Your version ♧4♧

466 42 56
                                    

Sento le gambe dolermi.

Non riesco a muoverle.

Poi mi ricordo di dove mi trovo.

La stanza.

La sedia.

La persona.

La cura.

《Ciao Jisung》sento una voce, più o meno di fronte a me distante un paio di metri.

《Toglimi questa cazzo di benda.》gli ordino.

《No.》sorride.
Lo sento sorridere.
Sta sorridendo.

《HO DETTO TOGLIMI QUESTA CAZZO DI BENDA!》gli urlo di nuovo, stavolta provo anche a spostarmi leggermente con la sedia, ovviamente fallendo.

Ma ditemi voi se si può.
Parli con una persona che dovresti iniziare a conoscere ma non lo puoi nemmeno vedere.

《No Jisung, non sforzarti》
《Come se a te importasse davvero》gli sputo in faccia quella che, per come la vedo io, è la verità.

Ora ride.

Poi sono io quello che va curato.

《Fai qualcosa, ti prego》lo supplico.
Non ne posso più di vedere rosso.

È orribile, avere una benda che ti copre la visuale, quindi stimola gli altri sensi, ma continuare a vedere un solo colore.

Solo uno.

Per quella che penso sarà una lunga ora.

《Cosa vuoi che faccia? Posso solo fare domande e provare a capirti》mi dice con tono pacato, come tutte le risposte precedenti.

《Allora sbrigati a fare 'ste domande, così poi posso tornare al mio nulla più totale》sospiro, rigirando più volte i polsi in quelle cinte che oramai stringono fin troppo.

Funzionano così, più ti muovi, più stringono.
È un meccanismo particolare, ma è affascinante e a me piacerebbe studiarlo, solo che
Ops
Sono ancora bendato.

《Mi vuoi parlare di te, Jisung?》mi chiede il tipo dalla voce affascinante, nel mentre sento un fruscio, significa che sta per prendere appunti.

《La sai già, è scritta nel foglio che ti hanno dato quando ti hanno detto che mi dovrai curare》forzo l'ultima parola e giro gli occhi conscio che lui non potrà vedermi.

Lo sento alzarsi.

Mi viene vicino.

Sarà al massimo a due passi da me.

《Che c'è? Hai paura anche tu?》chiedo con una certa ironia e prepotenza nella voce.

《Qui faccio io le domande》risponde freddo lui. Lo sento fare altri passi.

È dietro di me.

Ne sono sicuro.

Si abbassa all'altezza del mio orecchio.

《Qui detto io le regole, Han Jisung
Lo sento sorridere, vicino al mio orecchio.

Mi viene il forte impulso di prendergli la testa per sbatterla da qualche parte, ma ho i polsi bloccati e lo strattone che tiro non fa altro che stringere, fin troppo, le cinghie.

《Alla fine sei come loro》gli dico, girando leggermente il volto, trovandomelo vicino al suo.

La mia guancia tocca la sua.

Sento che sta sorridendo.

《Oh, Jisung, non dirlo mai più》risponde, avendo sicuramente uno di quei sorrisi che mi fanno venire il nervoso.

Sento il tic all'occhio.

Sorrido anche io, ma il mio è un sorriso macabro, sarcastico, ironico.

《Sei sicuro di non essere come loro?》chiedo.

《Sì》risponde quasi fiero.

《Come faccio ad esserne sicuro anche io?》chiedo incuriosito da quello strano tipo.

《Inizia raccontandomi la tua versione della tua storia, Han Jisung》

Mi stupisco di come la mia mente non si rifiuta nemmeno di pensare ad un "no" come risposta.

E allora inizio a raccontare...

■■■
Che dire, uno tra i miei
capitoli preferiti insieme al
17 (finito di scrivere ieri) :>

GRAZIE PER LE 100 LETTURE<3

Per farvi immaginare Minho

Per farvi immaginare Minho

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

Si raga attenzione al nosebloodBye bye<3

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.


Si raga attenzione al noseblood
Bye bye<3

You & Me //MinsungDove le storie prendono vita. Scoprilo ora