You & Me //Minsung

Weird ♡6♡

Mi hanno portato in cella, ora non so più che fare.

Solitamente passo le mie giornate a scrivere canzoni, ho un talento naturale mi dicevano.

Però oggi non mi hanno portato il mio block notes su cui solitamente abbozzo qualcosa.

Ho molta voglia di rompere tutto ciò che mi circonda, ma so che se lo facessi probabilmente andrei di nuovo in quella struttura con una sedia al centro e tante pinze.

E quindi sto fermo, sdraiato sul mio letto, senza voglia di fare assolutamente nulla.
O meglio.
Senza riuscire a fare assolutamente nulla.

Mi metto a ripensare a tutti gli avvenimenti di questi giorni.

Il sogno e poi lo psicologo.

Il primo mi tortura da giorni, quasi non ci bado più, solo non riesco a capirne il significato.

Invece lo psicologo è tutta un'altra storia.
Lui è strano.

Molto strano.

Mai visto uno psicologo così.

Beh allora mi va di scoprirlo.

C'è qualcosa in lui che mi spinge a volerne sapere di più, è come se la sua mente fosse diversa.
O meglio.
Il suo modo di ragionare.

Mi hanno già assegnato degli psicologi in passato, ma nessuno di loro mi ha tenuto più di un'ora.

Sono rimasto con quel tipo 2 ore e 32 minuti.

Due ore e trentadue minuti.

Centoventi minuti e millenovecentoventi secondi.

Novemilacentoventi secondi con una persona in una stanza.

Sembrano pochi? Non lo sono.

Ma la prossima volta voglio vederlo.
Voglio e devono farmelo vedere.
Altrimenti impazzirò.

Ne sono sicuro.

Ho bisogno di vederlo.

Passo il resto del pomeriggio a fantasticare come sarebbe se l'avessi visto.

Arriva l'orario di cena, mi portano qualcosa da mangiare e poi mi mettono la camicia di forza.

Le mie braccia soffrono così tanto ogni volta che la metto.
Prima vengono percorse da un formicolio fastidioso, poi le sento che iniziano a bruciare, come se restassi troppo tempo attaccato al vetro bollente, e poi non me le sento più.
Quindi ho bisogno di muovermi, ma facendolo peggioro solo il loro stato.

Quando me la tolgono, la mattina successiva, me le ritrovo sempre graffiate.

Però sono felice, perché significa che è passata la notte.

E questo significa che incontrerò di nuovo il mio psicologo.