan

L'ho fatto. Ho colto la palla al balzo. Avrei potuto dirlo in un altro momento, magari sul nostro muretto che sovrasta Malibù. Ma quando ho presentato Hailee come mia ragazza, è stata la scintilla che mi serviva a confessare tutto. Quello che ho sentito mentre le tenevo la mano, la accarezzavo e la baciavo, mi ha fatto capire che non potevo più aspettare. Non potevo stare a guardare ancora, vederla con qualcun altro che non sarebbe mai stato degno di lei. Non potevo più stare con le mani in mano.

Quando mi ha detto ti amo, non potevo crederci. Perché non l'ho fatto prima? Perché non ho ascoltato Brianna, Aiden e mia sorella? Perché non me ne sono reso conto da solo? Eppure avevo tutto davanti gli occhi ma ero cieco, accecato dalla paura di perderla. Potevo vivere di quelle due parole già da prima. Stringerla, accarezzarla in modo diverso da come eravamo abituati a fare, carezze e abbracci da migliori amici. Sentire lo stomaco esplodere e il cuore battere all'impazzata quando l'ho baciata. Cazzo, baciare Hailee è come rimanere senza fiato, ma allo stesso tempo è come essere alla continua ricerca d'aria. Voglio provare questa sensazione per sempre.

«Andrei ovunque con te» sussurra a meno di un centimetro dalla mia bocca. Ho voglia di scoprire la nuova Hailee, quella che mi ha tenuto nascosta da quando eravamo adolescenti.

«Andiamo» dico trionfante sulle sue labbra. Quasi correndo raggiungiamo la mia Jeep e quando le lascio la mano per entrare in macchina, mi manca già baciarla. Ritorno sui miei passi, le afferro i fianchi voltandola verso di me e ride dolcemente con le lacrime agli occhi. È bello vedere una nuova luce nei suoi occhi...è felice. È la causa sono io, cazzo se sono io. Lascio che la sua schiena tocchi lo sportello e la bacio ancora. Sono fottuto. Le tengo il viso tra le mani, assaporando le labbra mentre lei ridacchia. Le rubo un bacio dopo l'altro e non riesco a smettere. Come faccio ad arrivare a Malibù senza baciarla?

«Non dovevamo andare?» mi chiede in punta di piedi.

«Non riesco a smettere», la bacio di nuovo e quando le addento il labbro inferiore, geme. Cristo. Non ora Hailee. Voglio andarci pieno. Non so come sono riuscito a trattenermi prima, quando ho sentito uno dei capezzoli turgidi sotto la mano. Cazzo. «Ma hai ragione, andiamo», devo rimane concentrato. Quindi, ultimo bacio fugace e lascio il suo viso come scottato. Devo stare calmo. Sale in macchina e quando faccio la stessa cosa, la guardo come folgorato. Non ci credo ancora. Eppure è successo tutto dieci minuti fa. Come diremo a tutti cosa è successo? Cosa diranno i nostri genitori? Mia sorella... e Aaron? Cazzo, lui mi ucciderà. Sono fortunato che è a migliaia di km di distanza da Los Angeles. "Stai lontano da mia sorella." Negli ultimi anni questa frase è stata una delle sue preferite. Ma so perfettamente che si fida e so che non allontanerebbe mai Hailee da me. Spero che tutti saranno contenti di questa nuova situazione che sta nascendo e che spero continui a crescere. Non saprei come andare avanti se tutto andasse a puttane.

Mentre guido verso Malibù e nel silenzio dell'abitacolo fatto di sorrisi e sguardi, all'improvviso prende la mia mano dal cambio, porta il braccio verso di sé perdendosi ad accarezzare l'avambraccio scoperto dalla camicia, mentre io ne approfitto per accarezzarle la cosca. Poggia la testa sulla mia spalla e sospira. «A cosa pensi?» domando dolcemente mentre la guardo per qualche secondo, per poi riportare lo sguardo sulla strada stranamente libera di venerdì sera.

«È così strano», le sue dite tracciano piccoli cerchi su ogni sfumatura del tatuaggio sull'avambraccio che raffigura Poseidone.

«Cosa?» mi sporgo su di lei e le bacio i capelli. Sanno sempre di ciliegie e vaniglia.

«Tutto. Noi e quello che abbiamo nascosto all'altro. Sarà strano abituarmi a te... voglio dire, al nuovo te», sussurra. Io non mi sono mai abituato a te. Specialmente negli ultimi anni. Crescendo sei diventata una dea, Hailee. Non riesco a vedere la sua espressione in questo momento, ma sento una nota di imbarazzo nella sua voce.

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