12. Cannone

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Agata rientra nel proprio corpo e si ritrova in bilico sulla sedia della cucina, come se fosse stata sparata lì dalla potenza di un cannone. Per un attimo è frastornata, ancora non si spiega che cosa abbia appena vissuto. Quella visione era reale, anche se non riesce a crederci davvero.
Si rende subito conto di due cose, fuori si è fatto buio e di fronte a lei, dall'altra parte del tavolo, un'altra ragazza è abbandonata contro lo schienale di una sedia. Sembra morta, i lunghi capelli biondi che scendono su un fisico tonico, vestito di stracci, il viso macchiato di fuliggine disteso, abbandonato al sonno eterno.
Un po' intimorita, Agata allunga le mani per aggrapparsi al tavolo e le vede ricoperte di un reticolo sottile. Sembra indossare un paio di guanti neri, pizzati, ma quando tocca la pelle si rende conto che non è tessuto, quello che indossa, sono tatuaggi.
"Ed è così che inizia?" si chiede, con una sorta di cupa rassegnazione. "A che cosa ho appena votato la mia vita?".
<<Benvenuta, sorella>>.
Agata alza gli occhi e si trova davanti il viso sorridente di Velenia. Ora la vede davvero, la sua maschera bianca si è dissolta lasciando spazio a un viso finemente tatuato di verde. È bellissima, e terribile.

Writober 2023 - LacrymosaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora