Capitolo 12: Quando Ci Siamo Conosciuti

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Il sole entra dalla finestra e mi costringe ad aprire gli occhi. Mi ritrovo completamente nudo con due braccia che mi cingono la vita. Ci vuole qualche secondo prima di realizzare dove sono e, soprattutto, di chi sono quelle braccia.

Il mio cuore ha un sussulto e inizia a battere all'impazzata. Non so cosa fare, sento il suo corpo contro il mio ed è bellissimo. Mi sento in paradiso. Mi sento protetto. Piano piano, mi volto e mi soffermo a guardare il viso di Antonio. E' in pace con il mondo, sembra un bambino che dorme al sicuro, lontano dai pericoli della vita. Ricordo bene quel viso quando l'ho visto la prima volta. La mia mente viaggia tra i ricordi.

E' una calda estate, una delle più calde che abbia mai vissuto. Ho solo dodici anni e mezzo, quindi non ne ho vissute chissà quante, però, da quando sono al mondo, questa è la peggiore.

Papà è andato via da qualche mese, è andato a Milano con la promessa che, prima o poi, quando si sarà sistemato, mi dirà di andare a trovare, ma fino ad allora, devo fare il bravo con mamma.

Abbiamo vissuto dei momenti spiacevoli, le liti, le urla e le parole brutte che son volate hanno distrutto la mia serenità. Ammetto che, adesso, mi sento un po' meglio, vivo le mie giornate senza la continua paura che possa trasformarsi in un incubo. Passavo i miei pomeriggi a piangere in cameretta mia e pensavo che avrei tanto voluto un fratello o una sorella con cui condividere le mie paure e la mia angoscia per quello che stava accadendo tra i miei.

Quando papà è andato via, è stato un giorno bruttissimo, perché avevo la consapevolezza che non saremmo più stati una famiglia, che non avremmo più vissuto momenti belli tutti e tre insieme, che non avrei mai più trascorso il natale che entrambi nello stesso posto. I miei compagni di classe che avevano i genitori separati mi hanno ripetuto che, prima o poi, ti ci abitui e non è nemmeno così male, visto che avrò due camere, doppi regali e ancora più attenzioni, forse, perché si sentono in colpa per aver fallito e per averti trascinato con nel loro fallimento. Io non penso che il matrimonio dei miei genitori sia un fallimento, ma che due persone che si amavano tantissimo, hanno imboccato strade diverse. Sono sempre stato più maturo della mia età e sono sempre stato un tipo stoico, almeno in pubblico, infatti, quando è andato via, mamma è crollata e mi ha abbracciato. "Ti prometto che andrà meglio."

In realtà, è andato tutto decisamente meglio, anche se la mancanza di mio padre l'ho sentita. Sentita eccome. Non che non mi abbia mai chiamato, anzi, ogni sera ho ricevuto una sua chiamata anche solo per sapere come stavo e mi ha raccontato di come si stava ambientando a Milano.

Se devo essere onesto, anche il rapporto tra i miei è migliorato, hanno iniziato a parlare al telefono, si sono accordati su di me e sulle questioni legate al loro divorzio e hanno superato tutti gli asti che li hanno portati alla fine del loro matrimonio. Anche se non stanno più insieme, vedo che si vogliono tanto bene.

Mamma, però, dopo qualche mese, ha iniziato a frequentare un uomo, Pietro, un dottore che è venuto a trovarci qualche volta a casa. Ammetto che è un tipo okay. Non che abbia fatto i salti di gioia nel sapere che mia madre appena divorziata stava frequentando un altro uomo, ma devo dire che mi ha conquistato. Ha la battuta sempre pronta, un viso dolce e tratta benissimo mia madre. "Sai ho un figlio della tua età più o meno." Mi dice. "Ha un anno in più, ma frequenta il tuo stesso anno a scuola." Mi spiega una sera che ci porta a mangiare fuori. "Non dovrebbe essere un anno più avanti?" Domando, mentre mangio un pezzo di pizza. "Sì, ma è stato rimandato." Confessa. Vedo mamma che lo prende per mano e i due si guardano in modo complice, come se stessero comunicando mentalmente. E' una scena dolce, non l'ho mai vista così con mio papà. Sembra che tra i due ci sia una connessione speciale. Me ne sono accorto dal primo momento che li ho visti insieme. Mamma lo incoraggia con lo sguardo a continuare, anche se non capisco cosa vogliono dirmi. Lui sospira. "Mio figlio si chiama Antonio ed è un tipo...Complicato. Non un cattivo ragazzo, anzi, era davvero un bambino speciale e solare, quando entrava nella stanza illuminava tutto quanto."

LoveGame - Un Amore Proibito ( ex Innamorato del Mio Fratellastro)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora