Just you ♡18♡

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Un pianto.

Un pianto proveniente dalla cucina.

Un pianto proveniente dalla cucina di una persona a me troppo cara per lasciare che delle lacrime continuassero a solcare quelle morbide guance.

È da almeno una settimana che Han Jisung è morto.

Ora esiste solo Jis.

Lui usava chiamarmi così, e io non sono più Han Jisung.
Io sono Jis.

Sono Jis, perché lui ha cambiato tutto di me.

È riuscito a cancellarmi dalla memoria tutte quelle brutte azioni da me compiute durante i miei scatti d'ira.

Tutte quelle azioni compiute in momenti in cui non ero lucido di mente, in cui non ero pronto a ciò che mi sarebbe successo e in momenti in cui ero in difficoltà.

A soli nove anni.

I miei genitori avevano litigato un'altra volta.

L'ennesima.

Una tra le tante.

Ma io non riuscivo a sopportarli più.

Erano mesi che passavo le serate dai miei zii perché "lui non deve scoprire i nostri problemi di coppia".

E Jeongin doveva passare le sere a cercare di consolarmi, che un giorno tutto questo sarebbe finito.

Ma ci ho pensato io a mettere un punto a questa guerra che non voleva cessare tra i miei genitori.

Ero preso dall'ira, come ogni volta che li vedevo litigare.
E quel giorno la famiglia Jeongin era in vacanza.

Non mi dispiace per il crimine che ho commesso.

Non me ne sono mai pentito.

Perché grazie a loro ho conosciuto Minho.

Però ora il mio piccolo angelo sta piangendo in cucina.

E io non posso fare nulla per farlo smettere.

E non voglio che la fonte del mio sorriso sia così triste per me.

Dovrebbe vivere come faceva prima del mio arrivo, ma credo che il problema sia proprio questo.

Non abbiamo mai parlato della sua vita privata, oltre ai pochi audio ascoltati grazie all'mp3 non ebbi mai l'occasione per chiedergli qualcosa in più.

Perché quelle fottute guardie erano sempre ad ascoltare.

Un singhiozzo più forte degli altri mi fa spostare da una stanza all'altra fino ad arrivare in cucina.

Minho era accucciato in un angolino della stanza, con la testa appoggiata sul termosifone.
È acceso.

Vuole scaldare quel senso di vuoto che sente dentro.

E io lo capisco, perché quando è morto Hyunjin per me è stata più o meno la stessa sensazione.

È come se una parte avesse smesso di esistere dall'oggi al domani.

E poi ritrovi quella persona in tutti i gesti che realizzi aver preso da lei.

E io, inutile fantasma, non riesco a vedere la mia persona in questo stato.

E vorrei fare qualcosa, ma so che anche volendo nulla cambierebbe.

Che tutto resterebbe uguale.

Che lui non mi vede e io posso vederlo.

Che lui non mi sente e io continuo a parlare.

Che lui continua a piangere e io non posso fermarlo.

Ora si alza.

Con le poche forze che gli restano, stremato da un pianto ininterrotto, chiama la sua unica fonte di salvezza.

E non sono io.

E non posso essere io.

È Chan.

Il suo migliore amico.

Minho gli sta chiedendo di venire a casa se può.

Chan avverte Minho che arriverà subito, e così siamo solo noi due.

Ma in questa stanza, fisicamente, c'è solo lui.

Solo lui.

Senza di me.

Solo tu.

Senza di me.

You & Me //MinsungDove le storie prendono vita. Scoprilo ora