12 ANNI PRIMA

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Ero in camerina mia ha disegnare  per terra la porta era socchiusa sento delle grida mi alzo dal pavimento, apro la porta con le punta dei piedi mi avvicino alle scale.

Non riuscivo a vedere niente ma sentivo parlare vedo un ombra farsi sempre più vicino mi allontano era la mamma apre la porta e poi la chiude dietro di sé  sento dei passi sempre più vicini entro in camera mia e chiudo la porta.

La porta si spalanca sbattendo contro il muro mi cade la matita per lo spavento alzo gli occhi era papà non avevo mai  visto così arrabbiato le vene nel  suo collo erano più evidenti. 

Si avvicina  verso di me si piega << vieni come tesoro >> io non volevo andare con lui << no io voglio continuare a colorare >> gli rispondo  si alza e con il piede scaraventa le matite  per terra << te vieni con me senza discutere >> mi prende il braccio  punto I piedi per terra si ferma << celeste non mi fare arrabbiare di quanto lo so di già >> mi dice con tono il suo sguardo non trasmetteva né felicità  soltanto oscurità, non volevo fallo arrabbiare di più  lo seguo eravamo in camera di mamma e di papà.

<< cavati la maglietta>> mi ordina e faccio quello che mi dice ero rimasta con i pantaloni, papà si accende una sigaretta con la mano mi fa segno di salire sul letto << Sdraiati >> ero sdraiata aveva accesso la TV  c’erano i cartoni  avevo paura che mi facesse  qualcosa lui si avvicina si toglie la sigaretta della bocca e si avvicina al mio braccio << mi sono dimenticato il portacenere >> e appoggio la sigaretta sul mio braccio, chiudo gli occhi per il dolore << papà mi stai facendo male>> gli dico piangendo stava ridendo << te lo meriti per colpa tua la mamma non tornerà >> e mi brucia ancora la mamma era andata a fare la spesa fra un può torna così papà non mi fa più del male.  

<< tesoro guarda cosa ti ho comprato >> dice  papà entrando in camera mia  prendo la busta dentro c’era una gonna e una camicetta << te la metti oggi ti porto a conoscere un mio amico >> e chiude la porta.

Ero cresciuta avevo un corpo da adolescente era arrivato il momento di vestirmi la gonna non mi copriva il sedere è la camicetta era troppa corta, siamo in macchia << papà perché non posso indossare i pantaloni? >> gli chiedo  si ferma al semaforo << tesoro le belle ragazze come te si devo vestire cosi>> mi dice mettendomi la mano sulla coscia  mi viene un brivido sulla schiena sarà il freddo pesavo.

Papà bussava alla porta un uomo più vecchio del papà ci appare davanti << tu devi essere  celeste >>  mi tende la mano dentro di me sentivo che non mi dovevo fidare di questo uomo ma se non la stringo papà si arrabbia io non voglio che si arrabbiato con me, guardo il signore e gli stringo la mano << io sono George>> gli faccio il sorriso più falso ci fa accomodare in casa mi siedo sul divano lui mi porge un foglio e dei colori  adoravo disegnare  mi occupava la mente  era passata un ora che siamo qui.

Papà e George erano ubriachi  George mi guarda e si avvicina la sua mano si appoggia sulla mia coscia e sale su << la prego la smetta>> gli fermo la mano papà mi prede le mani e mi blocca << devi stare ferma ti faremo stare bene >> cercavo di liberami  ma era Inutile George  mi stende e mi toglie la gonna incomincio a piangere papà e George  si abbassano i pantaloni << no vi prego non voglio >> ma non ascoltavano mi mettono la mano sulla  bocca le lacrime continuano a scendere.

La porta di camera mia era aperta vedo due figure << ranocchiata dove eravate  te e papà?>> mi chiede  Alex  Non volevo che loro sapevano che papà il suo amico  che mi hanno violentata << siamo andati a fare una passeggiata >> gli dico mentre coloravo loro si guardavo e escono e chiudono la porta.

<< non le fari più del male >> grida Alex << non la puoi portare via lei e mia>> gli dice papà << sono maggiorenne e lei viene via con me e tu non farai niente per fermarmi>> sento  I passi di Alex che vengo In direzione verso in camera mia << celeste prepara lo zaino si va via da questa topaia>> prendo lo zaino  ci metto quello che mi serve Alex mi tende la mano e la prendo si scende le scale.

Max ci raggiunge si mette a fianco di me << celeste ti troverò e ti faccio passare il male che ancora non hai passato in vita tua>> mi dice papà, Alex apre la porta di casa e la chiude ho imparato una lezione che gli uomini ti faranno sempre del male ma ci sono alcuni  che ti proteggeranno dal male che hai subito.

The Torment Before The Light Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora