Capitolo 9: Pagare Pegno.

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Deglutisco. Deglutisco e deglutisco. Guardo Antonio che con fare sexy prende la mia mano e se la porta sulla sua protuberanza.

"Non avevamo detto che ognuno pensava per sé?" Dico, ma con un filino di voce. "Abbiamo detto che avremmo deciso al momento." Io continuo a guardarlo, ma non tolgo la mano sulla sua intimità. "Toccalo." Non me lo faccio ripete due volte. La mia mano inizia ad accarezzarlo e sento il mio membro indurirsi. Lui miagola di piacere. Il contatto tra di noi è carico di eccitazione. Non riesco a smettere di guardarlo mentre tiene gli occhi chiusi e si gode il momento. Studio il suo viso: E' dolce e si abbandona completamente alle mie cure.

"Che ne dici se ci spostiamo sul divano?" Mi propone, all'improvviso. Io annuisco, ma ho la gola talmente secca da non riuscire ad articolare nemmeno una sillaba.

Lui mi afferra la mano e mi fa alzare, poi, piano piano mi conduce verso il divano. Quando mi siedo, non so come comportarmi.

"Perché non ci spogliamo?" Mi incoraggia e, per fortuna, che lui è intraprendente, perché io mi sento come un vergine che deve fare i conti con la sua prima volta. Sono super impacciato.

Lui si mette alzato e inizia a sfilarsi i pantaloncini e, successivamente, si toglie pure le mutande nere lasciando libero il suo pene. E' già bello turgido e,ad occhio e croce, dovrebbe essere lungo almeno una ventina di centimetri. Ciò che mi manda in estasi e la sua peluria attorno, che ha deciso di lasciare selvaggia. Al contrario mio che, invece, non sopporto i peli e li tolgo, anche se, di natura, non sono molto peloso. Lui è il mio opposto. Ha le gambe pelose e sono possenti, muscolose e sexy.

"Spogliati." Mi invita a seguire il suo esempio. Io non me lo lascio ripete due volte, mi alzo e mi sfilo la maglietta e, successivamente, i pantaloni. Prima di togliermi l'intimo, lo fisso un'altra volta, nella speranza o nella paura che possa cambiare idea, ma la sua espressione è carica di libido e i suoi occhi mi spogliano. Stranamente, però, tutto l'imbarazzo che ho provato fino a poco prima, sparisce nel nulla. Tolgo le mutande e mostro il mio pene, anch'esso già completamente in tiro. Anche io non sono messo male, ma lui mi supera sia in lunghezza che in circonferenza.

Mi siede e mentre ci guardiamo iniziamo a toccarci. Non ho bisogno di immaginare niente queta volta, la sua vista mi eccita da impazzire. Nessuno dei due parla, ma ci guadiamo mentre ci masturbiamo. E' un po' una tortura perché vorrei saltargli addosso e sedermi sul suo membro. Lo vorrei dentro di me, farmi male per poi godere della sua presenza. Nulla potrebbe eccitarmi di più.

Lui mi fissa e, all'improvviso, con la mano libera tocca il mio pene e inizia a fare su e giù. "Aaaah." E' come se mi avessero gettato della benzina sul corpo e mi stessero prendendo a fuoco. La sua mano è la fonte del calore.

Riapro gli occhi e lo trovo mentre fissa attentamente il mio pene e vedo famelicità nel suo sguardo, questo basta per farmi finire prima del tempo. "Urgh." Fiotti di liquido denso e bianco schizzano ovunque e, ammetto, che è più abbondante di quanto ne abbiamo mai fatta in vita mia. Mi sento sfinito, quindi chiudo gli occhi e provo a far decelerare i battiti del cuore. Lui continua a masturbarsi, ma non sembra sul punto di venire. Lo osservo e mi assale nuovamente una forte eccitazione. Mi alzo e mi pongo dinanzi a lui, poi mi bassa e tolgo le sue mani. "Che fai?" Mi domanda sorpreso.

"Lascia fare a me." E così facendo, afferro il suo membro e inizio a fare su e giù con entrambe le mani. Lui chiude gli occhi e si gode il mio servizio.

Osservo bene il suo pene e devo ammettere che è perfetto. E' grosso per segarlo solo con una mano, quindi sono costretto ad usarle entrambe. Senza accorgermene, avvicino la testa al suo membro, ma mi blocco in tempo, ho avuto un impulso di infilarmelo in bocca. Lui si ne ne accorge e apre appeno la bocca. Ha le guance rosse e il suo sguardo è completamente rapito da me. All'improvviso, lo annuso. Non puzza, ma emana un odore di virilità.

"Prendilo in bocca." Sussurra, all'improvviso. Sono tentato di farlo, ma recupero abbastanza lucidità da dirgli di no. So che poi le cose sarebbero completamente compromesse tra di noi. Non avremmo nemmeno dovuto toccarci a vicenda. "Ti prego." Mi supplica. Mi avvicino nuovamente e sono indeciso. Ogni parte del mio corpo mi urla di farlo, ma quella piccola razionalità che mi è rimasta mi blocca. Alla fine, mi avvicino nuovamente e passo il suo pene sul mio viso. Lo avvicino al naso, alla guancia ed, infine, sfioro le mie labbra. Lui inizia a gemere sempre più forte, fino a quando non mi schizza in viso, sul petto e sul labbro. Senza rendermene conto, apro la bocca e mi ripulisco con la lingua, assaggiando il suo sapore. Lui mi guarda come se gli avessi appena rubato qualcosa di prezioso e quando realizzo ciò che ho appena fatto, vorrei sprofondare sotto terra.

Mi alzo e sto per scappare di sopra, quando lui mi afferra per mano. "Non fa niente. Non ti vergognare, è tutto naturale." Io evito di guardarlo. Lui si alza e mi afferra il viso con le sue mani. "Mi è piaciuto un casino." Confessa. "Non sapevo ci sapessi fare così."

"Io...Ho avuto qualche esperienza." Confesso, evitando di guardarlo negli occhi. "Mi hai assaggiato." Mi fa notare. "Ti è piaciuto il mio sapore?" Lo fisso e divento paonazzo. "Non vergognarti. Voglio solo sapere."

All'improvviso, scuoto la testa. E' tutto vero, il suo sperma non è acidulo, ma ha un sapore abbastanza decente da mandare giù.
"Pensavo lo volessi in bocca." Mi prende in contropiede. "Per un momento, ho pensato di farlo." Confesso. "E perché hai cambiato idea?" Lo guardo come se fosse matto. "Tony, siamo fratellastri. Inoltre, tu sei etero, giusto? Non sapevo come avresti reagito." Spiego, confessando ciò che mi è passato per la testa. Non lo chiamo mai Tony, solo quando sono arrabbiato nero con lui e, a quanto pare, anche in una situazione di estremo imbarazzo.

"Masturbarsi insieme è un conto, ma quello sarebbe andare troppo oltre. Non possiamo farlo. Non posso farlo." E sono categorico. "Beh, io voglio che tu lo faccia." Sentenzia. "Ma sei matto? Non possiamo fare una cosa simile. Inoltre, sei fidanzato." Gli faccio notare. "Quelli non sono problemi tuoi. La prossima volta, voglio che tu mi spompini." Ed è serissimo. Ho paura che il mio pene reagisca al suo modo di fare. Questo suo essere prepotente, in questo contesto, mi eccita da pazzi. "Non posso farlo e non puoi nemmeno costringermi." Cerco di ribattere. "Oh, sì che posso." Lo guardo come se fosse matto. "Ma che dici? Non lo farei mai e poi mai."

Lui sogghigna. "Hai dimenticato che devi pagare pegno? Bene, la tua penitenza , te lo anticipo, sarà farmi un pompino." Mi dice secco, come se avesse, in qualche modo, avesse pianificato tutto nei minimi dettagli già da diversi giorni.

"No, io...Non posso, Antonio." Rispondo con un sussurro. "Ma qui non c'entra ciò che vuoi tu. Hai commesso un'inflazione, hai detto che avresti pagato e io ho deciso cosa dovrai fare. Non potrai sottrarti, hai giurato che avresti fatto tutto ciò che ti avrei chiesto." Dannazione, ha ragione da vendere. "Siamo intesi?"

Io annuisco. "Questa cosa ci porterà alla deriva." Dico. "Se mia madre o tuo padre lo venissero a sapere..." Incomincio , ma lui mi interrompe. "Loro non lo verranno mai a sapere. Se io non parlo e nemmeno tu lo fai, non vedo come loro o qualsiasi altra persona potrà mai saperlo." Il suo discorso non fa una grinza, ma mi sembra ugualmente di stare per fare un errore madornale. Inoltre, ho notato una cosa: Non mi ha confermato di essere etero. Può essere che sia tutto solamente dettato dalla situazione in cui ci troviamo e se, invece, Antonio non fosse eterosessuale al cento per cento?

LoveGame - Un Amore Proibito ( ex Innamorato del Mio Fratellastro)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora