11. Kraken

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<<Non ti starai già arrendendo?>> una voce femminile, profonda e senza tempo, la fa sobbalzare. Sembra circondarla in un abbraccio gelido, è impossibile capire da dove proviene.
Agata si guarda intorno, rendendosi conto di riuscire a muoversi. <<Chi sei?>> chiede, arretrando di un paio di passi. L'oscurità è ancora fitta, quasi palpabile. <<Fatti vedere!>>.
<<Io sono sempre stata qui>> dice la voce <<sei tu che non vuoi vedermi>>.
<<Che significa?>>.
<<Significa che la tua sete di vendetta è così potente da renderti cieca a tutto, anche alla tua dea>>.
Lei si irrigidisce e per un attimo le sembra che il cuore riprenda a batterle nel petto. <<La mia dea?>>.
Qualcosa compare davanti a lei all'improvviso e la fa cadere sul sedere con un ringhio di terrore. Si tira indietro con braccia e gambe, ma è inutile, quel mostro è sempre lì: un kraken, un kraken gigantesco e terribile che nuota nel nero circostante.
<<Posso esserlo>> dice la voce, e Agata si rende conto che è proprio il kraken a parlare. I tentacoli che fluttuano come una rosea corona di ventose. <<Ma solo se lo vorrai davvero>>.
Lei osserva quella creatura con un misto di curiosità e timore. <<Sei la dea del mare?>> chiede, con un filo di voce.
<<Sono quello che sono>> risponde lei <<e ti porrò una sola domanda: sei disposta a mettere da parte il tuo desiderio di vendetta per qualcosa di più grande?>>.

Writober 2023 - LacrymosaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora