Love story ♤13♤

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Minho mi abbraccia forte, stretto tra le sue braccia cerca di farmi smettere di piangere.

Hyunjin mi manca davvero tanto.
Era diventato quel fratello che non avevo mai avuto.

Dopo dieci minuti buoni riesco a prendere parola.
Minho mi tiene una mano sulla gamba, mandandola avanti e indietro, facendomi rilassare.

《Lui ed il suo ragazzo erano perdutamente innamorati, diceva che ogni volta che si staccavano da un bacio per lui era come smettere di respirare.
Un giorno venne a scoprire che Felix -così si chiamava il suo amato- a scuola aveva molti pretendenti.
Lui era un tipo estremamente geloso e possessivo, ma a Felix non dava fastidio perchè sapeva che non lo faceva per cattiveria.》

Minho sussultò a scoprire il nome del ragazzo di Hyunjin.
Deve dirmi qualcosa, ne sono sicuro.

《Lui era indifferente ai pretendenti, non vedeva nessun altro all'infuori di Hyunjin, e così anche per lui.
Erano semplicemente l'uno la metà dell'altro.》sospiro. Raccontare questa storia sta diventando più triste e reale di quanto già fosse.
Perché sì, era come se Hyunjin fosse ancora qui in parte, ma ora che viene detto ad alta voce è tutta un'altra cosa.

Minho mi pettina i capelli con le dita, intrufolandosi in quei fili castani.

Vorrei poterlo fare anche io.

《Uno dei tanti pretendenti si fece insistente, anche dopo che Felix gli aveva detto più volte che non voleva una relazione con qualcuno di diverso da Hyunjin.
Lui andò a prenderlo a scuola uno di quei giorni, e vide questo fastidioso ragazzo che continuava ad assillare Felix, iniziando quindi a fare una serie di ricerche sul ragazzo.》La mia voce è diventata quasi un sussurro.

《Scoprì dove abitava e che scuola frequentava, chi era suo amico e chi gli era contro, si era fatto una specie di carta d'identità del genere di persona; era un playboy abbastanza conosciuto nella scuola di Felix. E Hyunjin ha sopportato per un paio di mesi questo ossessionato pretendente, poi ha perso le staffe. Iniziò a parlargli ogni volta che si trovava vicino la scuola di Felix, diventarono una sorta di amici e un giorno questo ragazzo lo invitò a pranzo dopo scuola.
Mangiarono ramen quel giorno, purtroppo per lui, però, Hyunjin era un maniaco da un po' e aveva già immaginato la sua morte. Quindi Hyunjin si presentò per quello che realmente era, ovvero il ragazzo di Felix, e iniziò a spiegargli la vera motivazione per cui aveva deciso di parlare con quello che lui definiva scarto umano》

Faccio una pausa, la gola secca e gli occhi lucidi.

《Quel giorno, quando tornarono a casa i genitori del ragazzo, lo trovarono con una bacchetta del ramen a trapassargli la gola》sorrisi sinistramente, ricordando con quanta fierezza Hyunjin mi raccontava la storia di come aveva appuntito sotto il tavolo la bacchetta mentre si perdevano in chiacchiere, per poi spingergliela contro il collo, senza esitazione.

Minho annuisce, incitandomi a continuare.

《Dopo un po' venne catturato e spedito in prigione, successivamente -quando videro che la situazione stava peggiorando- lo portarono qui. Si fece ben due anni in questo schifo di posto, parlando con me e un altro ragazzo che non vedo spesso, forse è morto anche lui》la mia gamba inizia a muoversi, sapendo già come andrà a finire la storia.

《Anche?》chiese Minho.

Annuisco.

《Videro che non c'era più modo per tornare indietro per lui.
Dormiva sempre di meno, andando a ritrovarsi delle occhiaie orribili dopo una settimana; cambiava idea subito; si alterava facilmente; era iperattivo; gli mancava poter esprimere tutta la sua frustrazione con i dipinti ma soprattutto gli mancava Felix.
Lui che senza la sua musa non poteva vivere era stato costretto a farlo in un mondo senza di lui.
E impazziva, ogni volta che gli portavano via la tela; impazziva, ogni volta che qualcuno nominava posti distanti da qui; impazziva, ogni volta che veniva nominato Felix.》

Oramai i miei occhi sono stracolmi di lacrime salate che mi percorrono le guance soffici.
E Minho prova ad asciugarle ma appena ne assorbe una con un fazzoletto, l'altra cade.

《Era diventato troppo da sopportare, sapeva che non sarebbe più uscito da qui. E lo sapevano anche Loro. 》dissi quasi ringhiando l'ultima parola. 《L'hanno portato sulla sedia elettrica》Girai finalmente il mio capo verso Minho.
《Lo hanno ucciso, ti rendi conto? LO HANNO UCCISO!》urlo, con gli occhi spalancati e cerco di dimenarmi in quella camicia oramai troppo stretta per me.
Urlo perché voglio che quei pezzi di merda sentano tutto il dolore che ho sofferto e che si sentano almeno un po' in colpa.

《È COLPA LORO!》sorrido sinistramente, facendo scappare una risata fin troppo acuta dalla mia bocca 《Non siamo noi i pazzi, Minho》gli dico, ancora tra le lacrime, con gli occhi spalancati ed un sorriso spento sul viso.

《Non siamo noi》sussurro.
Lui mi coccola per un po', mi sussurra di calmarmi, mi accarezza i capelli, mi fa sedere sulle sue gambe e mi circonda la vita da dietro, mettendo il volto sulla mia spalla.

《Sai quali sono state le sue ultime parole?》gli chiedo dopo minuti di silenzio.
Lui scuote dolcemente il capo.
《"Dite a Jisung che era un fratello per me"》lui sorride dolcemente, io sento di nuovo gli occhi lucidi.
《"Ti aspetto Felix, forse saremo più felici dopo."》

■■■
Raga questo capitolo è la mia vita.

Aggiorno perché ho voglia
e ho quasi finito di scrivere questa
storia (devo solo pubblicare)<3

You & Me //MinsungDove le storie prendono vita. Scoprilo ora