XIV

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Stavo parlando con Laila e le altre quando sentiamo suonare il campanello di casa << vado io>> e vado verso la porta << mamma >> ero rimasta scoccata << la mia bellissima figlia>> e mi abbraccia non ricambio abbraccio , stava piangendo << salve  signora Diana mi chiamo Laila sono la migliore amica di sua figlia >> si stringono la mano << ciao per favore chiamami Diana>> e Laila la fa comodare sul divano.

Aspettando che arrivano i mei fratelli << come stai ?>> mi chiede << sto bene no anzi non sto affatto bene che sei venuta a fare sono passati 19 anni da quando ci hai lasciato.  >> gli urlo contro  cerca di prendermi la mano ma la scanso << mi dispiace ho dovuto andarmene >>  perché tutto ora non ci riesco ha affrontare tutto questo.

<< perché da quando sei andata via ho sempre chiesto Alex dove fossi e aspettavo ogni compleanno che tu mi chiamassi ho  che entravi da quella porta >> stavo piangendo << tuo padre mi  picchiava e mi ha fatto scegliere tra i mei figli o andarmene >> mi dice toccandosi i capelli  << è scommetto che te hai scelto la seconda senza pensare ai tuoi figli >>  i ragazzi erano seduti, Laila era vicino a me mi stringe la mano << sapevo che vostro padre vi voleva bene>> la guardo con rabbia << Allora se mi voleva bene non mi bruciava quando facevo la cattiva o quando mi ha stuprata >> mi alzo e quella rabbia che ho tenuto dentro per 19 anni non c’era più mi sentivo un può libera.

Ma  sento una mano che mi ferma << io non lo sapevo mi dispiace >> gli tolgo la mano << si come no>> e vado via . Sento bussare la porta << non voglio vedere nessuno >> mi metto il cuscino sulla faccia << celeste per favore possiamo palare? >> sento la voce della mamma mi tiro sul a sedere avevo gli occhi gonfi, gli apro la porta e ritorno su letto << di cosa voi parlare abbiamo già  parlato >> lei prende la sedia della scrivania e si mette davanti a me << lo so che sei arrabbiata con me è ho sbagliato in passato ora sono qui e voglio passare del tempo con I mei figli  ma se non lo voi me ne vado e non tornerò più se voi questo >> mi dice con la voce triste e se ne va verso la porta stava per aprila.  

Io non volevo che andasse via << aspetta io non voglio resta qui ma ho bisogno del tempo >> la vedevo sorridere << davvero?>> faccio ceno di sì e si avvicina e mi abbraccia ma questa volta non mi oppongono al abbraccio, << toc toc se non disturbiamo possiamo unirci anche noi >> dice Max e noi allarghiamo le braccia << vi voglio bene bambini miei >> ci stringe << anche noi mamma >> diciamo.

<< oggi è venuta mia mamma >> gli dico si stava guardando un film << e cosa ti ha detto? >>  gli racconto quello che è successo prima << non me la aspettavo però a capito che a sbagliato e rivolle rilasciare i rapporti con voi >> mi dice guardandomi << lo so ma ho paura che andrà via un'altra volta >> gli dico preoccupata << non succederà >> e mi bacia , lo vedo avvicinarsi << cosa stai facendo >> gli chiedo allarmata non faccio in tempo ad alzarmi che inizia a farmi il solletico, cerco di liberami ma era troppo pesante << Nathan ti prego basta >> gli dico ridendo.

Lui non mi ascolta e continua con il suo assalto << ti prego faccio tutto quello che voi >> mi guarda e smette di farmi il solletico vedevo la sua face non dovevo dirlo << tutto quello che voglio è >> si abbassa e mi da un bacio << voglio che te domani vieni a casa mia e ti porti il tuo completo più sexy >> divento tutta rosa << cosa?>> avevo capito bene << non fare che non hai sentito >> si toglie sopra di me << ci vediamo a casa mia dopo ti mando indirizzo >> è scompare dalla porta,  merda mi sono cacciata un bel guaio.

The Torment Before The Light Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora