Capitolo 21: Un caffè particolare

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Mi sveglio con la testa che mi scoppia. Faccio fatica ad aprire gli occhi, ieri sera, mi sono preso proprio una bella sbronza. Mi giro e ritrovo Antonio che sta dormendo beatamente con la bocca un po' aperta. Russa leggermente e sembra un bambino. Il mio cuore si riempie di un calore che non ho mai provato prima. Sono ormai certo di amare quest'uomo. Senza pensarci, la mia mano scatta sul suo viso e lo accarezzo. Non so se sia solamente stato frutto della mia immaginazione, ma ho la sensazione che mi abbia fatto capire, a modo suo, che ricambi i miei sentimenti. La gelosia nei confronti di Carlo, il modo in cui mi guarda e si prende cura di me, non è semplicemente sesso per lui, lo so benissimo.

Mi avvicino alla sua bocca e lo bacio. Poggio le mie labbra sulle sue delicatamente e sento che il suo corpo reagisce. Mi afferra la vita e mi fa avvicinare ancora di più, così che i nostri corpi possano aderire. Mi sento sempre al sicuro tra le sue braccia, come se niente può scalfirmi o ferirmi. Lo posso affermare sono Innamorato del mio fratellastro.

Lui tiene ancora gli occhi chiusi, ma continua a stuzzicare la mia lingua con la sua e io lo lascio fare, sono consapevole che siamo entrambi pronti per quello che sta per succedere. Lui apre gli occhi e, finalmente, mi guarda con i suoi bellissimi occhi che, credo, di aver amato sin dal primo momento in cui siamo conosciuti. Mi sfila la maglietta e inizia a baciarmi il petto. Io sospiro di piacere. Ogni volta che siamo insieme è come se fosse la prima, il mio corpo non ne ha mai abbastanza di lui e nemmeno la mia mente. Mi sfila i pantaloncini e le mutande e resto nudo. Mi guarda come se volesse mangiarmi. Io faccio lo stesso con lui. Quando è completamente nudo, bacio la sua barba folta, mi sposto sul collo e scivolo lungo il petto, la pancia e l'ombelico. Lo sento respirare affannosamente, vedo che si infiamma. Quando sono nella zona del pube, tocco il suo pene e inizio a massaggiarlo come se fosse un diamante. Non ne ho mai visto di così belli, seppur non sia certo la parte di un uomo più estetica, è lungo e turgido, mi piace che sia circonciso , il suo glande è perfettamente lucido e il fatto che si arrossa ogni volta che lo prendo in bocca, mi manda in estasi. Adoro tutte le venature che hai lati, dovute alle sue dimensioni generose, credo, e non si rade, cosa che mi è sempre piaciuta in un uomo. I suoi peli, però, non li lascia crescere in maniera selvaggia, ma credo li sistemi e li spunti perché è tutto ben ordinato. Potrei comporre un sonetto sul suo cazzo. Credo di non essere del tutto normale. Scoppio a ridere.

Lui mi fissa come se fossi matto. "Scusa, non è niente lascia stare." Questa mia risata , però, sembra un po' smorzare l'atmosfera, quindi decido di farmi perdonare con del sesso orale fatto in maniera scrupolosa. Infilo il suo bene in bocca e inizio a leccarlo per bene, succhio la punta e lo sento irrigidirsi. "Quando fai così, mi mandi in estasi." Mi dice e io continuo a succhiarlo come se la mia vita dipendesse da quel gesto. Voglio che goda, voglio che sia l'unico a dargli piacere. Voglio cancellare le sue passate esperienze perché solo io ho il potere di farlo impazzire. Ci sto riuscendo.

Mi piace giocare anche con il suo scroto che, a differenza di quello di altri miei partner sessuali, quello suo è davvero grosso e i suoi testicoli hanno l'aria possente. Ne metto uno in bocca, piano e lento, lui ha un sussulto. Lo lecco e poi passo all'altro, sento che il piacere lo sta invadendo ovunque come scosse elettrice, perché vederlo godere, mi fa lo stesso effetto. Sono nato per infondere piacere con la mia bocca ad Antonio. Non pensavo potessi mai dire una cose del genere.

Quando il suo pene è durissimo, lui si alza dal letto e mi fa stendere sul letto con le gambe fuori. "Mi scopi senza preservativo?" Di nuovo vorrei aggiungere. "Non l'ho mai fatto senza e, qualche settimana fa, prima di questo incubo, ho fatto il test per l'HIV." Mi spiega, mentre pennella il suo arnese sul mio ano, solleticandomi. "Anche io sono pulito. Faccio regolarmente i controlli." Confesso. La prima volta che lo abbiamo fatto senza, volevo dirgli di non farlo, non bisogna mai lasciarsi andare se non si è protetti, specialmente quando si va con un partner sessuale di cui non si sa nulla. Il fatto che prima della quarantena abbia fatto il test, mi fa decisamente rilassare. Lui mi penetra con una certa urgenza e mi si blocca il fiato. Lui mi scopa con violenza, ma io non mi lamento, anzi, provo un piacere inaudito. Voglio che continui che spinga ancora ,ancora e ancora. Voglio che mi faccia suo.

Si ferma ad un certo punto e mi fissa. Il suo sguardo non è solo famelico, sembra che mi stia fissando con degli occhi diversi. Sono occhi dell'amore? Mi fa una carezza sul viso e continua a torna a spingere dentro di me.

Quel gesto vale più di mille scopato con lui, il mio cuore ha un fremito e il mio corpo inizia a tremare per le scosse di piacere che sta ricevendo. Senza nemmeno toccarmi, il mio pene inizia a grondare sperma, colpendolo sul petto, sul viso, persino sulla bocca. Quando lui se ne accorge, aumenta il rimo e lo sento urlare di piacere, sfogandosi completamente dentro di me.

La sua esplosione mi fa sentire soddisfatto. E' il gesto più intime che due persone possano scambiarsi. Ne voglio tanti di gesti come questo, voglio appagarlo e soddisfarlo in ogni modo umanamente possibile. Non ho mai sentito questo bisogno di soddisfare un'altra persona come mi capita con Antonio. E' vero che, il mio primo ragazzo l'ho avuto da ragazzino, quindi molte volte non sapevo nemmeno quello stavo facendo e , ad essere onesti, nemmeno lui. Anche la prima volta che abbiamo fatto sesso, è stato tutto così strano. E' successo a casa sua, quando i suoi genitori erano fuori città. Ci siamo spogliati e lui tremava come una foglia. Allora non sapevamo nemmeno quale fossero i nostri ruoli, anche se a me era attirata sempre la posizione passiva, ogni volta che vedevo un porno. Lui era così impacciato. Quando gliel'ho preso in bocca ha riso tutto il tempo e quando ha provato ad entrarmi dentro... Una tortura. Era messo bene, questo lo concedo, ma non mi ha fatto godere per niente. Per tutto il tempo che siamo stati insieme, fare sesso con lui non era divertente. Non mi dava alcun piacere. Quando sentivo Carlo raccontarmi delle sue avventure, mi chiedevo se stesse esagerando. Non avevo altri termini di paragone, io sesso lo facevo solo con il mio ex.

Quando una volta ho raccontato a Carlo di cosa succedeva tra le lenzuola, è scoppiato a ridere. "Quello è sesso fatto male. Il tuo stallone mi sa che ha bisogno di una bella lezione." L'ho pregato di dirmi dei trucchi che potevo utilizzare e lo ha fatto, ma non son serviti a molto. Ero innamorato, quindi pensavo che il sesso fosse una cosa secondaria, chi se ne fregava se tra di noi sessualmente non era grandioso, ci trovavamo bene tra noi. Che sciocco. Ovviamente, ci siamo lasciati e, ovviamente, ho avuto altri partner sessuali che, devo ammettere, mi hanno fatto realmente capire cosa fosse il sesso e quanto si potesse godere. So che può sembrare un clichè del ragazzo innamorato follemente, ma Antonio è il sesso migliore che abbia mai fatto.

"Che ne pensi di fare colazione?" Dico ad Antonio che tiene gli occhi chiusi, mentre io ho la testa appoggiata al suo petto. Lui annuisce. "Sì, ma prima è meglio che ci diamo una ripulita. Questa stanza, poi, puzza di lussuria in una maniera assurda." E si mette alzato. "E di chi sarebbe la colpa?" Chiedo accigliandomi. "Tua. Non fai altro che volermi. Io provo a dire di no, ma tu insisti così tanto." Afferro un cuscino e glielo lancio. Lui lo scansa e inizia a ridere. Lo vedo andare in bagno. Alzo la serranda e apro l'imposta, facendo attenzione che nessuno possa vedermi nudo. Indosso le mutande e i pantaloncini e scendo in cucina, mi farò una bella doccia dopo colazione.

Mentre preparo il caffè, vedo Antonio spuntare in cucina e mi abbraccia di dietro. "Mmm il caffè." Mi torna in mente la penitenza da pagare e mi eccito. Vorrei davvero bere il suo sperma da una tazza fumante di caffè. La risposta è sì. Voglio tutto di lui, anche la parte più malata della nostra sessualità.

Non è per niente normale che io desideri una cosa simile, ma la desidero, la bramo perché mi fa ancora più suo; Perché mi piego alla sue fantasie sessuali; Perché sono perverso pure io.

"Abbassati le mutande." Gli sussurro. Lui mi fissa accigliato. "Lo abbiamo fatto poco fa." Si lamenta. "Voglio che tu venga nel mio caffè." I suoi occhi hanno un guizzo. Ha capito cosa voglio fare. Rimane un attimo stordito. Io lo prendo per mano e porto una tazzina vuota con noi in salotto. Lo faccio stare fermo e abbasso le sue mutande. Il suo cazzo diventa duro immediatamente, come se non avesse scaricato le sue voglie giusto qualche minuto prima. Io inizio a masturbarlo e lui mi osserva eccitato. Dio, lo voglio eccome. Voglio quel caffè corretto. Voglio tutto di lui. Faccio su e giù, su e giù e il suo pene collabora senza alcun problema.

"Credo che stia per venire." Mi avverto con il fiato spezzato per l'eccitazione. Lo vedo godere e io, prima che possa andare sprecato, raccolgo il frutto del suo piacere nella tazzina. Vado a riempirlo con del caffè caldo della macchinetta. Lui mi osserva e non dice niente, si limita a seguirmi in cucina e quando è pronto, mando giù tutto di colpo. Il sapore del caffè smorza quello del suo sperma, ma lo sento. Sento il suo piacere nella mia bocca e, poi, nella mia gola ed è appagante. Sono al settimo cielo.

Lui si avvicina e mi bacia. "Dio, perché non abbiamo iniziato a scopare prima." Mi sussurra. Neanche io lo so.

LoveGame - Un Amore Proibito ( ex Innamorato del Mio Fratellastro)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora