Capitolo 3: Il Contratto

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Dopo essermi fatto una doccia calda per togliere via tutte quelle ore di viaggio, prendo l'asciugacapelli e chiudo gli occhi, facendomi cullare dal suono del phon. Lo so, molti pensano che sia fastidioso, ma a me ha sempre rilassato, anzi, ricordo le mattine di inverno, quando ero piccolo, quando mia madre si asciugava i capelli di prima mattina, era come se mi sentissi tra le sue braccia. Era una bellissima sensazione.

Ricordate sempre una cosa: Chiudete la porta del bagno quando siete dentro, perché altrimenti potreste incappare in incidenti. Quali? Beh, dopo aver spento il phon, ho tolto l'accappatoio e proprio mentre ero con le mie grazie di fuori, Antonio ha aperto la porta del bagno. Siamo rimasti qualche secondo a guardarci con gli occhi sgranati.

"Scusa. Scusa, non sapevo fossi ancora in bagno." Mi dice, mentre si copre gli occhi. Io, per tutta risposta, prendo un asciugamano e mi copro le parti intime. "Okay, adesso potresti chiudere?" Lui torna a guardarmi e ,per la prima volta da quando lo conosco, lo vedo rosso in viso. Che abbia messo in imbarazzo il re dei cuori di ghiaccio? Un ghigno malefico mi spunta in viso e lascio cadere l'asciugamano, lasciandolo a bocca aperta e facendosi, se possibile, ancora più rosso in viso.

"Ma cosa fai?" Mi domanda. Io faccio spallucce. "Sei ancora qui? Non avresti dovuto chiudere subito la porta?" Gli faccio notare. Lui mi fissa per qualche altro istante e poi se ne va. Non so perché, ma mi sento di averla vinta io. E' strano, però, che fosse così in imbarazzo. Mi ha visto altre volte nudo quando eravamo più piccoli, ma non ha mai reagito in questo modo. Strano , molto strano.

Mi vesto indossando il mio pigiama di pile e vado in salotto. Trovo Antonio seduto sul divano che sta ascoltando il discorso del presidente. Ne ho perso la maggior parte, ma sono giusto in tempo davanti lo schermo per sentirgli pronunciare le parole : "... Non ci potrà spostare se non per comprovati motivi..." Caspita quelle parole mi hanno colpito al petto. Per un attimo, dimentico il fastidio che provo verso Antonio, la preoccupazione per i miei genitori e quello che è successo poco prima in bagno, l'unica cosa che riesco a pensare è che saremo chiusi in casa per chissà quanti giorni.

Io e Antonio ci guardiamo e rimaniamo in silenzio. "Mi sa che l'ipotesi di prima di vivere insieme di nuovo, si è appena concretizzata." Mi fa notare lui. Io non rispondo, ho bisogno di metabolizzare. Come metabolizzare meglio se non con un po' di alcol.

Antonio mi guarda senza capire cosa mi stia passando per la testa. Vado verso il carrello dei liquori e prendo una bottiglia di vodka. "Non dovresti mangiare prima?" Mi fa notare il mio fratellastro. Io alzo la bottiglia e rispondo: "Ci accompagnerò dei biscottini. Vuoi farmi compagnia?" E' l'ultima persona con cui vorrei passare del tempo, ma se dovremmo convivere, non abbiamo nulla da fare, dobbiamo trovare una soluzione. "Potremmo sottoscrivere un accordo." Dico. Lui si alza. "Che tipo di accordo?" Sembra parecchio interessato. "Non ci sopportiamo molto, ma siamo in questa situazione insieme. Per evitare dei litigi continui, propongo di stabilire delle regole di convivenza, così da non pestarci reciprocamente i piedi. Che ne pensi?"

Lui ci riflesse un attimo, poi annuisce." Se saranno condizioni fattibili, potrei anche accettare." Mi dice. Non è proprio d'accordo, ma almeno è un inizio.

Lo vedo spostarsi verso il tavolo della sala da pranzo. "Io prendo carta e penna, tu prendi i biscotti." Dice dall'altra camera. Io annuisco. Vado a prendere due bicchieri e una scatola di biscotti, poi lo raggiungo la sala da pranzo e lo trovo già armato di carta e penna. "Allora, cosa avevi in mente?" Mi domanda.

Ci rifletto su qualche istante, cosa vorrei fare senza che lui mi sia attorno? Ci penso su un attimo. "La mattina, voglio il bagno patronale tutto per me. Voglio starci almeno due ore." Lui mi fissa. "Un'ora e acconsento." Ci penso bene. In fondo, la mia skin care non dura più di venti minuti e per farmi un bagno rilassante non impiego più di trenta minuti solitamente. "Accetto." Dico. Antonio inizia a scrivere nero su bianco la prima condizione. "Userò l'altro, tanto io non mi faccio mai dei bagni rilassanti." Spiega lui.

LoveGame - Un Amore Proibito ( ex Innamorato del Mio Fratellastro)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora