Capitolo 25: Positivo

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La tosse peggiora sempre di più e mi sento la febbre alta. Sono in camera mia in isolamento, come ha consigliato mia madre e Antonio mi porta da mangiare, lasciando il vassoio davanti la porta di camera mia, ma la testa e la febbre mi tolgono l'appetito. Mi sento tutte le ossa rotte e, spesso, è come se avessi fame d'aria.

Mamma e Pietro sono allarmati e mi chiamano spesso, anche Antonio mi domanda come mi senta. Per fortuna, lui sembra non avere assolutamente nessun sintomo, ma io ho una paura fottuta che sia stato contagiato.

La vera domanda è: Come è accaduto? Sono rimasto in casa tutto il tempo e non ho avuto contatti. L'unica volta in cui sono stato a contatto con altra gente è stata la sera della morte della Signora Petrelli. Lei, però, non poteva essere positiva, stava sempre rinchiusa in casa e si faceva, persino, consegnare la spesa direttamente a casa. Nemmeno i vicini sembrano avere sintomi, Antonio ha chiamato ieri il signor Claudio, con la scusa di sapere se si fosse un po' ripreso e, buttandola un po' così, gli ha chiesto come si sentisse. Non ha assolutamente nulla.

Cerco di riflettere un po' meglio. Provo a ricostruire mentalmente tutto ciò che ho vissuto quella sera. È doloroso, ma devo capire se c'è possibilità che sia stato contagiato.

Cos'è successo? Eravamo in quattro, poi abbiamo trovato la Signora Petrelli a terra in una pozza di sangue e l'ho abbracciata. Ho cantato e ,poi, sono arrivati i poliziotti e... Un ricorda mi riaffiora alla mente e sento il cuore finirmi in gola. Qualcosa è successo, qualcosa che potrebbe giustificare il fatto che sia positivo al coronavirus. Durante la deposizione, il poliziotto si è abbassato la mascherina e ha tossito. Mi ha tossito in faccia, per la verità. Ricordo di aver provato fastidio, specialmente perché un uomo di legge dovrebbe dare il buon esempio, ma ero troppo sotto choc per dire qualcosa. E' se fosse stato infetto e mi avesse contagiato? E' una possibilità concreta, in effetti.

La tosse è peggiorata oggi e non riesco nemmeno a respirare bene, è come se un macigno si fosse posato sul mio petto e facessi fatica a respirare. Dovrebbe essere uno dei sintomi, vero? E la febbre... Sono tutti sintomi del coronavirus. Non riesco a credere che possa essermi beccato il virus.

L'altro giorno, sul gazzettino online della città, leggevo che alcuni poliziotti sono risultati positivi al coronavirus, quindi la mia tesi acquisisce sempre più valore. Provo a chiamare mamma. Mi risponde allarmata. "Tesoro, che succede?" Mi domanda. "Ho...ho difficoltà a... Respirare." Dico, iniziando ad ansimare, come se avessi una fame d'aria. " Cerca di stare calmo, va bene?" Prova a farmi delle domande, ma io respiro troppo male e non riesco a rispondere come vorrei. Lei si blocca. "Ti faccio arrivare una ambulanza. Antonio deve stare chiuso in camera con la mascherina e, dopo, deve disinfettare tutto quanto. Proprio tutto." Cerca di mantenere la calma, ma so che le si son attorcigliate le viscere.

Mando un messaggio ad Antonio e gli spiego tutto. Lui prova a chiamarmi ma non sono per niente in forze. Sono madido di sudore e respiro a fatica.

All'improvviso, sento il suono delle sirene dell'ambulanza. Con le ultime forze che mi rimangono, esco dalla mia camera e barcollo verso la porta d'ingresso. Quando la apro, mi ritrovo quattro operatori bardati dalla testa ai piedi con delle tute bianche e degli elmetti che li fanno apparire come degli astronauti in viaggio per Marte.

Sento di non avere più aria nei polmoni, è come se non riuscissi più a respirare. Tutto si fa buio e il freddo si impossessa di me. All'improvviso, c'è il nulla attorno a me.

Apro gli occhi.

"Abbiamo il battito. Forza! Resisti!" E' una voce agitata di un uomo che non conosco.

Non riesco a tenerli ancora aperti.

"Stava andando in arresto! Dannazione, fai presto." E' sempre la stessa voce. Non ho le forze per chiedere cosa stia accadendo. Tutto è così confuso, ma io ho solo bisogno di dormire.

"Resta con noi." È una supplica.

Il mio unico pensiero è rivolto a Mamma, Pietro, Papà ma, soprattutto, ad Antonio. Senza di lui so che non riuscirei a vivere. Spero di non averlo contagiato. Spero che non si preoccupi troppo per me.

Chiudo nuovamente gli occhi e mi sento in pace.

LoveGame - Un Amore Proibito ( ex Innamorato del Mio Fratellastro)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora