Vado in cucina e mi sento la vergogna assalirmi. Antonio ha capito benissimo cosa è successo in camera mia. Sa che mi sono masturbato e sono pronto a scommettere che si sia pure immaginato chi era il soggetto della mia fantasia.
Quando entro, lui mi fissa. "E' appena arrivato il rider. Le pizze sono in sala da pranzo." Mi dice con disinvoltura. Questa sua indifferenza è come un pugno in pieno petto. E' seccato. Sa tutto. Sa che sono un essere orrendo. Vorrei mettermi a piangere o, almeno, tornare indietro nel tempo e non rifare assolutamente nulla.
"G-grazie." Rispondo in un sussurro. Lui va verso la sala da pranzo lasciandomi solo con i miei pensieri. Cosa posso dirgli? Come posso far tornare normali le cose tra di noi? Forse, devo fingere anche io disinvoltura. Sì, è l'opzione migliore. Negare, negare fino alla morte.
Faccio un profondo respiro e lo raggiungo in sala da pranzo. Lo trovo con il cartone della pizza già aperto mentre la sta tagliando a spicchi. Mi avvicino alla sedia, la sposto e mi ci siedo.
Nessuno dei due sembra voler dire nulla. Il silenzio tra di noi è contornato solo dal sottofondo della televisione. Cosa posso dire? Non ne ho completamente idea. Ho lo stomaco chiuso, ma provo a mangiare un po' di pizza.
"Che c'è? Non ti piace?" Mi domanda. Io alzo gli occhi verso di lui. "Come?" Con la bocca piena mi indica la mia pizza. "Ah no, devo dire che è molto buona, solamente che non ho molta fame." Confesso.
Lui annuisce.
Torna in silenzio tra di noi.
"Guarda che non devi sentirti in imbarazzo. Voglio dire, hai fatto quello che facciamo tutti quanti, mica crolla il mondo." Cerca di consolarmi. "Inoltre, non scherzavo riguardo la proposta."
Lo fisso come se fosse matto. Come potremmo masturbarci insieme? Mi vergognerei troppo.
"Ma cosa dici. Siamo fratelli, è una cosa che non dovremmo fare." Incomincio.
"Fratellastri." Puntualizza lui. " E, poi, è solo una sega. Molti fratelli o cugini si toccano insieme."
Non lo so, è una cosa talmente assurda che non ho idea di cosa dire. "Non puoi masturbarti assieme ad Adele in videochiamata." Azzardo, nominando la sua ragazza.
" Sai quanto sia pudica riguarda queste cose." Mi risponde, mentre si ficca un'altra generosa fetta di pizza in bocca. "Già." Dico in un sussurro. Adele è una bellissima ragazza ed è pure molto carina e simpatica, ma è figlia di una coppia di genitori che frequentano la chiesa e hanno una mentalità parecchio chiusa. Con me si è sempre comportata molto bene, nonostante la mia sessualità, anche perché quelli casa e chiesa non è che siano molto comprensivi con noi gay, ma lei è un tipo apposto. Non pensavo nemmeno avrebbe mai fatto sesso prima del matrimonio, invece, so che con Antonio pratica. In realtà, più di una volta mi sono chiesto cosa ci faccia con un tipo come lui. Adele è sempre molto educata e carina, mentre lui...Beh, non è molto carino ed educato. I suoi genitori non fanno i salti di gioia riguardo questa relazione, anche se è figlio di un medico, quindi in qualche modo se la fanno andare bene.
"E se accettassi... Voglio dire, cosa accadrebbe? Stiamo incominciando ad andare d'accordo. Non è che poi te ne penti e torni a trattarmi male." Gli confesso questa mia paura. Lui si blocca è mi osserva. "E' solo una sega. Inoltre, abbiamo detto che il nostro contratto era soggetto a modifiche. Io dico che potremmo benissimo aggiungere questa...Cosa tra di noi, stabilendo delle regole."
"Potremmo..." Trovo che sia un'idea sensata. Lui mi guarda con occhi accesi, come se fosse eccitato all'idea. Si alza e va verso le scale. "Dove vai?" Gli domando perplesso. "Arrivo." Mi urla.
Poco dopo, come promesso, torna con il foglio dove abbiamo scritto le regole della buona convivenza. "Allora, fammi la tua proposta." Mi dice, pronto a scrivere con la sua penna.
"Cosa dovrei... Okay..." Mi fermo un attimo a riflettere. Come vorrei che andasse tra di noi? Cosa potrebbe limitare il nostro imbarazzo o, addirittura, liti?
"Potremmo farlo un paio di volte a settimana." Propongo. Lui mi guarda deluso. "Solo un paio?" Mi domanda. "Beh, al massimo potremmo aggiungere una terza volta, ma non più di quello." Non che non abbia voglia di masturbarmi tutti i giorni, ma non voglio che diventi un obbligo da parte di nessuno dei due. Inoltre, avremo il tempo sufficiente di metabolizzare questi episodi. "Va bene. Da me o da te?" Chiede, dopo aver scritto sul foglio.
Io scuoto la testa.
"Preferibilmente in un territorio neutro. Non mi va di ripulire tutte le volte camera mia, così come non sarebbe giusto farlo fare a te." Propongo, anche perché non mi va, nel caso in cui fossimo troppo stanchi, che uno dei due si addormenti nel letto dell'altro, sarebbe troppo intimo.
"E dove proporresti?"
Indico il divano. Penso che la sala da pranzo sia la soluzione migliore. In fondo, è il posto in cui stiamo più insieme.
Sul suo volto appare un sorriso malizioso. " Un po' perverso farlo dove facciamo accomodare gli ospiti, mi piace." Acconsente lui.
"Ora, domanda importante: Possiamo toccarci oppure ognuno fa da solo?" Mi chiede. Scatto sulla sedia. Vorrei toccarlo o che mi toccasse? In realtà, confesso che mi piacerebbe da impazzire, ma questo non minerebbe il confine che sto cercando di non oltrepassare? E' un vero dilemma.
"Potremmo pensarci in un secondo momento?" Propongo. Lui mi fissa. "Facciamo così, propongo di fare solo quello che ci sentiamo di fare in quei momenti, senza dover programmare nulla." Mi dice, capendo il mio imbarazzo. Annuisco, concordando con lui.
"Ma sei sicuro che ti va bene? Non sei etero?" La domanda mi sfugge quasi naturale. Lui ci riflette un attimo. "Non si tratta di essere gay o etero, ma di provare una forma di eccitazione con qualcuno in questa situazione. Non so se riesco a spiegarmi. Voglio dire, sono giorni che mi tocco, ma vorrei sentire un po' il calore di qualcuno e visto che io e Adele non possiamo... Sì, insomma, hai capito, perché non farlo con te. Mica dobbiamo fare sesso. In fondo, è una cosa innocente." Dice, come se credesse veramente a quello che dice.
Alzo un sopracciglio. "Segarci insieme sarebbe una cosa innocente? Allora non voglio sapere cosa sia per te qualcosa di malizioso." Gli faccio notare.
Lui torna a sfoggiare quel sorrisetto beffardo. "Oh, se sarai fortunato lo scoprirai presto." Suona come una vaga minaccia.
"Sì, va bene, ora smettila con queste idiozie." Dico, ma sento qualcosa tra le mutande risvegliarsi. Cazzo, questa situazione è eccitante.
"Ora, l'ultimo punto: Quando si inizia?" Domanda e io rimango un po' interdetto. " Potremmo programmarlo, ma secondo me, potremmo cambiare idea, quindi io proporrei di iniziare subito. Insomma, via il cerotto, via il dolore."
"Ora?" Chiedo sorpreso.
"In fondo, perché aspettare? Non ti va?" Mi sussurra con una vocina sexy. Si alza e mi si avvicina, mostrandomi qualcosa che non mi sarei aspettato e che mi manda letteralmente fuori di testa: La sua erezione visibile attraverso i pantaloncini del suo pigiama.
"Quindi? Che ne dici?" Strusciandomi il suo arnese sul braccio e facendomi un sorriso di incoraggiamento.
Oh, cazzo, in che situazione mi sono ficcato? Ma diciamocela tutta, come potrei resistere ad Antonio in questo stato? E' I-L-L-E-G-A-L-E.
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LoveGame - Un Amore Proibito ( ex Innamorato del Mio Fratellastro)
ChickLitSamuele è un ragazzo brillante che si è trasferito a Milano dal padre dopo il diploma. Di origini siciliane, la madre si è risposata con Pietro, un medico molto gentile e simpatico. Quando scoppia la pandemia, Samuele decide di precipitarsi a casa...